SLOVENO. CONFERENZA FVG: FRONTE COMUNE PER VALORIZZARE PATRIMONIO
(ACON) Trieste, 12 nov - Due vale sempre più di uno. Conoscere
due lingue, infatti, è molto meglio che conoscerne una soltanto.
Approfondire i contenuti di due culture vale molto più che
assimilarne semplicemente una. Come la possibilità di avere
accesso a due diversi patrimoni storici garantisce un
arricchimento personale molto più significativo rispetto a quello
concesso da un accesso unico.
Questo semplice ma determinante concetto, enunciato già nelle
fasi introduttive dei lavori, riassume perfettamente i principi
che costituiscono la base della III Conferenza regionale sulla
tutela della minoranza linguistica slovena / Tretja deelna
konferenca o varstvu slovenske jezikovne manjine, ospitata a
Trieste nell'aula consiliare.
L'evento, organizzato dall'Assemblea legislativa Fvg presieduta
da Piero Mauro Zanin (anche lui intervenuto) e moderato dal
consigliere delegato dall'Ufficio di presidenza, Igor Gabrovec, è
stato caratterizzato da una nutrita partecipazione in presenza,
facendo registrare anche decine di adesioni in collegamento
telematico.
La Conferenza, giunta alla terza edizione, si è sviluppata
partendo dall'intervento introduttivo di Gabrovec che ha
rimarcato "il lavoro della cabina di regia che, grazie anche al
lavoro dell'Istituto Sloveno di ricerche / Slovenski raziskovalni
intitut (Slori), ha consentito di presentare 5 relazioni
tematiche tecnico-scientifiche che saranno successivamente
analizzare dai gruppi di lavoro che proprio oggi andremo a
costituire".
Al vicesindaco di Trieste, Serena Tonel, il compito di portare i
saluti dell'Amministrazione comunale, mentre l'assessore
regionale alle Lingue minoritarie, Pierpaolo Roberti, ha
sottolineato che "proprio all'ingresso di questo palazzo
consiliare una targa riporta la scritta Regione autonoma Friuli
Venezia Giulia non solo in italiano, ma anche in sloveno, tedesco
e friulano. Senza la peculiarità offerte da queste tre lingue, la
nostra sarebbe una Regione come tante altre. Quindi, rimane un
duplice obiettivo: promuoverle per motivi per motivi storici e
identitari ma anche, a livello istituzionale, salvaguardare la
nostra autonomia e lavorare giorno dopo giorno, affinché questo
patrimonio non venga disperso".
Roberti ha anche ricordato che "spetta all'Esecutivo applicare le
norme, ma il ruolo di controllo è stato affidato al Consiglio
regionale. Questo duplice evento diventa così un passaggio di
verifica e controllo, utile per fare un tagliando di quanto fatto
negli anni passati e di quanto possiamo ancora fare in futuro.
Usando, però, sempre un occhio critico: non pensare a quanto già
realizzato di buono, ma piuttosto a come muoverci per progredire
ulteriormente".
Il segretario di Stato della Repubblica di Slovenia, Dejan
Valentincic, è intervenuto in videoconferenza auspicando
"conclusioni chiare per capire quali norme non siano ancora state
attuate pienamente, affinché lo sloveno divenga un fatto quasi
scontato nella Pubblica amministrazione e si affermi ovunque in
maniera compiuta. La Slovenia garantisce un sistema esemplare di
tutela delle minoranze e ci siamo sempre accostati in maniera
propositiva nei confronti dei Paesi limitrofi: ora ci attendiamo
ulteriori progressi, seguendo con attenzione le linee guida che
emergeranno da questi studi, una delle basi sulle quali fondare
la collaborazione futura".
La senatrice Tatiana Rojc, dal canto suo, ha evidenziato come "un
sistema scolastico trilingue costituirebbe un'ottima base per la
conoscenza del territorio, della storia e della cultura, ma anche
uno strumento per una costruttiva collaborazione transfrontaliera
e un concreto sviluppo economico. Il Fvg, del resto, è l'area con
la più spiccata consapevolezza di rappresentare il cuore
dell'Europa e, quindi, vanno accuratamente esaminati i progressi,
senza dimenticare le mancanze".
Sara Brezigar, presidente dello Slori, ha dettagliato alcuni
contenuti della legge regionale 26/2007 (Norme regionali per la
tutela della minoranza linguistica slovena), caldeggiando la
tutela e la valorizzazione "di un patrimonio che non appartiene
solo ai componenti della comunità slovena".
Cinque le relazioni che si sono susseguite, presentate in
versione bilingue e capaci di portare cifre, indicazioni e idee
innovative come quella legata alla creazione di una sorta di
Agenzia regionale per la lingua friulana (Arlef) anche per lo
sloveno. "La valutazione dell'applicazione delle norme di
salvaguardia della legge di tutela. Le difficoltà registrate e le
eventuali mancanze" (Adriana Janeic), "Istruzione plurilingue
nella Val Canale: mito o scenario reale?" (Maja Mezgec),
"Verifica del grado di attuazione delle disposizioni ai sensi
dell'art. 10 della legge di tutela 38/2001 in materia di insegne
pubbliche e toponomastica" (Zaira Vidau), "Ufficio centrale per
la lingua slovena presso la Regione autonoma Fvg: riepilogo del
lavoro svolto e sfide future" (Matejka Grgic e Fedra Paclich) e
"Un modello di politica linguistica regionale per la lingua
slovena: premesse teoriche, obiettivi, ambiti di intervento e
assetto istituzionale" (Sara Brezigar con Grgic e Paclich).
I lavori della Conferenza si concluderanno sempre nell'aula di
piazza Obrdan venerdì prossimo, 19 novembre, con una seconda
giornata incentrata sull'esposizione delle relazioni conclusive
da parte dei quattro gruppi di lavoro creati in questa sede,
seguita dal dibattito e dalla votazione finale dei documenti.
ACON/DB-fc
Il consigliere regionale Igor Gabrovec, moderatore della Conferenza sullo sloveno
L'assesore Fvg alle Lingue minoritarie, Pierpaolo Roberti, e il consigliere regionale Igor Gabrovec
L'intervento in videoconferenza del segretario di Stato sloveno, Dejan Valentincic
I lavori della conferenza in aula
I lavori della Conferenza in aula
I documenti della Conferenza