Giuliani nel mondo: Presidenza Cr, sono promotori di eccellenze Fvg
(ACON) Trieste, 20 set - Testimoni di memorie, messaggeri di
civiltà: si definiscono così i giuliani nel mondo e lo hanno
ricordato oggi a Trieste, in occasione dei 50 anni dalla nascita
della loro associazione, con un compleanno festeggiato con le
maggiori autorità pubbliche e religiose locali e contornato da un
libro sulla storia dei giuliani, una mostra, collegamenti in
streaming e YouTube, messaggi giunti dai tanti circoli sparsi in
ogni continente, una messa celebrata dal vescovo Giampaolo
Crepaldi. E domani ancora celebrazioni a Monfalcone e Gorizia, ha
reso noto il presidente dell'associazione, Franco Miniussi.
E non potevano mancare la Regione e il Consiglio regionale, a
testimoniare la vicinanza e il sostegno alla storia e al futuro
dei giuliani nel mondo.
A intervenire è, così, stata non solo la Giunta - che ha detto di
sostenere i corregionali per dovere istituzionale perché lo
prevedono le leggi, ma ancor più per un dovere etico e morale,
nonché in quanto opportunità e strategia di sviluppo economico
per il Fvg -, ma anche la Presidenza consiliare.
In particolare, il presidente dell'Assemblea legislativa
regionale ha avuto modo di visitare i circoli di Sidney e
Melbourne, in Australia, e ha potuto registrare l'orgoglio dei
nostri corregionali all'estero, siano essi giuliani piuttosto che
friulani, di essere ambasciatori di un pezzetto della loro
patria. Il loro è un ricordo fortissimo che portano dentro - ha
spiegato ai presenti - e riescono a trasmettere i loro legami con
la terra di origine ai loro figli e ai loro nipoti. Il livello di
integrazione con il nuovo Paese è alto, amano la nuova comunità e
sono orgogliosi di esservi stati accolti perché sono arrivati
portando i valori imparati nella loro regione, il Fvg.
Il Consiglio regionale - è stato rimarcato - sostiene i suoi
corregionali all'estero e riconosce in loro l'essere uno
strumento di promozione delle eccellenze della nostra
straordinaria terra. Crediamo che investire nelle loro
associazioni sia un modo per non retrocedere personalmente e come
comunità da quei valori che loro difendono con tanta forza nei
Paesi che li hanno ospitati.
ACON/RCM