GIUSTIZIA. ZANIN A CONVEGNO CARCERE: FINALITÀ È REINSERIMENTO DETENUTI
(ACON) Udine, 12 nov - Una ristrutturazione che non sia
soltanto edilizia. È questo, come ha detto con felice sintesi
Roberta Casco, presidente dell'associazione Icaro, l'obiettivo di
fondo del progetto "via Spalato cambia volto", presentato oggi in
sala Ajace a Udine con un convegno che ha preso di petto i tanti
nodi irrisolti della questione-carcere.
Gli attesi lavori di riqualificazione della casa circondariale
udinese in programma nel 2022 sono stati agganciati al cronico
problema del sovraffollamento e più in generale - come hanno
spiegato il garante dei detenuti del Comune di Udine, Franco
Corleone, e il presidente della Società della ragione, Massimo
Brianese - alla piena attuazione dell'articolo della Costituzione
che assegna alla pena una finalità rieducativa e non
semplicemente punitiva.
Al convegno ha preso parte anche Piero Mauro Zanin, presidente
del Consiglio regionale, che ha voluto ricordare innanzitutto una
data tragica per via Spalato, "quel giorno del giugno 1978 in cui
il maresciallo Santoro venne ucciso dal commando terrorista di
Cesare Battisti".
"L'esecuzione - ha osservato il presidente - avvenne davanti al
carcere perché quel luogo era un simbolo, e ora dopo più di
quarant'anni sono contento che si cerchi di dare una dimensione
diversa a questo simbolo, che si voglia cioè, con i grandi lavori
che sono in programma, trasformare quell'edificio in un genius
loci, un luogo in cui ci sia interazione tra spazio e identità".
Un lungo percorso che Zanin ha accostato a quello del
riconoscimento dei fucilati di Cercivento, "uccisi per l'esempio
durante la prima guerra mondiale, a cui finalmente è stato
restituito l'onore con la legge approvata nei mesi scorsi dal
Consiglio regionale".
"La finalità del carcere - ha aggiunto il presidente - non può
che essere quella del recupero del detenuto, perché se così non
fosse la pena diventerebbe intollerabile e mostruosa, fine a se
stessa. E per lavorare in quella direzione servono spazi nuovi e
adeguati. Grazie dunque a chi si batte per questa concezione del
carcere: dobbiamo tutti diventare degni di quell'articolo della
Costituzione. E forse oggi - ha concluso il presidente - siamo
tutti un po' più coscienti di quel che significa privazione della
libertà, in quanto ne abbiamo fatto una piccola esperienza
durante il lockdown".
Ha portato i saluti anche il sindaco di Udine, Pietro Fontanini,
che ha ringraziato Corleone per il lavoro svolto nei suoi primi
sei mesi da garante: "Da parlamentare - ha ricordato Fontanini -
visitai via Spalato ed ebbi una terribile impressione nel vedere
quei locali medievali, le tante persone, la vetustà degli
edifici. Ora l'obiettivo è rendere quel luogo più umano per
rispettare la Costituzione e andare verso la rieducazione dei
detenuti. Noi in Comune, grazie all'impegno dell'assessore
Fabrizio Cigolot, un piccolo passo lo abbiamo fatto assumendo un
ex carcerato, perché crediamo nel reinserimento".
Al convegno, che si concluderà domani, hanno preso parte anche
Paolo Pittaro, garante regionale dei diritti della persona, e
Bernardo Petralia, il capo del Dipartimento amministrazione
penitenziaria.
ACON/FA