Premio Percoto: presidenza Cr, leggere insegna a diventare liberi
(ACON) Manzano, 24 set - Leggere non è soltanto un piacere, ma
anche un modo per diventare più liberi e capaci di decidere
autonomamente. Lo ha detto il presidente del Consiglio regionale
durante la serata finale del premio letterario dedicato a
Caterina Percoto, nel Foledor di Manzano, vinto quest'anno da
Mario Zangrando.
Nel portare i saluti dell'intera Assemblea legislativa, il
presidente ha sottolineato che un premio letterario è sempre un
investimento sul futuro, in quanto la cultura generata dai libri
dona ai lettori nuovi strumenti e li rende capaci di una visione
personale e critica. Chi organizza un premio merita dunque la
gratitudine delle istituzioni, così come chi mette su carta, nei
libri, le proprie idee e i propri sentimenti.
E di libri - oggetti non solo utili ma anche accattivanti, da
ammirare e conservare - se ne pubblicano molti in una regione che
sta consolidando la sua tradizione anche in fatto di premi
letterari. Il presidente ha fatto riferimento ai tanti festival
culturali a cui ha partecipato di recente, dal premio di Latisana
a Pordenonelegge, da "èStoria" di Gorizia al premio Percoto. E la
comunità di Manzano, pur piccola numericamente, dimostra ancora
una volta la sua vivacità culturale e la sua volontà di
riflettere sul mondo che ci circonda.
Il premio intitolato a Caterina Percoto mette infine in risalto
una donna ancor oggi "moderna", che fece del bene alla comunità
con le sue innovazioni tecnologiche - ricordate anche durante la
presentazione del libro di Edda Fonda, "Le fate non ballano più
come sorelle", prima delle premiazioni - e con la sua attività
letteraria.
Dopo i saluti del sindaco di Manzano, promotore dell'evento, e i
piacevoli intermezzi musicali del maestro Sebastiano Zorza, si è
arrivati alle premiazioni dell'ottava edizione. La giuria,
presieduta da Elisabetta Pozzetto, si è trovata concorde nel
valorizzare l'opera di Mario Zangrando, classe 1982, che con il
suo "Come si muore da queste parti" ha sviluppato il tema
estratto dalle parole della grande autrice friulana, che
quest'anno facevano riferimento alla "noia, questa bava schifosa".
"Il racconto di Mario Zangrando - si legge nelle motivazioni
della giuria - ha convinto per la sua capacità di restituire il
tema con profondità e grazia, con uno stile scorrevole e mai
banale. La trattazione dell'argomento della noia viene calata
nell'esperienza di un protagonista anziano che attraverso un
espediente amaro e leggero esorcizza la noia, la solitudine e la
morte incombente, acuita dalla pandemia".
ACON/FA