SLOVENO. ZANIN A CONFERENZA: IPOTIZZABILE AGENZIA REGIONALE COME ARLEF
(ACON) Trieste, 12 nov - "Istituzionalizzare ulteriormente la
lingua slovena attraverso un'agenzia regionale espressamente
riservata che, prendendo come esempio gli eccellenti risultati
conseguiti dall'Agenzia regionale per la lingua friulana (Arlef),
possa regalare un ulteriore passo avanti nella valorizzazione
anche dell'altro idioma che, insieme al tedesco, costituisce un
autentico patrimonio per le comunità del Friuli Venezia Giulia".
Lo ha ipotizzato il presidente del Consiglio regionale del Fvg,
Piero Mauro Zanin, nel corso del suo intervento alla prima delle
due giornate (la prossima il 19/11) della 3. Conferenza regionale
sulla tutela della minoranza linguistica slovena, ospitata a
Trieste nell'emiciclo di piazza Oberdan.
"Questo evento - ha aggiunto Zanin - costituisce un momento di
straordinaria ricchezza culturale, di convivenza e di crescita
collettiva, oltreché un'opportunità per rafforzare un elemento
fondamentale per la specialità della nostra Regione.
Personalmente, lo considero un autentico investimento in termini
di autogoverno ai fini della gestione e del rilancio della nostra
autonomia".
"Ho letto le relazioni presentate per questa prima giornata della
Conferenza - ha ricordato il presidente del Cr Fvg - e non posso
fare a meno di cogliere, pur nell'ambito di tante cose ancora da
migliorare o perfezionare, un netto miglioramento rispetto quanto
verificato in occasione della precedente Conferenza datata 2017.
Un risultato ottenuto grazie anche ai finanziamenti regionali. Lo
evidenziate voi stessi con i contenuti degli studi approfonditi
che portano contributi vari e interessanti. Ovviamente, rimangono
i compiti per casa da svolgere: ossia, seguire le linee di
indirizzo per i prossimi anni e che, in occasione della futura IV
Conferenza, ci consentiranno di appurare il raggiungimento di
ulteriori progressi".
Zanin ha anche tenuto a evidenziare due elementi fondamentali per
supportare in maniera compiuta le lingue minoritarie.
"L'insegnamento, pensato non più a vantaggio di una semplice
seconda lingua ma, piuttosto, di un idioma veicolare, affinché
possa diventare patrimonio dei giovani fin dai primi anni di
vita, rendendoli bilingui o, addirittura, trilingui. Ma anche la
volontà di far diventare lo sloveno - ragionamento che vale anche
per friulano e tedesco - un'autentica lingua sociale, presente
non solo nella famiglia".
"Ben vengano, dunque, momenti di verifica come questo - ha
concluso Zanin - per individuare ciò che funziona, ma anche per
identificare la strada per migliorare ulteriormente attraverso
progetti concreti e sviluppi innovativi, legati anche a ciò che
accadrà in tutto il mondo dopo la fine della pandemia. È questa
la sfida che ci attende nei prossimi anni, riservata non solo
agli operatori del settore che si confrontano in questa sede, ma
a tutti i cittadini che riconoscono il valore di una seria e
doverosa tutela identitaria".
ACON/DB-fc