SLOVENO. ROBERTI-GABROVEC: CONFERENZA REGIONALE A TS 12-19/11
(ACON) Trieste, 4 nov - La terza Conferenza regionale sulla
lingua slovena si svolgerà a Trieste, nell'aula dell'Assemlea
legislativa in piazza Oberdan, il 12 e il 19 novembre, suddivisa
in due giornate di lavori "che serviranno - come spiegato nel
corso della presentazione alla stampa dall'assessore Fvg alle
Lingue minoritarie, Pierpaolo Roberti, e dal consigliere delegato
dall'Ufficio di presidenza del Consiglio regionale, Igor Gabrovec
(Slovenska skupnost) - a ragionare sulle criticità e su cosa si
possa fare per migliorare la situazione di una comunità
linguistica che, insieme a quelle tedesca e friulana, è una parte
fondamentale della comunità regionale, nonché uno dei motivi per
cui siamo ancora speciali e autonomi con tutti i benefici che ne
conseguono".
"Le lingue minoritarie - ha evidenziato Roberti - sono per noi
molto importanti e caratterizzate da una forte rilevanza
strategica. È un dovere morale riconoscerne la dignità e
garantire i diritti di coloro che le parlano, continuando a
utilizzarle in ogni fase della vita quotidiana".
L'incontro con la stampa ha permesso di illustrare i contenuti di
un evento che era stato necessariamente posticipato a causa della
pandemia. "Ci attendono due venerdì consecutivi - ha sottolineato
Gabrovec, intervenuto in modalità telematica - per garantire al
tema una sede ampia e tecnologicamente evoluta che consenta la
partecipazione di tutti, in presenza come in remoto".
"Tra i due appuntamenti nell'aula consiliare - ha proseguito
Gabrovec - lavoreranno 5 gruppi di lavoro che avranno il compito
di elaborare le relazioni tecniche, stimolando il dibattito e gli
approfondimenti, dedicandosi a precisi focus tematici: i primi
due resi obbligatori dalla legge regionale, gli altri scelti alla
cabina di regia. L'obiettivo è quello di non ripartire da zero ma
dalle conclusioni espresse nel 2017, all'insegna della continuità
temporale. I lavori - ha quindi precisato - si concluderanno con
una mozione che verrà discussa e messa al voto".
Roberti, dal canto suo, ha anche menzionato l'analoga conferenza
riservata alla minoranza linguistica tedesca, già svoltasi a
Sappada, e l'appuntamento con il friulano previsto domani
all'Auditorium Comelli di Udine. "Non vanno considerati meri
adempimenti previsti dalla legge, ma opportunità preziose per
incrociare esperienze diverse. Arrivare a questa terza conferenza
- ha aggiunto l'assessore - significa capitalizzare un percorso
di verifica, comprendendo cosa ha funzionato e cosa no, guardando
al futuro per capire quali nuovi provvedimenti si possono
prendere per correggere il tiro e fare il modo che le lingue
vengano tutelate sempre più".
"Una scelta vincente - ha concluso l'esponente della Giunta
Fedriga - è stata quella di incardinare il compito
dell'organizzazione di queste conferenze sul Consiglio regionale,
separando così i compiti dell'Esecutivo da quelli di chi dovrà
controllare ed esprimere dei giudizi, valutazioni e
un'indicazione chiara su cosa fare da qui a fine legislatura".
Devan Jagodic, direttore dell'Istituto Sloveno di ricerche
(Slori), ha annunciato che gli uffici "hanno predisposto una
serie di relazioni in sloveno e in italiano con dati empirici
che, spero, saranno utili per il dibattito. Cinque i temi
principali: lo stato dell'applicazione delle norme di tutela a
favore della comunità slovena riguardo legge 26/2007,
l'istruzione plurilingue in Val Canale, il bilinguismo visivo con
una verifica svolta nei 32 Comuni, una valutazione dell'operato
dell'Ufficio centrale per la lingua slovena attivo dal 2018 e la
proposta di un modello di programma regionale di politica
linguistica".
Ksenija Dobrila, presidente dell'Unione Culturale ed Economica
Slovena (Skgz), e Walter Bandelj, presidente della Confederazione
Organizzazioni slovene (Sso), hanno rappresentato le due
organizzazioni apicali coinvolte.
Dobrila ha espresso la convinzione che "all'Amministrazione
regionale rimarrà una buona porzione di mandato per far proprie
conclusioni e proposte espresse dai gruppi di lavoro. Gli ambiti
analizzati riflettono segmenti nevralgici della vita della
comunità slovena e spero che il suo lavoro, sempre finalizzato a
realizzare studi e ad avanzare proposte, si trasformi in concreta
operatività e impegno programmatico".
Bandelj ha invece evidenziato che "molte cose sono state fatte e
molte altre sono invece ancora da realizzare. Il processo deve
proseguire, utilizzando la fotografia di quanto raggiunto fino a
oggi, individuando i punti forza, le eventuali mancanze e le
modalità per affrontarle anche attraverso la condivisione con le
altre lingue".
ACON/DB-red