FRIULANO. ZANIN SU CONFERENZA 5/11: SENZA LINGUA ADDIO AUTONOMIA FVG
Roberti: Come tagliando auto, serve a mettere a punto motore.
Cisilino: Momento di analisi per raccogliere spunti e proposte.
Zanon: Occasione per confrontarsi anche su denatalità.
(ACON) Trieste, 26 ott - È come il tagliando dell'auto - ha
detto l'assessore Pierpaolo Roberti - che serve a mettere a punto
il motore. Un momento di analisi utile anche a raccogliere spunti
e proposte, ha specificato Eros Cisilino, il presidente
dell'Arlef. Un'occasione per confrontarsi sui problemi, primo fra
tutti la denatalità, ha aggiunto il consigliere regionale
Emanuele Zanon. "Perché se la Regione dovesse perdere la lingua
friulana - ha riassunto con efficacia Piero Mauro Zanin -
perderebbe anche la sua autonomia".
Basterebbero queste quattro brevi riflessioni per capire
l'importanza della Conferenza regionale sulla lingua friulana, in
programma nel pomeriggio di venerdì 5 novembre a Udine,
nell'auditorium della Regione dedicato ad Antonio Comelli. Si
tratta del momento-clou dei cinque anni di legislatura per fare
il punto su quanto è stato fatto e quanto resta ancora da fare,
con il contributo dei rappresentanti delle istituzioni, degli
esperti e del comitato tecnico scientifico dell'Agenzia per il
friulano, diretta da William Cisilino.
Ma è anche un incontro con la gente perché l'invito a partecipare
ai lavori, che si apriranno alle 14.30 e si concluderanno
attorno alle 19, è rivolto a tutti i cittadini: basta andare sul
sito www.arlef.it e compilare la scheda di iscrizione entro il 3
novembre. Ed è prevista anche la diretta streaming alla quale si
potrà accedere tramite il sito del Consiglio regionale, la web tv
www.fvg.tv e le pagine Facebook o Youtube dell'Arlef.
La terza Conferenza dunque (l'ultima era stata organizzata nel
2017) è tutt'altro che un momento formale, come hanno
sottolineato oggi in conferenza stampa a Udine i rappresentanti
di Regione e Arlef. "Abbiamo la possibilità - ha detto con
sollievo Eros Cisilino - di tornare a sentire direttamente, in
presenza, chi lavora sullo sviluppo del friulano. E ci sono
segnali positivi grazie al nuovo Piano di politica linguistica
approvato dalla Giunta regionale, che dà le linee guida
fondamentali affinché tutti remino nella stessa direzione".
"Una politica - ha proseguito il presidente dell'Arlef - che
dovrà essere incisiva e strategica per lo sviluppo del nostro
patrimonio linguistico, con un occhio di riguardo alla scuola, ma
anche a cittadini e famiglie, affinché maturi sempre di più la
consapevolezza che il futuro della lingua è anche responsabilità
del singolo e delle sue scelte quotidiane. Se non ci impegniamo
tutti a trasmettere la lingua ai nostri figli e alle future
generazioni, non potremo infatti azzerare la decrescita di
parlanti, il cui tasso medio, al momento, si attesta sullo 0,66%
annuo".
Una decrescita su cui ha insistito anche il consigliere Zanon,
delegato all'organizzazione della Conferenza. "Non c'è soltanto
il pericolo dell'omologazione rispetto al sistema di
comunicazione - ha detto l'esponente di Regione Futura - ma
soprattutto il tema demografico della denatalità e
dell'invecchiamento della popolazione. Che richiede interventi
forti".
Posizione condivisa dall'assessore alle Lingue minoritarie. "La
lingua è la base di ogni identità - ha ricordato Roberti - e noi
finora siamo soddisfatti dei risultati raggiunti, anche se
sappiamo che non è mai abbastanza. Di certo il nuovo Piano di
politica linguistica, rispetto al precedente, fissa azioni
concrete da portare a termine, in tutti i settori: è
un'assunzione di responsabilità importante, il segno che questa
Giunta crede molto nella valorizzazione del friulano e delle
altre lingue minoritarie".
Anche il presidente Zanin - nel corso del suo intervento
interamente in lingua friulana - ha voluto sottolineare i
risultati del lavoro svolto "in totale sinergia con la Giunta e
con Roberti": "Abbiamo fatto passi in avanti - ha sottolineato -
grazie alla produzione teatrale in marilenghe. E la lingua
comincia a essere utilizzata anche per raccontare la cronaca,
grazie a Telefriuli: un passaggio molto importante. Stiamo
lavorando per arrivare allo stesso obiettivo anche in Rai, dove
siamo comunque riusciti a ottenere le prime ore di programmazione
televisiva in marilenghe".
Zanin si è soffermato anche sulla storia a fasi alterne della
tutela linguistica da parte delle istituzioni. "Sono stati i
soggetti culturali - ha osservato il presidente - a recuperare e
far vivere la lingua. Ci hanno pensato le associazioni come la
Filologica, ci ha pensato la Chiesa, mentre noi politici eravamo
interessati ad altro e forse guardavamo al friulano come a una
diminutio. Poi finalmente la Regione ha capito che se perde la
lingua perde anche la sua autonomia e ha cominciato a investire,
grazie al lavoro dell'Arlef, innestando la lingua nella scuola e
nelle famiglie. Un lavoro prezioso, così come quello dell'Ente
Friuli nel mondo che ha consentito di attirare tanti friulani 'di
ritorno' da altre zone del mondo".
Il presidente del Consiglio regionale ha infine riflettuto sulle
istituzioni, definite "l'hardware della lingua. E il fatto di
aver tolto le Province di Udine, Pordenone e Gorizia ha
indebolito il Friuli, togliendo di mezzo un punto di riferimento.
Ma la Regione è al lavoro anche su questo fronte".
ACON/FA-fc
Una fase della conferenza stampa a Udine
Un momento dell'intervento di Zanin oggi nella sede della Regione di via Sabbadini a Udine
Eros Cisilino, presidente dell'Arlef
Il consigliere regionale Emanuele Zanon
Il presidente Piero Mauro Zanin con l'assessore Pierpaolo Roberti (a sinistra nella foto)
Una fase della conferenza stampa a Udine