ASSESTAMENTO BIS. SERGO (M5S): AUSSA CORNO, SFUMATI 33 MLN DI CREDITI
(ACON) Trieste, 21 ott - "La norma che dichiara inesigibili 33
milioni di euro di crediti, vantati dalla Regione nei confronti
del Consorzio di sviluppo industriale della zona dell'Aussa
Corno, mette nero su bianco il danno che, di fatto, priva le
famiglie e le aziende del Friuli Venezia Giulia di risorse.
Qualcuno dovrebbe assumersi le responsabilità, prima o poi".
Lo auspica in una nota il capogruppo del Movimento 5 Stelle nel
Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, Cristian Sergo,
intervenendo sul provvedimento contenuto nel disegno di legge
dedicato alle Misure finanziarie intersettoriali.
"La recente relazione della direzione centrale Attività
produttive in sede di Commissione ha sottolineato alcuni aspetti
interessanti. Quando, nel 2015, è stata ipotizzata l'azione di
responsabilità - continua l'esponente pentastellato - nei
confronti del consiglio di amministrazione del Consorzio,
proposta dall'allora commissario, questa fu negata dall'assemblea
dei soci, nonostante pareri legali definiti dissonanti. C'erano,
quindi, anche pareri che consideravano possibile l'azione, ma si
decise di lasciare la valutazione sull'azione degli
amministratori alla Corte dei Conti. Il giudice contabile nella
primavera del 2018 giunse all'archiviazione, perché non c'erano
elementi sufficienti. Pochi mesi dopo, il processo penale si
concluse con una prescrizione".
"Speriamo che la discussione in aula della norma sia servita una
volta di più a far chiarezza sui 90 milioni di euro di debiti per
un Consorzio che, difficilmente, aveva entrate annuali superiori
al milione di euro. Ci sono state compravendite di terreni
industriali - rimarca ancora Sergo - fino a 105 euro al metro
quadro, con acquisizioni per 25 milioni di euro da cui, invece
dei previsti 37 milioni, se ne sono ottenuti 7. Come nel caso
dell'area ex Cogolo comprata nel giugno 2010".
"Destino anche peggiore - conclude la nota del M5S - per le aree
ex Decof, dove si è partiti da una base per le trattive
commerciali di 12 milioni per arrivare a una vendita per 1,1
milioni. Il tutto nonostante una perizia del maggio 2010 che
indicava apertamente la forte contrazione della domanda per quei
tipi di terreno. Oggi ci si trova a pagare queste scelte,
purtroppo con i soldi dei contribuenti della nostra regione".
ACON/COM/db