FAMIGLIA. OK IV COMM A PARTI COMPETENZA DDL GIOVANI E PARI OPPORTUNITÀ
(ACON) Trieste, 10 nov - La IV Commissione consiliare,
presieduta da Mara Piccin (Forza Italia) e riunita a Trieste
nell'emiciclo di piazza Oberdan, ha espresso parere favorevole a
maggioranza (nessun voto negativo, astenute le Opposizioni) sulle
parti di competenza del disegno di legge 148 relativo alle
Disposizioni in materia di politiche della famiglia, di
promozione dell'autonomia dei giovani e delle pari opportunità
(FaGioPo).
Il documento, presentato il 18 ottobre scorso e trasmesso per la
formulazione di eventuali osservazioni e pareri anche alla
Commissione regionale per le pari opportunità tra uomo e donna
(Crpo Fvg) e al Garante regionale dei diritti della persona, mira
a fornire un quadro di riferimento legislativo unitario di azioni
strutturali sul tema della natalità e della genitorialità nonché,
più in generale, della famiglia, superando nell'ottica della
semplificazione e dell'armonizzazione normativa le attuali leggi
regionali di settore.
Illustrato in modalità telematica dall'assessore regionale alla
Famiglia, Alessia Rosolen, il ddl 148 FaGioPo (caratterizzato dai
42 articoli suddivisi in 6 capi) era stato assegnato alla VI
Commissione permanente con parere ulteriore sulle rispettive
sezioni tematiche anche della III e della V.
L'espressione di voto da parte della IV Commissione sull'articolo
21 (contenuto nel capo Terzo) era relativa agli interventi "per
favorire l'autonomia abitativa dei giovani e degli studenti,
individuando specifiche azioni per riqualificare i centri storici
e rivitalizzare zone periferiche e abbandonate da attività
produttive, mediante la realizzazione di progetti di
coabitazione. Per perseguire tale scopo sono previsti bandi per
l'assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica, con
una riserva a favore dei giovani".
Durante la spiegazione del passaggio in esame, Rosolen ha fatto
riferimento al fatto che sul tema "erano intervenuti anche alcuni
auditi nel corso dei lavori della VI Commissione. Ricordo - ha
specificato - che si tratta di una norma quadro e che
l'intervento puntuale è affidato invece a quella di settore. In
questo Ddl evidenziamo ulteriormente quanto già contenuto ma mai
applicato e attuato all'interno della legge pregressa, rispetto
percorsi di attenzione per i bandi relativi agli alloggi di
edilizia residenziale pubblica. Era stato richiesto un aumento di
percentuale da riservare alle fasce più giovani da parte di
alcune organizzazioni sindacali, ma anche di ridefinire le azioni
messe in atto dalle Ater territoriali, fissando nuovi limiti".
All'assessore, in sede discussione, si è rivolta la consigliera
Mariagrazia Santoro (Pd) chiedendo esplicitamente se "saranno
accolte le richieste avanzate dalle quattro Ater". L'esponente
dem, pur definendo l'articolo in oggetto "totalmente
condivisibile", ha rilevato che "questa nuova modalità di
abitare, sicuramente quella del futuro, non viene presa in
considerazione nel Piano annuale delle politiche abitative, né in
quello triennale. Il tema del coabitare legato ai giovani e del
rapporto intergenerazionale viene così svilito nei fatti".
"La norma - ha ribadito Rosolen - è un intervento di legge quadro
e rispetto alla sua applicazione, quando approvata, porrà dei
vincoli all'agire all'interno di tutti i tavoli di programmazione
sulla partita dell'edilizia e dell'autonomia abitativa. La
proposta delle 4 Ater è invece sottoposta proprio alla vostra
valutazione, come alla mia e a quella del collega Graziano
Pizzimenti. Riguarda una richiesta di modificare il comma 2
dell'articolo 21, legata ai bandi di edilizia residenziale
pubblica in fabbricati di nuova realizzazione e forti di almeno
10 alloggi che andrebbero a prevedere per i nuclei di soli Under
35 una riserva di non meno del 5% degli appartamenti messi a
bando. Il tutto - ha concluso - per superare un problema di
distorsione del sistema di assegnazione".
ACON/DB-fc