CULTURA. ZANIN A PRES. LIBRO SU JACUM DAI ZEIS: INNOVATORE DA IMITARE
(ACON) Codroipo (Ud), 9 nov - Influencer ante litteram, è
entrato nella cultura popolare del medio Friuli senza aver mai
scritto una riga, come ha efficacemente riassunto il giornalista
Rossano Cattivello.
Stiamo parlando di Jacum dai zeis, il mercante ambulante che è
diventato una leggenda tra Paradiso di Pocenia, il paese in cui è
nato, Talmassons, dove ha vissuto e dove gli è stata dedicata una
via, e Codroipo, che lo ha celebrato con un monumento. A questi
tributi si aggiunge oggi la riedizione di un bel libro, che
arriva a cent'anni dalla morte di Jacum ed è stato presentato
stasera nella sala municipale di Codroipo.
La nuova edizione del volume di Angelo Covazzi, interamente in
lingua friulana, è stata realizzata grazie alla collaborazione
tra il settimanale "Il Friuli", i tre Comuni già citati e il
Consiglio regionale.
"È stato a suo modo un rivoluzionario - ha ricordato Piero Mauro
Zanin, presidente del Consiglio regionale, durante la
presentazione pubblica - , ma un rivoluzionario non violento e
gentile, molto diverso da tanti che in questi giorni manifestano
a Trieste. Praticava una satira raffinata, a differenza di certi
blogger di oggi, ed era un uomo di grande arguzia. È stato poi al
centro di molte innovazioni: la prima ha a che fare con la
qualità della tradizione orale, perché a cent'anni dalla morte le
sue parole sono state tramandate e si ricordano ancora,
nonostante non ci sia nulla di scritto a cui appoggiarsi. E credo
che sia importante riportare in vita altri racconti orali del
nostro Friuli".
"La seconda innovazione di Jacum - ha osservato ancora Zanin - è
certamente il marketing: in tempi di grande povertà aveva capito
che è meglio vendere con il sorriso che con la tristezza: un
altro insegnamento da tenere presente oggi, perché in molte
situazioni ci sarebbe bisogno di un approccio più lieve e
leggero".
La terza e ultima lezione del venditore di ceste di vimini è, ha
detto ancora il presidente dell'Assemblea legislativa, "la sua
umanità, la sua capacità di vivere bene anche con poco, una certa
felicità della vita popolare, se così si può dire. Questo è un
insegnamento in tempi in cui veniamo trattati come se fossimo
tutti uguali, tutti consumatori. I suoi valori vanno quindi
riscoperti, sono ancora attuali. Jacum non lisciava i potenti,
coltivava il cosiddetto pensiero laterale e anche di questo c'è
tanto bisogno oggi".
Alla presentazione, moderata dal padrone di casa, il sindaco di
Codroipo Fabio Marchetti, hanno partecipato anche l'assessore
codroipese Tiziana Cividini, Fabrizio Pitton, sindaco di
Talmassons, il collega di Pocenia Sirio Gigante, il presidente
dell'Arlef, Eros Cisilino, Rossano Cattivello direttore del
"Friuli" e Alfonso Di Leva, amministratore delegato del gruppo
che comprende anche Telefriuli, oltre ai rappresentanti di
Confartigianato e Confcommercio, Paolo Bressan e Cristiano Zabeo.
Tutti hanno sottolineato quanto ancora vengano tramandate nei
paesi del Medio Friuli le parole di Jacum e i suoi racconti,
riportati nel libro. Cisilino ha voluto tratteggiare anche la
figura di Angelo Covazzi, l'autore dell'opera, originario di
Pantianicco.
ACON/FA