Religione: caso Precenicco, solidarietà a parroco e preservare laicità
(ACON) Trieste, 6 ott - Chi ha partecipato si è espresso a
favore, ma in tanti hanno preferito non prendere parte alla
votazione delle due mozioni portate in Aula per parlare
dell'impedimento, imposto il 15 settembre scorso da un'insegnante
al parroco di Precenicco, di recitare il Padre nostro in
occasione dell'inaugurazione della locale scuola elementare. I
due documenti sono stati presentati rispettivamente da Mauro Di
Bert (Progetto Fvg/Ar) e da Mauro Bordin (Lega), con l'aggiunta
successiva di diverse firme dei due Gruppi.
Se la mozione di Di Bert parla di tutela del libero credo,
rispetto per la religione cattolica e per i suoi Ministri, quella
di Bordin chiede il riconoscimento della compatibilità con il
principio di laicità dello Stato di preghiere, benedizioni,
simboli e tradizioni legati alla cristianità quali espressioni
delle radici cristiane del nostro Paese.
Tacciate come occasione di frizione e non di utile spiegazione e approfondimento della questione, per altro già affrontata dall'assemblea legislativa il primo ottobre scorso attraverso una interrogazione all'assessore regionale all'Istruzione, Alessia Rosolen, che aveva etichettato l'episodio come gesto ideologico e maleducato della maestra, a prendere le distanze sono stati Pd, Open Sinistra Fvg e Cittadini, mentre il M5S ha votato a favore della mozione Di Bert astenendosi a quella di Bordin, anche se Andrea Ussai ha votato nuovamente a favore e Patto per l'Autonomia, tramite il capogruppo Massimo Moretuzzo, ha votato sì alla prima mozione ma non si è espresso sulla seconda.
Quanto agli impegni della Regione, la prima chiede che sia
espressa "solidarietà al parroco di Precenicco a nome dell'intera
comunità in quanto interrotto nel pieno dell'officio del proprio
servizio sacerdotale". La seconda mozione, invece, desidera che
vengano sensibilizzati "l'Ufficio scolastico regionale e
l'opinione pubblica affinché il principio di laicità dello Stato
non sia interpretato rigidamente e radicalmente, con il risultato
di impedire lo svolgimento di benedizioni e preghiere legate al
mondo cristiano in occasione di inaugurazioni o celebrazioni,
piuttosto che eliminare simboli cristiani nei luoghi e negli
edifici pubblici o contrastare nelle scuole lo svolgimento di
tradizioni, riti e momenti di preghiera in occasione delle
festività cristiane".
ACON/RCM-fc