MILITE IGNOTO. A UDINE TEATRO PIENO PER "IL FIGLIO RITROVATO"
(ACON) Udine, 30 ott - Per un'ora il Friuli è tornato indietro
di un secolo. Al 1921, quando una commissione militare venne
incaricata di individuare le undici salme non identificabili dei
soldati tra i quali la gradiscana Maria Bergamas - in
rappresentanza di tutte le madri che avevano perso un figlio
nella Grande Guerra - avrebbe scelto il Milite ignoto.
Quei momenti, quell'atmosfera e quelle emozioni sono andate in
scena ieri sera al teatro Giovanni da Udine, che ha ospitato
l'unica data in regione dello spettacolo "Il figlio ritrovato.
Milite ignoto. La scelta", realizzato dalla compagnia Il
Canovaccio e dall'Orchestra di fiati delle Forze operative nord
dell'Esercito, che ha reinterpretato le musiche dell'epoca.
La rappresentazione si basa sul diario di viaggio di uno dei
componenti della commissione, Augusto Tognasso: monologhi seguiti
con silenziosa partecipazione dall'affollata platea del teatro,
nella quale spiccavano decine di fasce tricolori dei sindaci.
"Udine fu capitale della Grande Guerra - ha sottolineato il
sindaco del capoluogo friulano, Pietro Fontanini, al termine
della rappresentazione - e continua a manifestare, oggi come
allora, il suo amore per l'Esercito e l'affettuoso ricordo di
quanti morirono in quel conflitto terribile, che causò tanta
sofferenza anche alla popolazione civile".
Anche il presidente del Consiglio regionale, Piero Mauro Zanin,
che ha organizzato e fortemente voluto questo evento assieme alle
Forze Armate e al Comune di Udine, ha messo in risalto il legame
tra il Friuli e il Milite ignoto: "Lo testimoniano - ha detto - i
tanti sindaci presenti qui oggi e la massiccia adesione alla
proposta dell'Anci nazionale sulla cittadinanza onoraria da
conferire al Milite".
"Nelle fasi di preparazione dell'evento - ha proseguito Zanin -
mi ero chiesto se non si rischiasse la retorica, se tutto questo
potesse trasformarsi in un'auto-celebrazione del passato. Ma devo
dire, complimentandomi con il maestro Taurisano e con gli attori,
che lo spettacolo non è stato affatto retorico. E il suo momento
più alto è forse la domanda di quel bambino che ha perso il padre
e va ad augurare "buon compleanno" a una tomba senza nome.
Un'immagine che ben rappresenta tutti gli orfani dei nostri
caduti in guerra".
"La guerra - ha concluso Zanin - è sempre la sconfitta della
politica e dell'umanità; un'inutile strage, come la definì
Benedetto XV. Anche se quel conflitto consentì all'Italia di
diventare nazione, così come era stata pensata dai patrioti del
passato".
In rappresentanza dell'Esercito, il comandante della brigata
Ariete, generale Roberto Banci - nel portare i saluti del
generale di Corpo d'armata Roberto Perretti, comandante delle
Forze operative nord - ha sottolineato l'importanza di onorare la
memoria dei caduti. Non solo quelli dei grandi conflitti
mondiali, ma anche chi ha perso la vita nelle missioni
internazionali degli anni più recenti. Banci è convinto che sia
necessario "coinvolgere i giovani, spiegando loro cosa successe e
cosa stiamo facendo. Altrimenti, rischiamo di non celebrare il
duecentesimo e il trecentesimo anniversario della nostra Italia".
ACON/FA-db
Il presidente del Cr Fvg, Piero Mauro Zanin, sul palco dell'evento udinese
Un passaggio saliente della rappresentazione al teatro Giovanni da Udine
Il presidente del Cr Fvg, Piero Mauro Zanin, prende la parola al termine della rappresentazione
Il presidente del Cr Fvg, Piero Mauro Zanin, sul palco friulano insieme alle altre autorità