FAMIGLIA. VIA LIBERA VI COMM A DDL 148, SI DISCUTE SU CARTA E DOTE
(ACON) Trieste, 17 nov - In Friuli Venezia Giulia vivono
113mila nuclei familiari con Isee inferiore ai 30mila euro
all'anno. E poco più della metà di questa platea - 57mila nuclei,
per essere precisi - ha figli minorenni a carico: proprio a
queste famiglie sono rivolte le misure più innovative previste
dal disegno di legge 148, la norma-quadro approvata a maggioranza
oggi dalla VI Commissione sotto la presidenza di Giuseppe Sibau
(Autonomia responsabile/Prog Fvg).
Le novità previste dalla Giunta hanno alimentato un ampio ma
sereno dibattito, senza contrapposizioni di natura ideologica dal
momento che l'assessore Alessia Rosolen - rispondendo alle
sollecitazioni di Furio Honsell (Open) e Chiara Da Giau (Pd) - ha
subito chiarito "che nella norma non ci sono definizioni di
famiglia proprio perché volevamo che il concetto risultasse il
più ampio possibile". Parole che hanno ricevuto il plauso di
Andrea Ussai (M5S).
Alla fine la Maggioranza ha votato in modo compatto a favore del
provvedimento presentato dalla Giunta e i gruppi di Opposizione
(Pd, M5S, Patto per l'Autonomia, Open Sinistra Fvg) hanno tutti
scelto l'astensione, in attesa di capire quale sbocco avranno in
aula i numerosi emendamenti preannunciati.
La discussione si è concentrata in particolare sulla Dote
famiglia - il nuovo contributo che coprirà le spese per attività
extrascolastiche lungo tutto il percorso di crescita dei figli,
destinato a pesare sul bilancio regionale per circa 23 milioni di
euro - e di conseguenza sulla Carta famiglia, che è lo strumento
attraverso il quale le persone potranno accedere a questo e ad
altri benefici.
Molto partecipata la discussione sui requisiti necessari per
ottenere la Carta. "Proporremo - ha annunciato Da Giau, che è
intervenuta su molti dei 42 articoli del ddl - l'abrogazione del
periodo di 24 mesi continuativi di residenza: se vive qui, che
sia per un mese o per un anno, ogni famiglia deve essere accolta.
E la Carta famiglia potrebbe diventare anche un incentivo a
fermarsi in regione". Opinione condivisa da Ussai, che ha
proposto di introdurre piuttosto il criterio del contratto di
lavoro da due anni, e da Massimo Moretuzzo (Patto), convinto che
"specie nelle aree interne, le famiglie che provengono da fuori
regione e aiutano a ridurre lo spopolamento, potrebbero risultare
penalizzate da questo vincolo".
Alle Opposizioni ha risposto Stefano Turchet: "Una legge - ha
detto il consigliere della Lega - deve mettere paletti e
avvantaggiare i nuclei familiari che possono garantire crescita e
sviluppo: per questo servono i 24 mesi di residenza. Noi siamo
una regione di transito, nella quale le famiglie vanno aiutate
quando si fermano e contribuiscono allo sviluppo economico del
territorio".
Quanto alla Dote famiglia, Cristiano Shaurli (Pd) ha chiesto e
ottenuto i numeri dei potenziali beneficiari del provvedimento,
esprimendo qualche dubbio "sui servizi educativi in orari
extrascolastici". A Da Giau è stato poi spiegato, dall'assessore
Rosolen e dagli uffici, che la Dote non potrà essere utilizzata
per farsi rimborsare le rette di asili e scuole materne in quanto
chi ha un reddito basso già usufruisce di un contributo per
abbattere quella spesa. La Dote servirà invece a rimborsare, ad
esempio, attività sportive, artistiche, musicali e culturali.
L'ordine di grandezza ipotizzato è di circa 300 euro all'anno per
ciascun nucleo familiare, che dovrà rendicontare le spese.
Si prevede invece un'adesione meno massiccia per un'altra delle
misure innovative del ddl, la promozione della previdenza
complementare, legata alla scelta volontaria delle famiglie: chi
aderirà dovrebbe poter contare su un contributo di circa 100 euro
all'anno da parte della Regione.
Opposizioni perplesse, infine, sulla composizione del Tavolo
regionale per le politiche familiari, con Ussai e Da Giau a
chiedere l'inserimento di sindacalisti, rappresentanti del mondo
della scuola e referenti dei servizi sociali. E Rosolen a
ribattere che "serve un Tavolo snello".
Due articoli aggiuntivi proposti dal M5S, a firma di Ussai e
Mauro Capozzella, sono stati ritirati in attesa di una loro
valutazione da parte della Giunta: si tratta di una norma per
sostenere l'apprendistato di primo livello attraverso contributi
alle imprese e della valorizzazione dell'attività educativa extra
scolastica di strada. Rosolen ha promesso di approfondire le
proposte con gli uffici e i colleghi dell'Esecutivo.
Alla fine della seduta sono stati scelti i relatori per la
discussione in aula: saranno Antonio Calligaris (Lega) per la
Maggioranza, Furio Honsell e Chiara Da Giau per i gruppi di
Opposizione.
ACON/FA-fc