FAUNA. OK MOZIONE SU INTERVENTI URGENTI PER CONTENIMENTO CORMORANO
(ACON) Trieste, 23 nov - Approvata a maggioranza dal Consiglio
regionale del Friuli Venezia Giulia, presieduto da Piero Mauro
Zanin, la mozione 250 dedicata agli interventi urgenti per il
contenimento del cormorano in Regione.
L'istanza, illustrata all'Aula da Mara Piccin (Forza Italia), era
stata originariamente presentata dalla stessa consigliera
forzista insieme al capogruppo Giuseppe Nicoli e al collega di
partito Franco Mattiussi, ai quali si sono aggiunte in sequenza
le firme del leghista Stefano Mazzolini e di Edy Morandini
(Progetto Fvg/Ar), anticipando i colleghi di partito Mauro Di
Bert e Giuseppe Sibau. Anche il civico Tiziano Centis si è quindi
unito all'istanza, precedendo gli interi Gruppi consiliari di
Lega e Pd, nonché Emanuele Zanon (Regione Futura).
Con il provvedimento, in considerazione del fatto che "la
progressiva colonizzazione degli ittiofagi nelle acque interne
della regione è cominciata verso i primi anni Novanta e che, da
allora, il territorio sta registrando un esponenziale aumento di
uccelli ittiofagi, tra i quali il cormorano" e che "il cormorano
rappresenta un serio pericolo per i pesci delle acque interne,
potendo consumare circa 600 grammi di pesce al giorno", si
impegna la Giunta regionale "ad avviare un percorso finalizzato
alla valutazione dell'adozione di un efficace piano di prelievo
in deroga del cormorano, nonché un percorso finalizzato a
segnalare la problematica alla Conferenza Stato-Regioni
attraverso la quale, anche tramite il Governo nazionale, venga
avviato un dialogo con le Istituzioni europee per proporre una
revisione della Direttiva Uccelli".
"Tra le specie a rischio attacco da parte del cormorano vi sono
soprattutto i salmonidi autoctoni, ma il cormorano - riportava il
testo, presentato alla Presidenza il 14 aprile scorso - è specie
oggetto di tutela e la legge 157/1992 (Norme per la protezione
della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio) non
elenca il cormorano quale specie cacciabile".
Negli ultimi dieci anni, riportano le statistiche, si è assistito
a un incremento consistente dei cormorani, passando da 1.532
individui e 1.987 individui dormitori (2011) a, rispettivamente,
3.727 e 3.740 (2020). L'eccessiva presenza e proliferazione mina
l'ecosistema e crea un danno economico alla conservazione delle
acque interne dove le popolazioni ittiche, in virtù della vastità
del reticolo idrografico, non possono essere protette con reti
anti-uccello, dissuasori acustici o altri strumenti.
Quindi, secondo la mozione, risulta opportuno "ripensare allo
status di specie protetta per il cormorano e, conseguentemente,
appare necessario un decisivo intervento da parte
dell'Amministrazione regionale".
Dopo gli interventi di supporto alla proposta che hanno impegnato
anche il capogruppo dem Diego Moretti e Morandini, una bocciatura
ha invece riguardato un emendamento modificativo proposto dal
Movimento 5 Stelle (primo firmatario il capogruppo Cristian
Sergo, che ne ha rifiutato il ritiro). Quindi, l'espressione
definitiva da parte dell'Aula che è successivamente avvenuta su
un provvedimento subemendato su richiesta dell'assessore
regionale a Risorse agroalimentari, forestali, ittiche e
Montagna, Stefano Zannier, che aveva suggerito alcune modifiche.
Lo stesso Zannier ha ricordato di "aver inviato un piano per la
gestione del cormorano, esteso all'intero territorio regionale,
sia al ministero competente che anche all'Istituto superiore per
la protezione e la ricerca ambientale (Ispra). Sono già pervenute
in risposta alcune indicazioni e ora servirà un'implementazione
del documento, ma abbiamo trovato piena disponibilità".
ACON/DB-fc