Salute: Giunta in III Comm, dirittura d'arrivo per nuovi assetti Ssr
(ACON) Trieste, 21 set - Una linea operativa già ben definita a
livello regionale, benché ancora suscettibile di ulteriori
modifiche, eventualmente determinate dai criteri di attribuzione
e destinazione delle risorse previste dal Piano nazionale di
Ripresa e Resilienza (Pnrr), dall'approvazione in itinere della
revisione del Piano nazionale di Salute e dalla revisione del Dm
70/2015 (decreto Balduzzi).
La proposta di deliberazione contenente le linee guida per i
futuri assetti del Ssr del Friuli Venezia Giulia, pronta per
essere approvata dalla Giunta regionale, anticipa inoltre le
successive proposte e gli atti aziendali che, a partire dalla
prossima settimana, le Aziende sanitarie saranno in grado di
esprimere. Andrà così a completarsi un percorso svolto in totale
condivisione con le Aziende stesse e anche con il sistema
universitario, con il quale sono in via di perfezionamento i
protocolli.
Lo ha reso noto il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia con
delega alla Salute nel corso dei lavori della III Commissione
consiliare riunita a Trieste nell'aula consiliare, nel contesto
di un'articolata informativa che lo ha visto protagonista in
merito alla proposta di delibera giuntale riguardante la
"Definizione di attività, funzioni e modelli organizzativi che
gli enti che compongono il Servizio sanitario regionale devono
assicurare nella definizione delle proposte di atto aziendale,
nonché previsione della distribuzione e collocazione
organizzativa sul territorio per l'erogazione dei servizi
programmati".
I temi di fondo, a livello nazionale, rimangono comunque lo
spostamento del baricentro del sistema ospedaliero e del sistema
territoriale, il capitale umano (formazione, scuole di
specialità, università e criteri per l'accesso alla professione)
e l'adeguamento tecnologico (telemedicina) per avere a
disposizione un patrimonio di dati che consenta di agire in
maniera più efficiente, fornendo risposte di prossimità
soprattutto nelle aree meno popolate.
Il rappresentante della Giunta ha anche ricordato che, proprio
nel corso della mattinata, la Commissione Salute ha approvato
all'unanimità un documento che verrà presto trasmesso alle
Regioni con alcuni spunti sui caposaldi per la revisione del
sistema. Si è riunita anche la Commissione Salute delle Regioni
e, subito dopo, gli assessori regionali sono stati auditi dalla
Commissione Salute del Senato su alcuni concetti espressi con
condivisione unanime, al di là delle appartenenze politiche,
verso un percorso di spostamento dell'assetto organizzativo.
Tutte le Regioni sostengono infatti che non è sufficiente
aumentare le risorse per il funzionamento del Servizio sanitario
nazionale, se non vengono ritoccate le soglie.
I primi 4 titoli del documento fanno seguito alle disposizioni
stabilite dall'Agenzia nazionale per i servizi Sanitari (Agenas)
che definiscono obiettivi, strutture e standard per definire le
centrali operative territoriali. Ecco quindi profilarsi la Casa
della comunità (gruppi di lavoro integrati composti da medici di
medicina generale, pediatri di libera scelta, medici
specialistici, infermieri di comunità, assistenti sociali e altri
professionisti) che in Fvg vengono divise in strutture hub (21: 9
Asufc, 6 Asugi e Asfo) e spoke (31: 16 Asufc, 10 Asfo e 5 Asugi),
gli Ospedali delle comunità (via di mezzo tra un ospedale vero e
proprio e la Casa di comunità, caratterizzato da un numero di
posti letto tra i 15 e i 20, gestito da personale infermieristico
per 482 posti complessivi: 210 Asufc, 148 Asugi e 124 Asfo) e le
degenze post acuti con i posti letto (già esistenti in Fvg). Tra
le altre novità, anche la Centrale operativa territoriale (Cot):
una ogni 100mila abitanti per 12 complessive (5 Asufc, 4 Asugi e
3 Asfo).
ACON/DB-fc