BILANCIO. MORETUZZO (PATTO): CAMBIARE STRADA SU EDILIZIA E AMBIENTE
(ACON) Trieste, 14 dic - Risorse ingenti e un nuovo favorevole
accordo finanziario con lo Stato. Eppure queste premesse - a
leggere la relazione di minoranza presentata dal capogruppo del
Patto per l'Autonomia, Massimo Moretuzzo - non si trasformano
nella manovra finanziaria di svolta che servirebbe: "Leggendo i
tre testi di legge sembra, invece - scrive l'esponente di
Opposizione - che si intenda procedere come se negli ultimi anni
non fosse successo nulla e che le risorse aggiuntive oggi
disponibili siano funzionali a perpetuare un meccanismo di spesa
più o meno affidabile. Un esempio tra i più eclatanti sono le
decine di milioni di euro investiti per impianti sciistici posti
ben al di sotto delle quote raccomandate da Arpa".
Sarebbe stato invece necessario, sempre secondo Moretuzzo,
"intraprendere strade nuove a sostegno di misure diverse da
quelle sostenute a livello statale. Si pensi al settore
dell'edilizia, che oggi si trova in una situazione paradossale:
mancanza di materiali da costruzione, prezzi in balia di
dinamiche chiaramente speculative, difficoltà nel reperimento
della manodopera. Situazione che è frutto di una politica di
bonus e di una pluralità di incentivi che forse andavano
pianificati in modo diverso".
Sempre in questo contesto, Moretuzzo critica anche le modifiche
del regolamento relativo all'edilizia agevolata, "eppure i tempi
sarebbero maturi per rivedere una misura che eroga contributi
anche per il semplice acquisto di alloggi nuovi, con relativo
incremento di consumo di suolo, invece di incidere in maniera più
significativa nei confronti di quanti si impegnano per il
recupero del patrimonio immobiliare esistente".
Il capogruppo del Patto riconosce "che nella manovra di bilancio
vi sono anche segnali di cambiamento, quali quelli che si
ritrovano nel settore agricolo, con la maggior attenzione al
biologico e con il rimboschimento delle aree di pianura oggetto
di riordino fondiario". "Si tratta però - aggiunge Moretuzzo - di
segnali decisamente timidi, quando i tempi e le sfide
contemporanee imporrebbero una maggiore ambizione". Viene
lamentata anche "la mancanza di idee innovative sul lancio del
progetto Go!2025" e si intravvede un rischio nell'estensione del
marchio "Io sono Fvg".
Sempre secondo Moretuzzo, è "fondamentale il ruolo delle
Università" ma "i segnali contenuti in questa legge di stabilità
vanno in un'altra direzione, con operazioni di piccolo
cabotaggio". Un altro tema centrale è il "sistema sanitario
regionale e in particolare la sanità territoriale, e anche in
questo settore "le recenti polemiche sulle Case della salute
finanziate dal Pnrr dimostrano come si sia ancora lontani dalla
definizione di una strategia operativa per dare spazio e
responsabilità alle strutture decentrate".
Quanto agli enti locali, il capogruppo del Patto osserva che "una
larga maggioranza dei nostri comuni è allo stremo per la carenza
cronica di personale" e in questo contesto rischia "di essere
fuori dal tempo la scelta di riversare quantità importanti di
risorse in spese di investimento per i Comuni, visto che queste
risorse rischiano di rimanere inutilizzate per un lungo periodo".
"Ci saremmo aspettati - aggiunge Moretuzzo - di tovare risorse e
strategia adeguate rispetto al tema della transizione digitale,
avviando un ragionamento con i piccoli Comuni sulla necessità di
condividere alcune tipologie di servizi e rilanciare le
collaborazioni". "Anche le Comunità, introdotte con la riforma -
sottolinea ancora il capogruppo - sono di fatto rimaste al palo
in gran parte del territorio".
Quanto, infine, al settore considerato strategico delle lingue
minoritarie, "è un buon punto di partenza la modifica normativa
introdotta in materia di personale dell'Arlef", ma resta
"l'urgenza di una stabilizzazione delle molte unità di personale"
e servirebbe "una riflessione sul ruolo della Direzione lingue
minoritarie" in quanto "stiamo assistendo a una politica dubbia
di progressivo depauperamento delle sue competenze". Servirebbe,
infine, "il rilancio della specialità regionale" a partire da
"una nuova norma regionale sulla gestione degli appalti" per
evitare "il rischio di un collasso di gran parte del sistema
degli enti locali e un ulteriore impoverimento del mondo delle
imprese regionali".
ACON/FA-fc