NATALE. ZANIN: NO A OMOLOGAZIONE, UE SALVAGUARDI IDENTITÀ E TRADIZIONI
(ACON) Trieste, 30 nov - "No a omologazioni forzate e
controproducenti: il Natale non si tocca, così come Gesù,
Giuseppe e Maria. Bene l'immediata marcia indietro e conseguente
ritiro delle nuove linee di comunicazione Ue che, di fatto,
cancellavano ogni riferimento al Natale, ma serve mantenere molto
alta la guardia affinché il successo di oggi non si trasformi
nella sconfitta di domani".
Non lascia spazio a interpretazioni la dichiarazione del
presidente del Consiglio regionale, Piero Mauro Zanin, in
riferimento alle nuove linee guida della comunicazione prima
emanate e poi ritirate dalla Commissione Ue.
"Ci troviamo in ogni caso costretti a fronteggiare - aggiunge
Zanin - quello che si commisura come un vero e proprio attacco a
identità, culture e tradizioni di un'Europa storicamente
giudiaico-cristiana, costruita su valori che dovrebbero essere
considerati universali e che, al contrario, qualcuno ora vorrebbe
nascondere o sostituire con assurde generalizzazioni prive di
quelle simbologie che, invece, rappresentano il patrimonio
fondante delle nostre comunità. Certamente non è questo il modo
di costruire l'Europa dei popoli e dei territori".
"Nessun dubbio che ogni persona in Ue abbia il diritto di essere
trattata in maniera uguale - sottolinea ancora il presidente
dell'Assemblea legislativa del Friuli Venezia Giulia - ma le
discriminazioni non si combattono certamente annullando diversità
e specificità che fanno dell'Europa e dei suoi abitanti un
continente ricco di identità e di valori".
"Il Natale - insiste Zanin - per noi è famiglia, amore, rispetto,
unione, disponibilità, accoglienza e focolare domestico. Il
Natale è luce, abbracci e affetto. Il Natale è fede. Nulla di
tutto ciò può e deve essere messo in discussione in quanto ognuno
di noi è libero di vivere i propri credi, le proprie sensazioni e
le proprie emozioni senza avvertire alcun bisogno di divieti e
omissioni imposte da una Ue che ha ben altro di cui occuparsi".
"Questo discorso - conclude il presidente dell'Aula Fvg - vale
anche per altre improbabili evoluzioni di stampo omologativo
inerenti i pronomi di genere e gli identificativi signore e
signora. Guardiamo a un futuro di contenuti e non a una facciata
dipinta a nuovo che nasconde un edificio vuoto e decrepito".
ACON/FC