CONVEGNO DIRITTI INFANZIA. PITTARO (GARANTE): DATI OK MA GUARDIA ALTA
+++NATALITÀ E U18 SOTTO MEDIA MA CALA TASSO POVERTÀ+++
(ACON) Trieste, 10 dic - La tutela e il rispetto dei diritti dei
giovanissimi richiedono una guardia sempre ben alta, a partire
dalla necessità di un monitoraggio costante dell'ambiente
famigliare, attivandosi fin d'ora che nel Friuli Venezia Giulia
emergono numerosi parametri di estrema eccellenza per garantire
alle nuove generazioni un futuro sereno.
Le nude cifre evidenziano un tasso di natalità del 6,2 per mille
(contro il 6,8 nazionale) e una popolazione under 18 di 171.822
soggetti, pari al 14,3% (15,7% in Italia) con un trend in netto
calo. Anche l'indice di povertà relativa è in diminuzione
(ammonta a 14,2, contro il 20,4 medio italiano), mentre quello
della povertà alimentare si assesta sull'1,1% (2,8%) in una
regione dove la spesa dei Comuni per i minori e le famiglie
supera del 40% la media nazionale.
Un Fvg, dunque, che investe sull'infanzia ma nel quale, oggi più
che mai, è necessario prestare grande attenzione alle sacche di
povertà materiale ed educativa (benché la partecipazione alle
attività culturali e sportive, 65,6% e 71,1%, anche in questo
caso sia di gran lunga superiore rispetto a una media nazionale
da 50,1% e 59,8%), all'isolamento delle famiglie (soprattutto dei
neogenitori) e alla salute mentale di bimbi e adolescenti.
Questo è quanto emerso, considerando solo alcuni passaggi
salienti, dai contenuti della seconda ricerca dedicata a "I
diritti dell'infanzia e dell'adolescenza in Italia - I dati
regione per regione", realizzata dal Gruppo di lavoro per la
Convenzione sui diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza (Crc).
Una serie infinita di statistiche e preziosi indicatori che, per
quanto concerne le 11 pagine dedicate al solo Fvg, sono stati
analizzati in profondità nel corso di un convegno organizzato dal
Garante regionale dei diritti della persona, Paolo Pittaro.
L'evento, ospitato nella sala Tessitori di piazza Oberdan a
Trieste, si è svolto abbinando la modalità telematica a quella in
presenza fisica, dando vita a una giornata voluta dal Garante di
concerto con l'Assemblea legislativa regionale e svolta in
collaborazione con la Fondazione diocesana Caritas Onlus di
Trieste, International Action e il Centro per la Salute del
Bambino.
Sette le aree tematiche (dati demografici; protezione; salute e
servizi di base; educazione, gioco e attività culturali; ambiente
familiare e misure alternative; povertà materiale ed educativa;
risorse dedicate a infanzia e adolescenza), ben 164 gli
indicatori e 20 le schede regionali messe a confronto con i
valori nazionali per uno studio che, come già nel 2018, conferma
una preoccupante disomogeneità tra i territori della penisola,
ribadendo la necessità di procedere a una raccolta puntuale e
sistematica delle informazioni necessarie per programmare
interventi efficaci da parte delle Istituzioni.
Il garante Pittaro, dopo aver portato il saluto del presidente
del Consiglio regionale, Piero Mauro Zanin, ha ricordato i
contenuti complementari suggeriti dal recente incontro formativo
su "Infanzia e adolescenza ai tempi del Coronavirus.
Caratteristiche comportamentali ed esigenze educative",
aggiungendo l'importanza "di affrontare questi temi proprio in
una data importante come l'anniversario della proclamazione da
parte dell'Assemblea generale delle Nazioni unite della
Dichiarazione universale dei Diritti umani, nel trentennale della
ratifica in Italia della Convenzione internazionale Onu dei
Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza".
Pittaro ha anche invitato a "una lettura soggettiva dei dati
presentati, che ognuno può valutare nell'ambito di sua competenza
come un mosaico che affascina complessivamente, ma dove ogni
singola tessera merita attenzione. Il Fvg, su alcuni punti, vive
ancora in una situazione di eccellenza, soprattutto a livello
sanitario, ma è necessario partire proprio da questa
considerazione per effettuare ulteriori passi avanti, evitando di
risultare superficiali o autoreferenziali. Esistono infatti
indicatori come la mortalità infantile o i minori che non
consumano almeno un pasto proteico al giorno che, per quanto
bassi, non possono e non devono soddisfare in quanto l'unico
obiettivo può essere costituito solo dal loro azzeramento".
Gli interventi, moderati dalla giornalista Fabiana Martini, hanno
preso il via dal resoconto sulle linee generali del Rapporto Crc
da parte del presidente del Centro per la Salute del bambino,
Giorgio Tamburlini, che ha evidenziato "la positività dei dati
sanitari ed educativi regionali, ma anche l'importanza di capirne
i motivi e lavorare sempre di anticipo. Soprattutto in una
situazione di isolamento, aumentato con la pandemia". Nello
specifico, a livello di dipendenza tecnologica, i 15enni che
passano più di 5 ore al giorno dietro un monitor sono il 6,7%
contro il 15% nazionale, mentre l'offerta di servizi educativi da
0 a 3 anni riguarda il 33,7% (26,9%). Tra i 18 e i 24 anni l'8,5%
ha solo la licenza media (30,4%), mentre le competenze
alfabetiche basse riguardano il 21,1% (30,4%) e quelle numeriche
il 21,9% (37,8%).
Vera Pellegrino (responsabile dell'Ufficio studi, formazione e
promozione della Caritas Trieste) ha introdotto la distinzione
tra povertà relativa, assoluta, alimentare e relazionale,
specificando che "aumentano i nuovi poveri e, insieme alle
diseguaglianze sociali, soprattutto i nuovi poveri giovani. Molte
famiglie sono in difficoltà e si palesa un'assenza di riferimenti
certi".
Sul tema delle adozioni si è invece soffermata Margherita Cipone
di International Action, che ha dettagliato riguardo il numero
delle coppie che si rendono disponibili per la generosa pratica.
"Nell'arco degli ultimi 10 anni - ha detto - 10mila minori hanno
usufruito delle adozioni nazionali (100 solo in Fvg), mentre
25mila di quelle internazionali (500 in regione). Tuttavia, il
numero è progressivamente calato, anche a causa delle incertezze
per il futuro". Le domande in Fvg sono così scese dalle 237 (16
adozioni) del 2008 alle 122 (4) del 2020 per quelle nazionali e
da 85 (56) a 24 (13) per quelle internazionali. La disponibilità,
invece, è precipitata dalle 226 del 2013 alle 122 del 2020 per le
adozioni nazionali e dalle 89 a 24 per quelle internazionali.
Roberto Benes, dirigente scolastico dell'Istituto comprensivo di
via Commerciale a Trieste, si è infine soffermato su "come i
bambini percepiscono il loro futuro. Quella che possiamo definire
generazione alfa, lo ha dimostrato una ricerca condotta per la
terza volta da un Osservatorio specifico sulla scuola primaria,
ha sempre manifestato ottimismo, fiducia nel domani e nella
tecnologia, attenzione per l'ambiente e gli animali. Le
caratteristiche emerse durante la pandemia, tuttavia, evidenziano
un particolare bisogno di protezione e la riduzione della
percezione di autoefficacia, come soggetto attivo che potrà
creare un futuro che, ora, vedono solo a breve termine. È quindi
necessario ascoltarli e dare loro fiducia".
ACON/DB-fc