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PESCA. II COMM: UNA PDL PER SOSTENERE ANCHE ITTITURISMO E ACQUACOLTURA

17.11.2021
14:17
(ACON) Trieste, 17 nov - Creare un sistema regionale chiaro ed efficiente che si riveli in grado di offrire risposte concrete alle esigenze degli operatori di un comparto che coinvolge pescaturismo, ittiturismo, pesca professionale e acquacoltura. Un obiettivo che passa attraverso una norma capace di tutelare non solo gli interessi del settore, ma anche dei principali fruitori di queste attività, i turisti.

Lo ha evidenziato il capogruppo della Lega, Mauro Bordin, nel corso dei lavori della II Commissione permanente, presieduta da Alberto Budai (Lega) e riunita a Trieste nell'aula consiliare, durante l'illustrazione della proposta di legge 136 incentrata sulla disciplina del pescaturismo (attività integrativa alla pesca che consente di portare i turisti a bordo delle imbarcazioni e di svolgere anche attività didattico-formative e di somministrazione dei prodotti ittici) e dell'ittiturismo (ospitalità e somministrazione, eventualmente accompagnate da attività didattiche e culturali), nonché delle attività connesse alla pesca professionale e all'acquacoltura.

Il documento, caratterizzato da 3 titoli e 10 articoli complessivi, era stato presentato il 3 maggio 2021 con Bordin in qualità di primo firmatario, affiancato da altri 14 colleghi di partito, ai quali si è aggiunta in seguito anche la sigla di Mara Piccin (FI).

"Questa pdl - ha spiegato l'esponente del Carroccio - costituisce il frutto di un lungo periodo di confronto e approfondimento svolto insieme a operatori settore, direzione regionale Agricoltura, Agenzia regionale per lo Sviluppo rurale del Fvg (Ersa) ed Ente tutela pesca al fine di pervenire a una norma che possa reinserirsi in modo armonico all'interno del quadro normativo nazionale e regionale. Il turista, ormai, cerca esperienze in grado di arricchirlo anche sotto il profilo della conoscenza del territorio per trovare momenti di arricchimento umano e culturale. Inoltre, esiste l'esigenza degli addetti di poter contare su strumenti che consentano di diversificare e integrare le attività, creando un sostegno a quella principale classica".

L'obiettivo della pdl 136 è perciò quello di "creare nuove opportunità - ha dettagliato Bordin - inserendo in modo organico tutte le azioni correlate in materia di pesca professionale e indicando le norme specifiche di regolazione di un settore non sempre conciliante con la disciplina classica legata al settore agricolo".

L'ittiturismo, infatti, viene spesso equiparato all'agriturismo nell'applicazione delle disposizioni nazionali e comunitarie sull'esercizio delle attività e l'attivazione misure di sostegno (nonché di quella regionale in tema di strutture destinate all'agriturismo), facendovi rientrare anche le attività escursionistiche, il nolo di mezzi nautici, l'educazione ambientale e la conoscenza delle qualità nutrizionali delle produzioni ittiche, rivolta soprattutto al mondo della scuola.

"Almeno il 70% del quantitativo annuo di materia prima utilizzata per pasti e bevande - ha anticipato Bordin - deve provenire alle aziende ittiche del Distretto di pesca Nord Adriatico o da produttori agricoli singoli o associati della regione. Almeno il 30% dei prodotti ittici, invece, dev'essere di produzione aziendale o di raggruppamento per privilegiare la filiera locale".

All'articolo 6, infine, il compito di disciplinare i servizi per gli operatori, affidando alla direzione centrale Risorse agroalimentari, forestali e ittiche la tenuta e l'aggiornamento dell'apposito Elenco regionale, ma anche l'organizzazione dei corsi di formazione e l'aggiornamento professionale.

A fine illustrazione hanno preso la parola in modalità telematica i protagonisti di un'audizione che ha espresso grande fiducia nei confronti di un provvedimento atteso da tempo. Giovanni Dean, settore pesca di Confcooperative Fvg, ha auspicato particolare accortezza nelle definizioni e nelle differenziazioni tra attività agricole e ittiche. Inoltre, in materia di normative sanitarie, ha sottolineato che "le filiere ittiche sono organizzate in maniera particolare e devono essere certificate Cee". Andrea Fabris, direttore dell'Associazione Piscicoltori Italiani - Api), ha detto che "la pdl va nella direzione giusta. In merito alla prevalenza del prodotto distribuito, la maggior parte degli addetti produce pesce: quindi, serve coesione per ampliare l'offerta. Importanti anche le fattorie didattiche".

Gaetano Zanutti (LegaCoop) ha invitato soprattutto a procedere con rapidità, vista la più volte ribadita condivisione sui contenuti, mentre Mario Minca (presidente della Cooperativa Colmis) rimane in attesa di "un regolamento capace di superare tutte le difficoltà che abbiamo dovuto affrontare". Da Pier Antonio Salvador, presidente di Api, è giunto invece il suggerimento di "fare filiera, semplificando nel rispetto della sicurezza. Aiutateci a rendere cultura un prodotto che è tradizione e servizio sociale".

In sede di dibattito generale sono intervenuti i consiglieri dem Sergio Bolzonello e Chiara Da Giau che hanno manifestato la necessità "di una verifica approfondita riguardo i contenuti della proposta, sapendo che è materia da tempo dibattuta. Vorremmo anche capire se esiste la disponibilità da parte dell'assessore a un ulteriore confronto per comprendere la linea della Giunta". "Esistono alcuni passaggi ancora da cesellare, ma considero raggiunto l'obiettivo. La volontà - ha risposto Bordin - è quella di portare la pdl in aula tra gennaio e febbraio dopo un altro eventuale momento di valutazione in Commissione".

Il pentastellato Mauro Capozzella (M5S), infine, si è informato riguardo l'esistenza "di altri esempi virtuosi sul tema a livello nazionale dai quali, magari, attingere per un approccio migliore", ottenendo la risposta che sono Veneto e Liguria a vantare i profili più avanzati in materia. ACON/DB-fc



Mauro Bordin (Lega), primo firmatario della pdl 136
La II Commissione permanente riunita nell'aula consiliare
Alberto Budai (Lega), presidente della II Commissione consiliare