MOSTRE. SGARBI INAUGURA IL TALENTO DI CESCHIA: ARTISTA INTERNAZIONALE
(ACON) Trieste, 11 nov - Il solito, irrefrenabile Vittorio
Sgarbi - curioso, irruento, disarmante nella sua sincerità - ha
inaugurato oggi la mostra dedicata all'artista Luciano Ceschia,
seminando per un'ora lo scompiglio nei corridoi del Consiglio
regionale tra selfie, autografi, battute salaci e siparietti con
il governatore Massimiliano Fedriga, il presidente del Consiglio
regionale Piero Mauro Zanin e l'assessore Fabio Scoccimarro.
Lusinghiero il giudizio dell'esigente critico d'arte,
parlamentare e showman, sull'esposizione ideata e realizzata da
Margherita Plos a 30 anni dalla morte dell'artista di Coia di
Tarcento. "Ceschia è stato un grande scultore internazionale,
siamo di fronte a un artista che dialoga con Pomodoro e con gli
spiriti più alti come Fausto Melotti e Lucio Fontana - ha detto
Sgarbi nel corso del suo lungo intervento, dopo aver visitato la
mostra allestita nel palazzo di piazza Oberdan a Trieste - .
Aveva un suo stile, un marchio, un timbro, una sua impronta
digitale. Era un uomo coerente con le sue origini contadine, ma
con la mente rivolta alla modernità e al futuro. Un artista
assolutamente contemporaneo, che non può morire".
Alla presenza della vedova di Ceschia, Roberta Tessaro ("Ma non
chiamatela così: è sempre la moglie, così come si resta figli
quando i genitori muoiono"), Sgarbi ha riassunto il percorso
artistico di Ceschia, menzionando in particolare il viaggio a
Milano nel 1959, l'approdo a New York nel 1961 e la
partecipazione alla Biennale di Venezia, così come il rapporto
con Pier Paolo Pasolini, di cui mise in scena I Turcs tal Friul
con la musica di Luigi Nono. "In quegli anni Ceschia è uno dei
primi artisti italiani e sta dalla parte giusta, sia
politicamente sia artisticamente, in quanto ha scelto
l'astrattismo e non la figurazione come aveva invece fatto
Guttuso".
Sgarbi ha spiegato infatti le motivazioni politico-culturali alla
base della scelta dell'astrattismo da parte di Ceschia, una
risposta al figurativo che era il marchio del periodo fascista,
in quanto gli artisti del ventennio "rappresentavano uomini
eroici. E per reazione a questo si scelse la lingua astratta. Lo
fece anche Ceschia, uscendo dalla tradizione contadina, anche se
questa era la sua radice profonda. Ma lui andava verso il mondo,
verso una lingua che sentiva universale".
Il critico e parlamentare ha lodato più volte le scelte della
curatrice della mostra Margherita Plos, che ha ripreso anche
diverse frasi scritte da Ceschia. Sgarbi ha letto alcuni di
questi brani dell'artista tarcentino, sottolineando il suo legame
con le tradizioni della terra natale e divertendosi a citare i
ricordi dell'artista sugli anni da ragazzo, bravo con la matita e
quindi "costretto a fare i disegni per tutta la classe".
È toccato invece a Zanin spiegare il senso dell'operazione
culturale imbastita dal Consiglio regionale, visitabile su
prenotazione (mail di richiesta a gabinetto.cr@regione.fvg.it)
fino al 10 dicembre: "Abbiamo inteso - ha spiegato - rendere
omaggio a un grande artista della nostra terra, che nei suoi
mappamondi metteva il suo piccolo paese, Coia, al centro del
pianeta, e da lì vedeva il mondo. Mi ha sempre colpito - ha detto
ancora il presidente dell'Aula - questo legame con la terra e nel
contempo l'apertura al mondo intero. Quasi una dimensione glocal
ante litteram".
Presente all'inaugurazione anche il governatore Massimiliano
Fedriga, che nel suo breve intervento ha messo in rilievo un dato
di cui è orgoglioso: "Il Friuli Venezia Giulia - ha detto Fedriga
- è la terza regione italiana, dopo Valle d'Aosta e Trentino-Alto
Adige, a investire di più nella cultura: sono 103 euro pro
capite, e per capire il senso di questa cifra vi dico che la
Lombardia investe 4 euro pro capite. Vuol dire che la cultura
attira i turisti e fa economia, che con la cultura si può
mangiare".
La curatrice Plos, dell'Associazione culturale Femines furlanes
fuartes, ha raccontato invece l'emozione di celebrare Ceschia con
le sue opere, "un'operazione non facile in questi tempi di Covid".
ACON/FA-fc
Vittoriio Sgabri e il presidente del Cr Fvg, Piero Mauro Zanin, ammirano una delle opere di Luciano Ceschia esposte nel palazzo di piazza Oberdan, a Trieste, fino al 10 dicembre
L'inaugurazione della mostra Il Dono di un Talento
L'intervento del presidente del Cr Fvg, Piero Mauro Zanin
L'intervento del critico d'arte Vittorio Sgarbi
L'intervento del governatore Fvg, Massimiliano Fedriga