SALUTE. RICCARDI A COMITATO LCV: TEMPI D'ATTESA, IL SISTEMA REGGE
(ACON) Trieste, 15 NOV - "I dati dicono che nel contesto
nazionale il nostro sistema regge e ci attestiamo tra le regioni
che hanno ridotto di meno le prestazioni sanitarie nelle
situazioni critiche". È questa la sintesi politica che Riccardo
Riccardi, vicegovernatore con delega alla Salute, ha tracciato
durante la seduta del Comitato per la legislazione, il controllo
e la valutazione, presieduto da Roberto Cosolini (Pd) e allargato
per l'occasione ai componenti della III Commissione guidata da
Ivo Moras (Lega).
Riccardi ha commentato così le relazioni per il 2019 e il 2020
relative all'applicazione della legge che dispone il contenimento
dei tempi di attesa, basandosi sui dati che Giuseppe Tonutti,
direttore generale dell'Arcs, aveva esposto in precedenza. Numeri
che indicano "un 2019 simile al 2017, e nel 2020 un forte calo
dell'attività programmata, determinato dalla pandemia che per due
mesi e mezzo ha chiuso totalmente le agende".
Ciò nonostante, ha proseguito Tonutti, "le prestazioni
traccianti, quelle più importanti, hanno avuto risultati migliori
del 2019, e il Fvg si piazza al terzo posto nella classifica
delle regioni che hanno ridotto di meno gli interventi, dopo
Veneto e Lazio. Questo non vuol dire - è stato ancora detto - che
i nostri tempi di attesa siano buoni, perché in questo campo
abbiamo storicamente un problema, sul quale la pandemia è andata
a incidere. Non neghiamo neppure i nostri punti di debolezza, tra
i quali c'è il tallone d'achille dell'oculistica, difficile da
risolvere in quanto mancano sempre di più gli specialisti,
attratti dal privato".
Numerosi gli interventi dei consiglieri sulle relazioni, che
verranno portate in Aula e saranno sintetizzate dalle relazioni
di Stefano Turchet (Lega) per la Maggioranza e dello stesso
Cosolini per le Opposizioni. Andrea Ussai (M5S) ha espresso
"preoccupazione, perché già prima della pandemia faticavamo, e le
diverse Aziende sanitarie hanno operato in modi diversi: tema da
approfondire".
Simona Liguori, consigliera dei Cittadini, ha invece reso noto un
recente rapporto di Cittadinanzattiva, citato dal presidente
nazionale degli Ordini dei medici, in cui si parla di un Fvg che
avrebbe recuperato solo lo 0,7% delle prestazioni specialistiche
"perse" a causa del Covid. Dati che non convincono i dirigenti
sanitari ("Questo 0,7% è il risultato di un sondaggio nel quale
non ci ritroviamo") ma sui quali Liguori ha insistito, chiedendo
chiarezza al vicegovernatore.
Walter Zalukar (Gruppo Misto) ha chiesto chiarimenti su ricorso
al privato, appropriatezza delle prescrizioni, disomogeneità
territoriale e finanziamenti alle Aziende per ridurre la
cosiddetta fuga dei pazienti fuori regione. Furio Honsell (Open
Sinistra Fvg) ha domandato invece se esista uno standard ottimale
a livello di percentuale di tempi rispettati ("Questi numeri sono
critici o in qualche modo strutturali?"), giudicando l'analisi
che emerge dalle relazioni sul rispetto dei tempi "piuttosto
passiva". Tesi rigettata da Riccardi, Tonutti e da Gianna Zamaro,
la direttrice centrale della Sanità che partecipava al confronto
in veste di tecnico.
"L'analisi dei dati 2019 è avvenuta come sempre nell'anno
successivo - ha ricordato il vicegovernatore - e nel 2020 tutti i
professionisti del sistema sanitario sono stati chiamati a uno
sforzo straordinario. Il problema delle liste d'attesa - ha
concluso l'assessore - si risolve con nuovi modelli organizzativi
e con le competenze professionali. E specie sul capitale umano
servono investimenti strategici che non dipendono solo dalla
Regione: c'è un imbuto formativo sulle abilitazioni professionali
e servono regole nuove. Prendiamo il tema delle guardie mediche:
dobbiamo dirci lealmente che non è solo un problema di soldi, ma
anche di scelte professionali. Quando i professionisti sono pochi
possono scegliere che mestiere fare".
ACON/FA-fc