SALUTE. MORAS (LEGA): MASSIMO IMPEGNO PER COMBATTERE MIELOMA MULTIPLO
(ACON) Trieste, 1 dic - "Il mieloma multiplo è una patologia
subdola che spesso non dà segnali significativi e, nonostante i
progressi terapeutici, rimane incerta l'aspettativa di vita.
Grazie allo studio, alla ricerca, alla sensibilizzazione e alla
corretta informazione è possibile convivere con questa
situazione, cercando di fornire sempre maggiori risposte ai
pazienti".
Lo ha evidenziato il consigliere regionale della Lega e
presidente della III Commissione, Ivo Moras, intervenendo al
webinar "Innovazione nei percorsi di cura del mieloma multiplo:
come efficientare la filiera e valorizzare il territorio?".
"Nel report Aiom 2020 - ha spiegato Moras - si può leggere un
dato di incidenza della malattia di 5.759 nuovi casi annui (uomo
3.019 - donna 2740) e dai dati Airtum sappiamo che essa
rappresenta 1,3% di tutti i tumori nella donna e 1,2% nell'uomo.
L'età è il principale fattore di rischio per il mieloma multiplo:
oltre 60% delle diagnosi di mieloma riguardano persone di età
superiore ai 65 anni e solo l'1% delle persone al di sotto dei 40
anni".
"Dopo la diagnosi - ha aggiunto l'esponente del Carroccio - è
indispensabile definire lo stadio del mieloma, in base al quale
si ottengono anche indicazioni sulla prognosi della malattia e
sulle scelte terapeutiche. L'innovazione in questi ultimi anni ha
prodotto una notevole quantità di opzioni terapeutiche per questi
pazienti ed ha segnato per molti di loro una sopravvivenza libera
da progressione, con una aspettativa di vita diversa".
"La pandemia - ha proseguito Moras - ha purtroppo stravolto i
modelli assistenziali classici. Credo sia fondamentale chiederci
quale sia l'assistenza migliore che possiamo offrire a chi soffre
di una simile patologia, quali possono essere i migliori percorsi
di cura, con quali strumenti sostenere i cargiver e cosa può
effettivamente fare una regione virtuosa come la nostra".
"Il Friuli Venezia Giulia - ha così concluso il consigliere -
conta su centri di ricerca altamente qualificati quali il Cro o
l'Ospedale Maggiore di Trieste, fiori all'occhiello della sanità
regionale per quanto riguarda le patologie oncologiche".
ACON/COM/red