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ALPINI. ZANIN A CERIMONIA GONARS: ONORE AI FRATELLI TORNATI A CASA

13.11.2021
17:20
(ACON) Gonars (Ud), 13 nov - Un funerale celebrato dopo ottant'anni, e forse proprio per questo ancor più partecipato e sentito. Gonars non ha dimenticato Pio ed Emilio Candotto, i due fratelli uccisi sul fronte greco-albanese nel 1940, e lo ha dimostrato oggi: centinaia di persone hanno assistito alla messa con il coro degli alpini nella grande chiesa di San Canciano e poi alla commossa cerimonia in cimitero prima della tumulazione delle urne dei due soldati, finalmente restituite al paese natale.

È stato il sindaco, Ivan Diego Boemo, a riassumere la storia esemplare dei due fratelli, partiti per la guerra in Albania e Grecia e mai più tornati a casa. Pio aveva già 32 anni, una moglie e tre bambini piccoli, mentre Emilio era un ventenne pieno di speranze disintegrate dalla brutale violenza della guerra. Le loro salme furono ricomposte in Albania e finalmente trasportate a Bari, e solo la paziente e tenace volontà dei familiari e della comunità di Gonars hanno consentito l'operazione rientro. Fortemente spinta in particolare dagli alpini locali, rappresentati da Paolo Zoratti del gruppo di Gonars e da Stefano Padovan della sezione di Palmanova.

Piero Mauro Zanin è partito proprio da un ringraziamento all'Ana e alle altre associazioni d'arma. "Voi siete - ha detto il presidente del Consiglio regionale, che ha partecipato a tutta la cerimonia - una componente fondamentale della comunità perché conservate la memoria e non vi dimenticate di onorare i caduti".

Zanin si è rivolto anche agli eredi della famiglia Candotto, ricordando che "portano dentro di sé sofferenza, dolore e dignità di chi li ha preceduti. E se il dolore di un lutto così grande per i familiari non finisce mai, c'è adesso almeno il sollievo di poter portare un fiore, di fare una preghiera davanti a una tomba e ristabilire così un contatto con i propri cari. Il rientro di queste salme è un atto di grande umanità e dignità".

Il presidente si è soffermato anche sulla storia dei due alpini di Gonars: "Uno era già uomo e aveva messo su una bella famiglia, l'altro un ragazzo, ma sono stati accomunati dallo stesso destino in una guerra che, bisogna dirlo, fu scellerata e di aggressione: tutto questo non deve più accadere. I due fratelli - ha aggiunto il presidente - facevano i contadini, come i tanti militari provenienti da tutt'Italia che furono mandati a combattere nelle nostre terre durante la Prima guerra mondiale, simboleggiati da quel Milite ignoto che rappresenta proprio gli umili combattenti".

Il sindaco Boemo ha voluto leggere anche alcune toccanti frasi delle lettere di Pio Candotto, e Zanin vi è tornato sopra sottolineando in particolare "il punto in cui il soldato scrive di essere partito per senso del dovere nei confronti della patria, che per lui era la terra calpestata dai padri, erano Gonars e la sua comunità. Quindi andò in guerra non per reclamare diritti, non per un benessere personale, ma per un bene comune maggiore. E questa è una lezione per la società e i giovani di oggi. Così come il passo in cui Candotto chiede che i suoi figli siano educati ai principi cristiani: queste parole oggi ci ricordano che dobbiamo avere l'orgoglio delle nostre radici cristiane, pur nel rispetto di tutte le altre confessioni religiose".

"Pio fu ucciso da una bomba, un'esplosione che identifica l'orrore della guerra che è capace di cancellare gli individui e ogni traccia di umanità - ha concluso Zanin - . Oggi noi siamo qui perché queste cose non succedano più. Pio ed Emilio ci chiamano alla pace per la disumanità che hanno dovuto subire, la stessa violenza che si abbatté sul figlio di Maria Bergamas, la cui tomba venne colpita da una bomba. Oggi però questi due nostri fratelli sono tornati e c'è la possibilità di ringraziarli, facendoli diventare esempio e monito per i giovani". ACON/FA



L'intervento di Piero Mauro Zanin a Gonars; al suo fianco il sindaco Ivan Diego Boemo
L'arrivo delle salme dei due alpini al cimitero di Gonars
La tumulazione di una delle salme nel cimitero di Gonars
Un altro momento della cerimonia di Gonars