DDL FAMIGLIA. DA GIAU (PD): RIPORTARE ATTENZIONE SU NUCLEI NUMEROSI
(ACON) Trieste, 25 nov - "Il dibattito attorno al ddl sulla
famiglia non può essere ridotto a uno scontro ma, piuttosto,
vanno considerate anche le proposte che l'Opposizione ha
presentato con l'intenzione di migliorare il testo unico e nel
tentativo non certo di disturbare, quanto di dare voce alle molte
esigenze che il variegato panorama delle famiglie del Fvg
presenta".
Lo afferma in una nota la consigliera regionale Chiara Da Giau
(Pd), commentando il ddl 148 "Disposizioni in materia di
politiche della famiglia, di promozione dell'autonomia dei
giovani e delle pari opportunita?", approvato dal Consiglio
regionale.
"Da un testo normativo rivolto alle famiglie - aggiunge
l'esponente dem - ci aspettavamo più attenzione alle esigenze dei
nuclei famigliari numerosi e, quindi, una spinta forte per
favorire la natalità. Solo grazie a tre nostri ordini del giorno,
accolti dall'Esecutivo, è stata riportata l'attenzione sulle
fasce di accesso ai benefici, sul sostegno alla scelta di fare il
genitore a tempo pieno e sulla possibilità di accedere ad alloggi
Ater adeguatamente dimensionati".
"Nello specifico - spiega Da Giau, relatrice di minoranza durante
il dibattito in Aula - abbiamo innanzitutto chiesto che nella
stesura dei regolamenti per la carta famiglia siano riviste le
fasce di accesso ai benefici che oggi raggruppano in una sola le
famiglie con tre o più figli, con un evidente svantaggio proprio
per chi ne ha di più. Una modulazione dei benefici in base al
numero di figli, unità per unità, ci sembra infatti più equa".
"È importante - aggiunge la nota del Partito democratico - anche
l'impegno ottenuto affinché le Ater, attraverso la programmazione
con i tavoli per la casa, metta a disposizione alloggi di
edilizia convenzionata per accogliere nuclei famigliari con più
di quattro componenti".
"Abbiamo evidenziato - prosegue ancora Da Giau - la necessità,
per i genitori che liberamente scelgono di dedicarsi a tempo
pieno alla cura dei figli e della famiglia, di essere sostenuti
in questa loro scelta, tutelandoli al contempo dalle
ripercussioni, nel lungo periodo, sull'indipendenza economica e
sulla sicurezza pensionistica. Per questo motivo, in tal senso,
abbiamo chiesto un ulteriore impegno della Giunta, affinché
intervenga con un possibile reddito di maternità o paternità o un
contributo per un trattamento previdenziale complementare, come
previsto per i figli nella legge appena approvata".
"Cassato, invece, l'emendamento che prevedeva la soglia massima
di Isee progressivamente crescente dai 30 ai 50mila euro oltre i
tre figli, che voleva consentire di allargare la platea dei
beneficiari delle misure previste dalla nuova legge, proprio alle
famiglie più numerose, la cui reale situazione economica e la
capacità di spesa non sono adeguatamente stimate, nonostante
l'Isee preveda un coefficiente in base al numero di figli.
Bocciata - conclude la nota - anche la richiesta di mantenere il
bonus bebè per tutti i nati dei nuclei famigliari esclusi da
Carta famiglia, a riprova del limitato coraggio che la Giunta ha
avuto nel promuovere davvero la natalità, nonostante gli slogan
sbandierati".
ACON/COM/db