COVID. ZALUKAR (MISTO): ZONA GIALLA IN AGGUATO, PERSO TROPPO TEMPO
(ACON) Trieste, 19 nov - "Leggo sulla stampa odierna che
abbiamo evitato la zona gialla per soli tre ricoveri, ora si
guarda con trepidazione alla prossima settimana per conoscere i
nuovi dati e cosa ci attende. Ma oltre al vaccino cos'altro si
sta facendo di concreto per metterci al riparo?".
Così si esprime, in una nota, il consigliere regionale del Gruppo
Misto, Walter Zalukar. "Ci sono forme virali molto serie che
richiedono fin dall'inizio il ricovero in ospedale, ma poi ci
sono molti altri malati non così gravi che richiedono comunque
un'attenzione clinica fin dalle prime linee di febbre, e mi
riferisco in particolare, ma non solo, a pazienti anziani e/o
affetti da altre patologie croniche, come ad esempio diabete,
scompenso cardiaco, sindromi metaboliche, eccetera".
"Questi malati - prosegue Zalukar - devono stare a riposo, in un
ambiente salubre, quindi con giusto grado di calore e umidità,
luce, un'alimentazione equilibrata e un'adeguata idratazione. C'è
bisogno di una immediata valutazione medica che indichi i farmaci
inizialmente più appropriati, come ad esempio gli
antinfiammatori, nonché gli eventuali aggiustamenti delle
terapie croniche in corso. Il paziente va poi seguito
giornalmente per intervenire in base alle condizioni cliniche e
cogliere per tempo eventuali aggravamenti.
Così si evitano parte dei ricoveri, cosa che giova innanzitutto
alla persona malata, ma anche al sistema ospedaliero e di
conseguenza all'intera comunità".
"E' vero che le risorse sono poche - osserva ancora il
consigliere - ma è anche vero che non sempre sembrano ben
distribuite e in una situazione come questa vanno scelte le
priorità. Prima di tutto bisogna intervenire sui casi più gravi
che richiedono cure intensive, poi curare quelli che potrebbero
aggravarsi se non presi in tempo, e così via. Già costringere,
come succede ora, persone febbricitanti a uscire di casa con il
freddo per andare a mettersi in fila a San Giovanni per fare il
tampone certamente non aiuta, e su ciò bisognerebbe agire
subito".
"Poi bisogna potenziare le USCA, dare indirizzi più puntuali ai
medici di medicina generale, far tornare i Distretti ad essere i
centri operativi nella cura dei malati domiciliari. Oltre un
anno fa avevo presentato - avvalendomi dei professionisti in
prima linea - delle ipotesi di modello per riorganizzare in modo
più puntuale queste attività, proprio in vista delle possibili
riacutizzazioni del virus. Da allora di concreto si è visto ben
poco, si è perso un anno e più, ma ora bisogna passare dagli
annunci ai fatti".
"Ovviamente - conclude il consigliere - questa è solo una parte
dei problemi sul tappeto, poi c'è il tema delle comunicazioni per
intercettare e convincere chi teme il vaccino, poi le infezioni
intraospedaliere e via dicendo".
ACON/COM/fa