MINORANZE. MORETUZZO (PATTO): CONSIGLIO COMUNALE GO NEGA USO FRIULANO
(ACON) Trieste, 15 ott - "Un tempo a Gorizia nell'assemblea
cittadina si parlava italiano, tedesco, sloveno e friulano. Segno
di una città aperta alle diversità e profondamente europea. Oggi,
evidentemente, non è più così e in Consiglio comunale viene
negata la possibilità di esprimersi in friulano. I diritti
linguistici devono essere garantiti e questo deve valere anche
per la minoranza friulana".
Lo rimarca in una nota il capogruppo del Patto per l'Autonomia
nel Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, Massimo
Moretuzzo, ricordando che "durante l'ultima seduta del Consiglio
comunale di Gorizia è stato impedito a un consigliere di
intervenire in lingua friulana, adducendo ragioni regolamentari".
"Eppure, il Comune di Gorizia fa parte dei Comuni friulanofoni -
aggiunge Moretuzzo - delimitati dalla legge 482/1999 e questa,
insieme alla legge regionale per la tutela, la valorizzazione e
la promozione della lingua friulana (29/2007), stabilisce
esplicitamente che in questi territori i consiglieri comunali
hanno il diritto di parlare in friulano nelle attività delle
assemblee di cui fanno parte".
"Presenteremo un'interrogazione alla Giunta regionale - conclude
la nota - per sapere, anche alla luce della prossima approvazione
del nuovo Piano generale di politica linguistica, quali azioni
intenda adottare per garantire che si rispettino la normativa
vigente e i diritti in tutte le istituzioni del territorio
friulano".
ACON/COM/db