News


SLOVENO. CONFERENZA FVG: FRONTE COMUNE PER VALORIZZARE PATRIMONIO

12.11.2021
19:13
(ACON) Trieste, 12 nov - Due vale sempre più di uno. Conoscere due lingue, infatti, è molto meglio che conoscerne una soltanto. Approfondire i contenuti di due culture vale molto più che assimilarne semplicemente una. Come la possibilità di avere accesso a due diversi patrimoni storici garantisce un arricchimento personale molto più significativo rispetto a quello concesso da un accesso unico.

Questo semplice ma determinante concetto, enunciato già nelle fasi introduttive dei lavori, riassume perfettamente i principi che costituiscono la base della III Conferenza regionale sulla tutela della minoranza linguistica slovena / Tretja deželna konferenca o varstvu slovenske jezikovne manjšine, ospitata a Trieste nell'aula consiliare.

L'evento, organizzato dall'Assemblea legislativa Fvg presieduta da Piero Mauro Zanin (anche lui intervenuto) e moderato dal consigliere delegato dall'Ufficio di presidenza, Igor Gabrovec, è stato caratterizzato da una nutrita partecipazione in presenza, facendo registrare anche decine di adesioni in collegamento telematico.

La Conferenza, giunta alla terza edizione, si è sviluppata partendo dall'intervento introduttivo di Gabrovec che ha rimarcato "il lavoro della cabina di regia che, grazie anche al lavoro dell'Istituto Sloveno di ricerche / Slovenski raziskovalni inštitut (Slori), ha consentito di presentare 5 relazioni tematiche tecnico-scientifiche che saranno successivamente analizzare dai gruppi di lavoro che proprio oggi andremo a costituire".

Al vicesindaco di Trieste, Serena Tonel, il compito di portare i saluti dell'Amministrazione comunale, mentre l'assessore regionale alle Lingue minoritarie, Pierpaolo Roberti, ha sottolineato che "proprio all'ingresso di questo palazzo consiliare una targa riporta la scritta Regione autonoma Friuli Venezia Giulia non solo in italiano, ma anche in sloveno, tedesco e friulano. Senza la peculiarità offerte da queste tre lingue, la nostra sarebbe una Regione come tante altre. Quindi, rimane un duplice obiettivo: promuoverle per motivi per motivi storici e identitari ma anche, a livello istituzionale, salvaguardare la nostra autonomia e lavorare giorno dopo giorno, affinché questo patrimonio non venga disperso".

Roberti ha anche ricordato che "spetta all'Esecutivo applicare le norme, ma il ruolo di controllo è stato affidato al Consiglio regionale. Questo duplice evento diventa così un passaggio di verifica e controllo, utile per fare un tagliando di quanto fatto negli anni passati e di quanto possiamo ancora fare in futuro. Usando, però, sempre un occhio critico: non pensare a quanto già realizzato di buono, ma piuttosto a come muoverci per progredire ulteriormente".

Il segretario di Stato della Repubblica di Slovenia, Dejan Valentincic, è intervenuto in videoconferenza auspicando "conclusioni chiare per capire quali norme non siano ancora state attuate pienamente, affinché lo sloveno divenga un fatto quasi scontato nella Pubblica amministrazione e si affermi ovunque in maniera compiuta. La Slovenia garantisce un sistema esemplare di tutela delle minoranze e ci siamo sempre accostati in maniera propositiva nei confronti dei Paesi limitrofi: ora ci attendiamo ulteriori progressi, seguendo con attenzione le linee guida che emergeranno da questi studi, una delle basi sulle quali fondare la collaborazione futura".

La senatrice Tatiana Rojc, dal canto suo, ha evidenziato come "un sistema scolastico trilingue costituirebbe un'ottima base per la conoscenza del territorio, della storia e della cultura, ma anche uno strumento per una costruttiva collaborazione transfrontaliera e un concreto sviluppo economico. Il Fvg, del resto, è l'area con la più spiccata consapevolezza di rappresentare il cuore dell'Europa e, quindi, vanno accuratamente esaminati i progressi, senza dimenticare le mancanze".

Sara Brezigar, presidente dello Slori, ha dettagliato alcuni contenuti della legge regionale 26/2007 (Norme regionali per la tutela della minoranza linguistica slovena), caldeggiando la tutela e la valorizzazione "di un patrimonio che non appartiene solo ai componenti della comunità slovena".

Cinque le relazioni che si sono susseguite, presentate in versione bilingue e capaci di portare cifre, indicazioni e idee innovative come quella legata alla creazione di una sorta di Agenzia regionale per la lingua friulana (Arlef) anche per lo sloveno. "La valutazione dell'applicazione delle norme di salvaguardia della legge di tutela. Le difficoltà registrate e le eventuali mancanze" (Adriana Janežic), "Istruzione plurilingue nella Val Canale: mito o scenario reale?" (Maja Mezgec), "Verifica del grado di attuazione delle disposizioni ai sensi dell'art. 10 della legge di tutela 38/2001 in materia di insegne pubbliche e toponomastica" (Zaira Vidau), "Ufficio centrale per la lingua slovena presso la Regione autonoma Fvg: riepilogo del lavoro svolto e sfide future" (Matejka Grgic e Fedra Paclich) e "Un modello di politica linguistica regionale per la lingua slovena: premesse teoriche, obiettivi, ambiti di intervento e assetto istituzionale" (Sara Brezigar con Grgic e Paclich).

I lavori della Conferenza si concluderanno sempre nell'aula di piazza Obrdan venerdì prossimo, 19 novembre, con una seconda giornata incentrata sull'esposizione delle relazioni conclusive da parte dei quattro gruppi di lavoro creati in questa sede, seguita dal dibattito e dalla votazione finale dei documenti. ACON/DB-fc



Il consigliere regionale Igor Gabrovec, moderatore della Conferenza sullo sloveno
L'assesore Fvg alle Lingue minoritarie, Pierpaolo Roberti, e il consigliere regionale Igor Gabrovec
L'intervento in videoconferenza del segretario di Stato sloveno, Dejan Valentincic
I lavori della conferenza in aula
I lavori della Conferenza in aula
I documenti della Conferenza