FAMIGLIA. VI COMM: PORTATORI INTERESSE SU DDL 148, BENE LEGGE QUADRO
(ACON) Trieste, 4 nov - Un plauso generale nei confronti di
quella che è stata definita una "legge quadro positiva e
articolata", accompagnato tuttavia da una serie di suggerimenti e
proposte avanzate dai principali portatori di interesse sui temi
legati a Famiglia, Giovani e Pari opportunità (FaGioPo).
Le istanze degli intervenuti, nello specifico, hanno preso in
considerazione tematiche che vanno dal welfare aziendale e il
massimo supporto nei confronti dei giovani, fino alle politiche
di genere e alle pari opportunità; da una famiglia
necessariamente al centro dell'azione sociale, fino alla tutela
delle donne sul posto di lavoro e al pieno coinvolgimento delle
rappresentanze sindacali durante i lavori del Tavolo regionale
per le politiche familiari.
Questi gli elementi principali emersi nel corso dei lavori della
VI Commissione permanente che, presieduta da Giuseppe Sibau
(Progetto Fvg/Ar) e riunita a Trieste nell'aula consiliare, ha
dedicato la seduta a una serie di audizioni inerenti gli
argomenti trattati dal disegno di legge 148 "Disposizioni in
materia di politiche della famiglia, di promozione dell'autonomia
dei giovani e delle pari opportunità".
Il documento, approvato dalla Giunta regionale in via preliminare
il 24 settembre, presentato alla Presidenza del Cr il 18 ottobre
e assegnato alla VI Commissione (con parere della III, IV e V),
era stato già trasmesso alla Commissione regionale per le pari
opportunità tra uomo e donna (Crpo) che aveva espresso il suo
"apprezzamento e convinto parere favorevole". Via libera
all'unanimità, inoltre, anche da parte del Consiglio delle
Autonomie locali (Cal).
Gli ospiti, tutti presenti in modalità telematica alla presenza
dell'assessore regionale alla Famiglia, Alessia Rosolen, si sono
dunque espressi in maniera lusinghiera nei confronti del ddl 148.
A partire da Paolo Felice (LegaCoop Fvg) che ha esordito parlando
di "indicazioni generali positive dopo un percorso che,
finalmente, sintetizza i canali già esistenti. Positivo che si
ragioni sul sistema famiglia in un'ottica proattiva, ma un
ulteriore salto di qualità è comunque possibile, magari in
materia di welfare aziendale, nelle interlocuzioni con l'Ater e
nella lotta contro gioco patologico, azzardo e dipendenza da
internet". La collega Tania Vescul (Confcooperative Fvg) ha posto
l'accento su "politiche di genere e pari opportunità. È
importante anche coinvolgere le imprese, abbinando le risorse
pubbliche a quelle private. Inoltre, è necessario favorire i
rientri sul posto di lavoro dopo la maternità".
Posizione simile anche da parte della consigliera di Parità Anna
Limpido che ha evidenziato "intenzioni lodevoli alla base di una
riforma nella quale la famiglia va collocata al centro di
un'azione sociale di promozione e non solo assistenziale. Il
problema più grave è legato alla cultura di genere per la quale
serve un approccio corretto". La presidente della Crpo, Dusy
Marcolin, ha ricordato di aver partecipato "alla costruzione
della norma", aggiungendo l'auspicio di "una piena tutela per le
donne che perdono il lavoro o vittime di violenza".
Sul fronte sindacale, tutti uniti nell'offrire la propria
disponibilità a collaborare alle attività del Tavolo regionale
per le politiche familiari, come rimarcato da Rossana Giacaz
(Cgil Fvg). Magda Gruarin (Uil Fvg) ha allargato il discorso "ai
flussi migratori e a una definizione completa di famiglia che non
può più essere rinchiusa nella formula mamma, papà e bambini. Va
altresì considerata la posizione del Friuli Venezia Giulia
rispetto i Paesi confinanti". Michele Berti (Uil Fvg), dal canto
suo, ha subito lanciato uno spunto per "evitare che i lavoratori
transfrontalieri finiscano all'interno di contrasti con le
normative europee sulla parità di trattamento. Chiedo anche un
chiarimento riguardo la previsione di sostegno da parte della
Regione per le famiglie che vogliono adottare bimbi minori
residenti all'estero".
Da Renata Della Ricca (Cisl Fvg) "parere positivo alla legge,
sostenendo l'importanza delle politiche che educano le scelte di
genere. Bene i finanziamenti per la Carta Famiglia e l'attenzione
consultori familiari, ma vanno inseriti anche educazione
sessuale, procreazione responsabile e interruzione volontaria
della gravidanza". L'associazione Famiglie per l'Accoglienza,
attraverso la voce di Angela Arcicasa, ha ribadito l'importanza
"dell'accoglienza familiare, delle adozioni e dell'affido. Vanno
curati i rapporti tra servizi e scuola, nonché il supporto ai
giovani che arrivano da comunità di sostegno".
Giancarlo Biasoni (Forum Associazioni Familiari Fvg) si è
focalizzato sulla validità "del Fattore famiglia, che aumenta la
platea dei beneficiari e dei limiti dell'Isee. Importante anche
il Contrassegno Famiglia Fvg che può spingere in modo propositivo
l'aspetto economico". Fabio Russiani (Ater Gorizia) ha altresì
suggerito la riformulazione "del passaggio specifico per favorire
l'autonomia abitativa per nuclei di soli giovani, garantendo loro
non meno del 5%".
Numerosi i pregi ravvisati da Paolo Zenarolla (Comitato regionale
del Volontariato Fvg), auspicando il massimo coinvolgimento "del
mondo dell'associazionismo a favore della famiglia per far
crescere la sensibilità da parte della comunità. In merito al
Terzo settore, le progettualità vanno condivise sul territorio".
Bruno Lorenzini (Associazione Torre) ha infine rimarcato
l'utilità "delle parrocchie e dalle consulte dei giovani, che
hanno bisogno di essere orientati e coinvolti. Si pensi - ha
concluso- anche alla formazione degli operatori di strada, figure
che oggi necessitano di estrema valorizzazione".
ACON/DB-red