Alpini: presidenza Cr a cerimonia Bernadia, dare un futuro all'Ana
(ACON) Tarcento (Ud), 12 set - Gli alpini in congedo,
rappresentati dall'Ana, svolgono un servizio insostituibile per i
sindaci e le comunità locali, e questo patrimonio non dev'essere
disperso. Lo ha detto oggi il presidente del Consiglio regionale
nel corso del suo intervento alla cerimonia sul monte Bernadia,
dove si festeggiavano i cent'anni della sezione di Udine e i 63
anni dalla realizzazione del suggestivo Monumento-faro, che dal
monte di Tarcento domina una vasta porzione del territorio
friulano.
Parlando a nome dell'intera Assemblea legislativa, il presidente
ha voluto ringraziare gli alpini in armi - rappresentati dal
nuovo comandante della Brigata Julia, Fabio Maiori - prima di
soffermarsi sul ruolo svolto dai tanti gruppi dell'Ana. Volontari
profondamente radicati nelle loro comunità e capaci di
relazionarsi con tutti, gli alpini in congedo hanno svolto
compiti fondamentale per i sindaci anche nel periodo più buio
della pandemia, passando di casa in casa e rafforzando il senso
di comunità.
Dietro a tutto questo, ha sottolineato il presidente, c'è lo
spirito di sacrificio e la ricerca del bene comune, valori simili
a quelli che animarono migliaia di soldati durante la Prima
guerra mondiale e che sono riassunti nella figura del Milite
ignoto di cui si sta per festeggiare il centenario.
Un uomo del popolo e non un generale, ha ricordato ancora il
massimo rappresentante istituzionale presente alla cerimonia del
Bernadia, che ben rappresenta il sacrificio di famiglie e
comunità durante gli anni terribili della guerra. Al punto che
decine di migliaia di persone si inginocchiarono al passaggio del
treno che da Aquileia portava il Milite ignoto a Roma.
Ma se questi sono i valori da difendere, la fine del servizio di
leva obbligatorio mette a rischio la continuità generazionale dei
gruppi di alpini in congedo. La politica, ha sottolineato il
presidente, deve allora chiedersi se può consentire che questo
patrimonio scompaia o non si debba invece ridare nuova linfa ai
gruppi, in modo da poter guardare al futuro con speranza.
Il messaggio è stato subito raccolto da Sebastiano Favero,
presidente nazionale dell'Ana. Dobbiamo guardare avanti e pensare
al futuro dell'Associazione, ha detto Favero, perché non può
andare disperso questo patrimonio, non possiamo permettercelo noi
e non può permetterselo neppure l'Italia. Secondo il presidente
nazionale dell'Ana è necessario che chi ci governa pensi al
futuro del Paese, ai giovani e a un servizio obbligatorio per
formarli. Una battaglia che continuerà con la cocciutaggine e la
caparbietà di chi, ha detto ancora il presidente, è abituato a
frequentare la montagna.
Il presidente nazionale si è poi complimentato con la sezione di
Udine, tra le più gloriose dell'Associazione, guidata da Dante
Soravito de Franceschi. Mentre il sindaco di Tarcento, nelle
vesti di padrone di casa, ha ricordato la storia e il significato
del Monumento-faro, voluto dagli alpini tarcentini nel 1954 e
ultimato quattro anni più tardi per onorare, con il suo fascio di
luce tricolore, i caduti di tutte le guerre.
ACON/FA