Trasporto scuola: I Commissione, Regione risolva contratto con Tundo
(ACON) Trieste, 23 set - Un servizio di trasporto scolastico
che, a detta della maggioranza dei 24 Comuni che ne usufruiscono,
non funziona; un codice degli appalti nazionale che va rivisto,
perché la caratteristica del massimo ribasso ha causato il
decadere della qualità del servizio stesso; una Regione pronta a
sostenere i sindaci nella rescissione del contratto di trasporto
con la ditta Tundo con un milione e mezzo di euro, 500mila già a
bilancio e un milione da inserire con le variazioni d'autunno.
In I Commissione consiliare si è parlato di questo con la Giunta
regionale, oltre al perché non si sia potuti intervenire già in
estate invece di attendere settembre, perché la Regione Friuli
Venezia Giulia non abbia deciso di escludere la Tundo tra quelle
partecipanti alla gara bandita dalla Centrale unica di
committenza (Cuc) tre anni fa al pari di quanto fecero realtà
pubbliche di altre Regioni visto che si tratta di una società già
nota per le sue carenze, come invogliare economicamente le ditte
locali a fornire il servizio di trasporto scolastico, come
reperire mezzi e soprattutto autisti sufficienti a coprire le
esigenze del territorio.
Ci siamo scontrati con una ditta che, piaccia o no, ha vinto una
gara, è stato spiegato dal referente del Patrimonio regionale. La
pandemia ha, poi, fermato ogni iniziativa di chiudere il
contratto in quanto si era creata una situazione di difficoltà
per tutte le ditte di trasporto e anche da parte di alcuni Comuni
c'era la preoccupazione che recedere avrebbe significato
aumentare i disagi per le famiglie.
Oggi la Regione monitora costantemente il servizio offerto e ha
chiesto ai Comuni di segnalare ogni minima mancanza a quanto
previsto dal contratto agendo tramite diffida, strumento che
consente di pretendere la risoluzione del problema entro 15
giorni o il contratto può essere sciolto. Infatti è necessario
che almeno 3 Comuni per lotto d'appalto chiedano la rescissione,
in caso contrario la Regione non può intervenire e a oggi non
tutti si dicono scontenti, si veda il Comune di Lignano.
I problemi maggiori si riscontrano nel Friuli centrale, mentre
per Isontino e Pordenonese sono già state trovate soluzioni
alternative, seppure più costose. Il servizio di trasporto
scolastico, infatti, ha subito un'impennata delle spese - è stato
evidenziato dalla Giunta - con costi maggiorati dal 30 al 50 per
cento. Un aumento - è stato il contro-ragionamento di alcuni
consiglieri - che forse è dettato anche dal fatto che si partiva
da una cifra realmente troppo bassa.
La seconda gara d'appalto per il trasporto scolastico intanto ha
visto un cambio di parametri (70% della valutazione basato sulla
qualità e 30% sul costo) perché lo strumento del contratto quadro
è un buon sistema, ma andava tarato. Questo ha reso infatti più
appetibile la partecipazione da parte delle ditte locali, con un
servizio già al via con successo in numerosi Comuni. Da parte di
questi ultimi, però, soprattutto quelli più piccoli, è stato
chiesto alla Regione che, al di là del momento segnato
dall'emergenza, si garantisca la possibilità di fare sistema tra
i municipi, di essere aiutati anche in futuro a trovare soluzioni
economicamente sostenibili e qualitativamente accettabili.
Da parte dei consiglieri, le posizioni si sono trasversalmente
divise tra chi si è trovato d'accordo sul fare capo a una
Centrale unica di committenza e chi, invece, condanna da sempre
la centralizzazione degli appalti, causa di subappalti e
personale sottopagato, oltre a chi ha accusato ritardi
nell'intervento della Regione quando si poteva fare capo ad
autotrasportatori locali come si sta facendo ora, chi ha chiesto
che si verifichi la possibilità, visto che si parla di servizio
pubblico, di poter far assumere gli autisti direttamente dai
Comuni e chi ha evidenziato che il problema della qualità del
servizio offerto vale anche per pulizie, mense, rifornimento
carburanti, gestione del verde pubblico.
Ma da parte di tutti è arrivata la medesima richiesta: non
tergiversare sulle colpe del passato, bensì risolvere un problema
importante, che crea disagi alle famiglie e che va risolto al più
presto visto che l'anno scolastico è ormai iniziato.
ACON/RCM