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FAMIGLIA. VI COMM: PORTATORI INTERESSE SU DDL 148, BENE LEGGE QUADRO

04.11.2021
18:42
(ACON) Trieste, 4 nov - Un plauso generale nei confronti di quella che è stata definita una "legge quadro positiva e articolata", accompagnato tuttavia da una serie di suggerimenti e proposte avanzate dai principali portatori di interesse sui temi legati a Famiglia, Giovani e Pari opportunità (FaGioPo).

Le istanze degli intervenuti, nello specifico, hanno preso in considerazione tematiche che vanno dal welfare aziendale e il massimo supporto nei confronti dei giovani, fino alle politiche di genere e alle pari opportunità; da una famiglia necessariamente al centro dell'azione sociale, fino alla tutela delle donne sul posto di lavoro e al pieno coinvolgimento delle rappresentanze sindacali durante i lavori del Tavolo regionale per le politiche familiari.

Questi gli elementi principali emersi nel corso dei lavori della VI Commissione permanente che, presieduta da Giuseppe Sibau (Progetto Fvg/Ar) e riunita a Trieste nell'aula consiliare, ha dedicato la seduta a una serie di audizioni inerenti gli argomenti trattati dal disegno di legge 148 "Disposizioni in materia di politiche della famiglia, di promozione dell'autonomia dei giovani e delle pari opportunità".

Il documento, approvato dalla Giunta regionale in via preliminare il 24 settembre, presentato alla Presidenza del Cr il 18 ottobre e assegnato alla VI Commissione (con parere della III, IV e V), era stato già trasmesso alla Commissione regionale per le pari opportunità tra uomo e donna (Crpo) che aveva espresso il suo "apprezzamento e convinto parere favorevole". Via libera all'unanimità, inoltre, anche da parte del Consiglio delle Autonomie locali (Cal).

Gli ospiti, tutti presenti in modalità telematica alla presenza dell'assessore regionale alla Famiglia, Alessia Rosolen, si sono dunque espressi in maniera lusinghiera nei confronti del ddl 148. A partire da Paolo Felice (LegaCoop Fvg) che ha esordito parlando di "indicazioni generali positive dopo un percorso che, finalmente, sintetizza i canali già esistenti. Positivo che si ragioni sul sistema famiglia in un'ottica proattiva, ma un ulteriore salto di qualità è comunque possibile, magari in materia di welfare aziendale, nelle interlocuzioni con l'Ater e nella lotta contro gioco patologico, azzardo e dipendenza da internet". La collega Tania Vescul (Confcooperative Fvg) ha posto l'accento su "politiche di genere e pari opportunità. È importante anche coinvolgere le imprese, abbinando le risorse pubbliche a quelle private. Inoltre, è necessario favorire i rientri sul posto di lavoro dopo la maternità".

Posizione simile anche da parte della consigliera di Parità Anna Limpido che ha evidenziato "intenzioni lodevoli alla base di una riforma nella quale la famiglia va collocata al centro di un'azione sociale di promozione e non solo assistenziale. Il problema più grave è legato alla cultura di genere per la quale serve un approccio corretto". La presidente della Crpo, Dusy Marcolin, ha ricordato di aver partecipato "alla costruzione della norma", aggiungendo l'auspicio di "una piena tutela per le donne che perdono il lavoro o vittime di violenza".

Sul fronte sindacale, tutti uniti nell'offrire la propria disponibilità a collaborare alle attività del Tavolo regionale per le politiche familiari, come rimarcato da Rossana Giacaz (Cgil Fvg). Magda Gruarin (Uil Fvg) ha allargato il discorso "ai flussi migratori e a una definizione completa di famiglia che non può più essere rinchiusa nella formula mamma, papà e bambini. Va altresì considerata la posizione del Friuli Venezia Giulia rispetto i Paesi confinanti". Michele Berti (Uil Fvg), dal canto suo, ha subito lanciato uno spunto per "evitare che i lavoratori transfrontalieri finiscano all'interno di contrasti con le normative europee sulla parità di trattamento. Chiedo anche un chiarimento riguardo la previsione di sostegno da parte della Regione per le famiglie che vogliono adottare bimbi minori residenti all'estero".

Da Renata Della Ricca (Cisl Fvg) "parere positivo alla legge, sostenendo l'importanza delle politiche che educano le scelte di genere. Bene i finanziamenti per la Carta Famiglia e l'attenzione consultori familiari, ma vanno inseriti anche educazione sessuale, procreazione responsabile e interruzione volontaria della gravidanza". L'associazione Famiglie per l'Accoglienza, attraverso la voce di Angela Arcicasa, ha ribadito l'importanza "dell'accoglienza familiare, delle adozioni e dell'affido. Vanno curati i rapporti tra servizi e scuola, nonché il supporto ai giovani che arrivano da comunità di sostegno".

Giancarlo Biasoni (Forum Associazioni Familiari Fvg) si è focalizzato sulla validità "del Fattore famiglia, che aumenta la platea dei beneficiari e dei limiti dell'Isee. Importante anche il Contrassegno Famiglia Fvg che può spingere in modo propositivo l'aspetto economico". Fabio Russiani (Ater Gorizia) ha altresì suggerito la riformulazione "del passaggio specifico per favorire l'autonomia abitativa per nuclei di soli giovani, garantendo loro non meno del 5%".

Numerosi i pregi ravvisati da Paolo Zenarolla (Comitato regionale del Volontariato Fvg), auspicando il massimo coinvolgimento "del mondo dell'associazionismo a favore della famiglia per far crescere la sensibilità da parte della comunità. In merito al Terzo settore, le progettualità vanno condivise sul territorio". Bruno Lorenzini (Associazione Torre) ha infine rimarcato l'utilità "delle parrocchie e dalle consulte dei giovani, che hanno bisogno di essere orientati e coinvolti. Si pensi - ha concluso- anche alla formazione degli operatori di strada, figure che oggi necessitano di estrema valorizzazione". ACON/DB-red



La VI Commissione riunita nell'aula consiliare durante le audizioni
Giuseppe Sibau (Progetto Fvg/Ar), presidente della VI Commissione
L'assessore regionale alla Famiglia, Alessia Rosolen