AMBIENTE. BIDOLI (PATTO): SGHIAIAMENTO LAGO BARCIS, REGIONE ACCELERI
(ACON) Trieste, 13 ott - "Dopo anni di attesa e prima che si
verifichino nuovamente eventi alluvionali, è necessario procedere
alla definizione di una soluzione progettuale al problema dello
sghiaiamento del lago di Barcis, che garantisca la partecipazione
e la tutela degli interessi delle comunità locali, e superi la
logica degli interventi emergenziali".
È questo - come si legge in una nota - l'appello del consigliere
regionale del Patto per l'Autonomia Giampaolo Bidoli, formulato,
con il capogruppo Massimo Moretuzzo, in un'interrogazione alla
Giunta regionale che ricorda, nelle premesse, la relazione del
gruppo di lavoro regionale incaricato di individuare le soluzioni
a breve, medio e lungo termine per lo sghiaiamento del lago di
Barcis.
Bacino nel quale si accumula il materiale alluvionale portato a
valle dai torrenti, in particolare il Cellina, con gravi
conseguenze sulla sicurezza idrogeologica dell'area circostante,
che ha già subito numerose esondazioni. "Gli interventi
effettuati finora hanno soltanto tamponato l'emergenza sia sul
piano degli sghiaiamenti sia su quello infrastrutturale".
"Nel considerare le soluzioni definitive alla problematica sul
lungo periodo - spiega Bidoli -, la relazione del gruppo di
lavoro considera diverse possibilità operative e progettuali per
il trasporto a valle del materiale estratto. Sulla loro concreta
fattibilità tecnica, il Consorzio di Bonifica Cellina e Meduna,
con fondi regionali, ha affidato ad un professionista l'incarico
per la predisposizione di uno studio. Nella relazione si
prospetta il coinvolgimento della popolazione interessata in un
processo di progettazione partecipata secondo le metodologie di
Agenda 21, per l'individuazione della soluzione ottimale e
maggiormente condivisa, nella cornice di un contratto di fiume,
ma, a distanza di 20 mesi, non si hanno notizie sugli esiti dello
studio affidato e sull'avvio del processo di progettazione
partecipata", rileva il consigliere del Patto per l'Autonomia,
che sollecita l'esecutivo regionale ad affrontare quanto prima e
in modo definitivo la questione, e in un contesto più ampio.
"La progettazione partecipata con il coinvolgimento delle
comunità locali all'interno del contratto di fiume - chiarisce
Bidoli - non dovrebbe riguardare esclusivamente lo sghiaiamento
del lago, ma la gestione e la riqualificazione di tutta l'asta
del Cellina. Questo modello virtuoso si applichi anche all'asta
del Meduna, che ha problematiche diverse, ma legate anch'esse
alla presenza delle dighe e degli impianti di produzione
idroelettrica".
ACON/COM/fa