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FAMIGLIA. MINORANZA SU DDL 148: STRUMENTO INCOMPLETO E POCO INNOVATIVO

23.11.2021
15:20
(ACON) Trieste, 23 nov - "Questo ddl ci appartiene in più di un aspetto. Vi sono approdati provvedimenti di nostra iniziativa o di altre maggioranze che, comunque, abbiamo condiviso e ai quali abbiamo contribuito. Ci appartiene anche per quanto riguarda una delle poche novità contenute: l'introduzione della Dote famiglia. La proposta era uno dei punti cardine del programma elettorale del collega Sergio Bolzonello e della nostra coalizione. Certo, l'idea era quella di un intervento ben più consistente".

Lo ha rimarcato la consigliera Chiara Da Giau (Pd) in qualità di primo relatore di minoranza del disegno di legge 148, relativo alle disposizioni in materia di politiche della famiglia, di promozione dell'autonomia dei giovani e delle pari opportunità (FaGioPo).

"Si tratta - ha esordito l'esponente dem - del precipitato di un grande e meritevole lavoro di riordino di tutta la normativa prodotta dalla Regione nel corso degli anni, ma anche di un profluvio di annunci e comunicati con cui l'assessore Rosolen ci ha intrattenuto con maggior dedizione di quella che ci ha riservato di persona durante la Commissione".

"Siamo sicuri - ha evidenziato Da Giau - che le azioni proposte non restituiscono un impatto in termini di attrattività sostanziale del territorio. La descrizione teorica della misura, calata nei numeri, si traduce in un contributo annuo a nucleo famigliare inferiore ai 250 euro per figlio. Cento sono invece gli euro annui di contributo ipotizzati per incentivare la previdenza complementare precoce per i figli. Di fronte a tali importi e alla moltiplicazione degli interventi, non possiamo non sollevare dubbi sul fatto che questa legge quadro rappresenti più una semplificazione per legislatore e attuatore che non per i beneficiari".

"La presentazione di un ddl così corposo - ha sostenuto la relatrice del Pd - è efficace dal punto di vista comunicativo, ma la sostanza innovativa non ha altrettanto peso. Spiace la rinuncia alla definizione di famiglia. In Commissione abbiamo posto in modo deciso il tema del requisito di residenza per l'accesso alla Carta famiglia: lo faremo anche in Aula, dove ci faremo carico di alcune istanze di coloro che sono stati sentiti in audizione. Chiederemo - ha concluso Da Giau - lo stralcio dell'articolo 34 relativo ai caregiver famigliari, così come il ripristino di alcune disposizioni abrogate".

Il consigliere Furio Honsell (Open Sinistra Fvg), dal canto suo, non ha manifestato alcun dubbio nell'introdurre quale secondo relatore di minoranza quelli che considera qualità e difetti dell'intervento di ispirazione giuntale. "Alcuni aspetti di pregio, ma anche alcune pastoie ideologiche che impediscono alla norma di diventare il testo unico regionale delle politiche a favore dei minori e dei giovani, documento nel quale tutte le forze politiche possano riconoscere quello strumento di emancipazione etico-sociale di cui la nostra comunità avrebbe profondo bisogno".

"Nel corso delle audizioni - ha ricordato - vi sono state numerose sollecitazioni a rimuovere tali gravami. Alcune osservazioni potrebbero essere scambiate per meri ritocchi linguistici ma in realtà, qualora accolte, offrirebbero l'opportunità per conferire alla legislazione regionale un respiro più ampio".

"Il senso della relazione e dei numerosi emendamenti che intendiamo proporre - ha dettagliato Honsell - è proprio quello di evidenziare e indicare come la Regione possa assumere quel ruolo di advocacy del contrasto a ogni emarginazione. Non ritrovando ancora nel testo questo spirito, in sede di Commissione non siamo stati favorevoli a molti articoli nell'auspicio, però, che le istanze vengano riconosciute attraverso il dibattito in Consiglio regionale".

Due gli elementi di pregio, secondo il relatore di Open Fvg, ovvero "proporsi come legge quadro/testo unico e l'articolo 6 sulla Dote famiglia". Altri aspetti specifici "richiedono invece un affinamento. Il primo è quello relativo al requisito di 24 mesi di residenza continuativa in regione per l'accesso alla Carta famiglia e a tutte le altre misure a essa legate, criterio arbitrario e discriminante. Il secondo riguarda il concetto di famiglia che non viene definito, mentre il terzo concerne la necessità di una doverosa attività di valutazione. Infine, si suggerisce di potenziare la rete di sportelli informativi e di counseling". ACON/DB-fc



Aula durante lavori
Chiara Da Giau (Pd)
Furio Honsell (Open Fvg)