Ambiente: assessore risponde a Iro su sghiaiamenti, Firmano e legge 21
(ACON) Trieste, 1 ott - Quattro interrogazioni a risposta orale
sono state trattate nel corso della seduta del Consiglio
regionale. A tutte ha risposto l'assessore che detiene le deleghe
alla difesa dell'ambiente, energia e sviluppo sostenibile.
La prima interrogazione, presentata da un consigliere di
Opposizione, richiamava l'attenzione della Regione sulla
necessità di provvedere alla pulizia degli alvei dei laghi, dei
fiumi e dei torrenti, predisponendo un piano straordinario e
individuando le aree disponibili dove depositare il materiale
estratto dagli alvei, privo - è stato detto - di valore di
mercato.
Di argomento simile la seconda interrogazione, presentata da
quattro consiglieri di un gruppo di Opposizione, che invitava la
Regione a istituire un piano generale di stoccaggio del materiale
litoide, da esportare in caso di piene eccezionali, per risolvere
il problema degli elevati depositi nei corsi d'acqua che è stato
accentuato dalla tempesta Vaia.
L'assessore ha risposto congiuntamente ai due quesiti,
sottolineando che l'Autorità di Distretto idrografico non ha
ancora avviato i lavori relativi al programma di gestione dei
sedimenti, nonostante i solleciti degli uffici regionali. Di
conseguenza si è operato facendo riferimento alla legge regionale
del 2015, che prevede una procedura semplificata per l'estrazione
di materiale litoide fino ad un massimo di 15mila metri cubi,
avvalendosi della sola autorizzazione idraulica rilasciata dal
Servizio difesa del suolo.
L'assessore ha inoltre ricordato i danni provocati dall'evento
Vaia in termini di erosione spondale, crollo di opere
trasversali, crolli dei muri delle sedi viarie. Così il problema
non verrà risolto - gli è stato risposto dall'Opposizione -
perché ci sarebbe bisogno di asportare 100mila metri cubi e non
soltanto 15mila. Se l'alveo in alcuni punti è più alto delle case
a fianco - è stato detto da uno dei consiglieri firmatari
dell'interrogazione - bisogna tirare fuori quel materiale.
Legata al problema della gestione dei rifiuti, invece, la terza
interrogazione affrontata in Aula. Un consigliere di Opposizione
ha chiesto alla Giunta regionale aggiornamenti sulla situazione
della discarica di Firmano, in comune di Premariacco, interessata
di recente da una proposta che prevedeva il trasferimento di
170mila metri cubi di rifiuti speciali nella poco distante cava
Murà, in comune di Cividale.
L'assessore, ricordando che la società Prefir ha da tempo
rinunciato al suo progetto, ha reso noto che nel febbraio del
2021 un nuovo tavolo tra gli enti ha valutato positivamente il
progetto di bonifica delle ex discariche di Firmano presentato
dal Comune di Premariacco, che prevede lavori per 3,5 milioni,
metà dei quali dovrebbero essere coperti dal Ministero della
transizione economica e l'altra metà dalla Regione. Entro fine
anno, ha garantito l'esponente della Giunta, le procedure di
finanziamento saranno concluse e si potrà procedere con le varie
fasi progettuali e di esecuzione delle opere.
Riguardava la legge 21 del 2020, sulle grandi derivazioni d'acqua
a uso idroelettrico, l'ultima delle interrogazioni a risposta
orale, presentata da sei consiglieri di un gruppo di Opposizione.
Alla Giunta è stato chiesto per quale ragione sia stato istituito
un tavolo ristretto di sindaci per l'attuazione della legge, e
quali siano stati i criteri per individuare i partecipanti.
L'assessore ha ricordato che è stata attuata una delle previsioni
della legge, concordando con il Consiglio delle autonomie locali
(Cal) la scelta dei cinque sindaci. Uno dei consiglieri
proponenti ha replicato ricordando che la delibera di Giunta
prevedeva di sentire i Comuni ma anche le Comunità di montagna, e
che quando si parla di ripartizione di fondi non vale il
principio della rappresentanza in quanto ogni sindaco tenderà a
pensare prima per sé e poi per gli altri. L'invito alla Giunta è
dunque quello di convocare i rappresentanti di tutti i Comuni.
ACON/FA-fc