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2. Redenzione Gorizia: Cr Fvg, necessario rendere onore a sofferenze

16.09.2021
15:36
(ACON) Gorizia, 16 set - Non si tratta di stabilire chi ha più sofferto, ma di dare altresì onore alla sofferenza. Non esiste perciò alcun distinguo, ma solo l'obbligo umano di assumere fino in fondo la responsabilità per quanto avvenuto. Altrimenti, saremmo solo bambini immaturi che sfuggono alle colpe attraverso scorciatoie riduzionistiche. Il sangue versato su questa terra non ce lo consente.

Lo ha evidenziato il presidente del Consiglio regionale, chiamato a rappresentare l'intera Assemblea legislativa in occasione della cerimonia di commemorazione del 74. Anniversario della Seconda Redenzione di Gorizia in ricordo del ritorno del Tricolore il 16 settembre 1947.

La deposizione di due corone d'alloro in ricordo dei Caduti, prima davanti al Monumento Centrale nel parco delle Rimembranze del capoluogo isontino e poi anche ai piedi dell'attiguo Lapidario, ha coinvolto anche l'assessore regionale al Patrimonio, il sindaco di Gorizia, il prefetto di Gorizia, Raffaele Ricciardi, e il presidente della sezione locale della Lega Nazionale, Luca Urizio. Oltre a un picchetto d'onore che ha reso un omaggio iniziale ai caduti, erano presenti numerose rappresentanze militari e delle forze dell'ordine, nonché le insegne e i labari delle sezioni locali delle Associazioni combattentistiche e d'arma (Lega Nazionale, Fante, Alpini, Finanzieri d'Italia, Vittime civili di guerra, Carabinieri e Bersaglieri).

Il presidente del Cr Fvg ha ricordato che l'Aula è il luogo in cui vengono espressi i valori di libertà e democrazia per i quali vengono ringraziati questi coraggiosi artefici. I territori locali sono stati bagnati con il sangue di tutti gli italiani, accorsi giovanissimi da ogni parte della penisola ed è quindi evocativo il senso di gratitudine da parte di chi è venuto dopo, perché un sacrificio generoso genera sempre comunità. È giusto chiamarli eroi, affinché la testimonianza non vada persa anche quando viene messa in discussione, solo per limitarne l'importanza.

Il primo cittadino di Gorizia, nel suo intervento, ha menzionato il grandissimo sacrificio di tante vite, speso per l'unità e la difesa del territorio. Ragazzi giovani arrivati da regioni lontane che non sapevano neppure il motivo per cui erano stati mandati a combattere. Nonostante tante tragedie, il capoluogo isontino è tuttavia diventato una testimonianza in tutta Europa di come si riesca a scrivere, insegnare e spiegare la storia per proporre nuove pagine alle generazioni future. Solo attraverso il dialogo e le relazioni queste tragedie possono essere impedite.

Il prefetto Ricciardi ha preso la parola evidenziando un contesto che "mette sempre i brividi. Il monumento alle nostre spalle dimostra fisicamente gli orrori delle guerre che portano morte e distruzione. 665 è un numero arido, ma questa cifra rappresenta altrettante famiglie, storie ed esistenze. Oggi è importante ricordare, non per mero esercizio accademico, ma per evitare che queste tragedie si ripetano".

L'assessore regionale, in rappresentanza della Giunta, ha inoltre espresso l'auspicio che la memoria possa diventare storia, rendendo giustizia a tutti i dimenticati e a coloro che sono stati messi da parte. Dobbiamo invece ricordare, questo l'invito, perché a Gorizia l'Italia è più Italia che altrove.

Dopo aver ricordato il centenario del Milite ignoto, nei confronti del quale si sviluppò un sentimento spontaneo di gratitudine nei confronti di un soldato semplice e senza nome che ha rappresentato l'unità del Paese nel sacrificio, il presidente del Consiglio Fvg ha concluso menzionando le tragedie legate alla Seconda Guerra mondiale e ciò che è avvenne dopo, tra le foibe e l'esodo, quando anche la Patria in qualche modo sembrò dimenticarsi dei suoi fratelli e non fu in grado di accoglierli come figli. ACON/DB-fc



Picchetto d'onore e autorità davanti al Monumento Centrale nel parco delle Rimembranze a Gorizia
La deposizione della corona alla base del Monumento Centrale
La deposizione della corona ai piedi del Lapidario
La commemorazione del "74° Anniversario della Seconda Redenzione di Gorizia" davanti al Lapidario