SALUTE. BIDOLI (PATTO): SERVE NUOVO PERSONALE NELLE AREE PIÙ FRAGILI
(ACON) Trieste, 10 nov - "Anduins, Claut e Meduno senza guardia
medica dal primo gennaio 2022, per effetto del nuovo assetto
organizzativo del servizio; realtà già penalizzate dalla carenza
di medici di medicina generale. Anche alla luce di questa novità,
quale futuro attende i servizi sanitari nella montagna del Friuli
occidentale?".
Lo ha chiesto il consigliere regionale del Patto per l'Autonomia,
Giampaolo Bidoli, all'assessore alla sanità Riccardi con
un'interrogazione discussa nella seduta odierna del Consiglio
regionale.
"Le scelte compiute - si legge in una nota del gruppo consiliare
- derivano dalla difficoltà dell'Azienda sanitaria a reperire
medici di continuità assistenziale per il distretto delle Valli e
Dolomiti friulane. Ma il servizio di guardia medica è
fondamentale e, soprattutto in un periodo come quello attuale, è
doveroso che sia garantito anche per evitare che alcuni debbano
ricorrere alle cure del pronto soccorso laddove sarebbe possibile
ovviare in altro modo. Abbiamo quindi chiesto alla Giunta Fedriga
se intenda intervenire rispetto alla situazione specifica
creatasi negli ambiti di competenza dell'Asfo e, più in generale,
quali attività intenda porre in essere a livello regionale
rispetto al servizio di guardia medica in area montana".
Da parte dell'assessore Riccardi c'è stata la disponibilità a un
confronto per affrontare la questione "con gli strumenti che
abbiamo a disposizione, considerato che la materia è di
competenza statale, non regionale". Una disponibilità che va
supportata da fatti concreti per Bidoli che, in merito alla
dichiarazione dell'esponente della Giunta Fedriga di un aumento
di organico da parte dell'Azienda sanitaria, ha precisato: "Si
tratta di una riorganizzazione delle risorse a disposizione, che
peraltro avverrà nelle sedi principali. La questione è complessa
e delicata - ha concluso il consigliere del Patto per l'Autonomia
-, ma va affrontata con gli strumenti giusti per dare supporto a
quelle aree interne e montane già penalizzate dalla carenza dei
servizi essenziali, compresi quelli sanitari".
"Serve nuovo personale a tutela delle comunità delle aree più
fragili. Si percorra questa strada anche grazie al supporto dei
Comuni che si sono detti disponibili a mettere a disposizione
sedi adeguate e ad agevolare la permanenza dei medici in loco".
ACON/COM/fa