AGRICOLTURA. ZANNIER IN II COMM: ORGANO PAGATORE, SI VA VERSO ENTE FVG
(ACON) Trieste, 14 dic - "Siamo pronti per avviare il percorso
che porterà all'istituzione di un Organismo pagatore regionale
per l'agricoltura del Friuli Venezia Giulia (Opr Fvg). Abbiamo
valutato tutte le opzioni possibili e riteniamo che, dopo
l'auspicato placet da parte dell'Aula, l'iter possa iniziare
concretamente nel 2022, consapevoli di aver aperto una strada che
richiederà un lavoro enorme da parte della Direzione competente,
dell'Agenzia regionale per lo Sviluppo rurale (Ersa Fvg) e di
tutti quei soggetti che hanno garantito il loro supporto".
Lo ha reso noto l'assessore regionale alle Risorse
agroalimentari, Stefano Zannier, nel corso dei lavori della II
Commissione consiliare che, presieduta da Alberto Budai (Lega),
si è riunita a Trieste nell'emiciclo di piazza Oberdan al termine
della seduta antimeridiana del Consiglio regionale.
Zannier, impegnato nella prevista relazione illustrativa
incentrata sul costituendo organo pagatore regionale, ha premesso
di aver chiesto lui stesso la convocazione della Commissione,
poiché "ritenevo indispensabile questo momento di confronto su un
tema che si era sviluppato con la presentazione della norma che
consentiva all'Amministrazione regionale di valutare tutte le
opzioni per costituire un diverso op rispetto quello attuale,
ossia l'Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea). Le vie
erano quattro: rimanere con Agea, definire una modalità di
collaborazione con altri op già attivi, costituirne uno a valenza
sovraregionale o, infine, creare una struttura organizzata
all'interno del nostro stesso sistema regionale".
Un tema assolutamente delicato e legato anche alle risorse
concesse dal Fondo europeo agricolo di orientamento e di garanzia
(Feaga) e dal Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale
(Feasr). "Tema di assoluto rilievo, considerato che le procedure
amministrative e informatiche - ha aggiunto l'assessore -
supportano un sistema che consente di erogare i pagamenti diretti
del primo e del secondo pilastro ma, in prospettiva, legato anche
alla nuova Politica agricola comune (Pac) e a tutto quello che
riguarda il maccanismo delle Organizzazioni comuni dei mercati
(Ocm)".
"La nostra scelta - ha spiegato Zannier - era legata a una serie
di criticità, di ritardi nei pagamenti e di difficoltà
informatiche connesse a un'architettura di software creata a
blocchi nel corso degli anni. In sequenza, si è rivelato
impossibile l'utilizzo anche sul territorio regionale
dell'efficiente Agenzia veneta per i pagamenti (Avepa), perché
avrebbe dovuto implementare notevolmente la propria dotazione
organica. Nulla da fare anche per la nascita di un nuovo e unico
op interregionale, capace di coprire Fvg e Veneto insieme (e,
quindi, sostitutivo di Avepa). Perciò, l'ipotesi migliore è
divenuta quella di costituire un op direttamente in Fvg con una
dotazione organica a carico della Regione, replicando il modello
Avepa con garanzia di assistenza tecnica, ricerca e sviluppo".
Un soggetto che, tuttavia, non può avere natura giuridica di
società, anche se con capitale 100% pubblico, ma che deve essere
invece un ente, un'agenzia regionale o persino una nuova
Direzione, senza alcun al controllo esterno e libera di operare.
Perciò, l'ideale è stato identificato in "una componente interna
a Ersa, dove sarà individuato un direttore apicale a sé stante
con struttura organizzativa tarata su Avepa e basata sul numero
di utenti interessati".
"Il percorso - ha concluso Zannier - inizia formalmente con
l'individuazione del nuovo Opr Fvg, che prevediamo di poter
vedere riconosciuto alla fine del primo semestre del 2023 per
un'operatività in termini di pagamenti a partire dal 2024. L'idea
è perciò quella di lasciare alcune componenti in carico esterno,
per poi riassorbirle progressivamente. Ovviamente, non cediamo le
chiavi della gestione al Veneto, perché l'intera governance
rimane in Fvg, ma solo a recuperare un sistema che oggi offre
ampie garanzie di funzionamento e che ha già implementato le
parti di competenza sui nuovi fondi".
Il tema, contenuto nell'articolo 3 del ddl 150 (Legge di
stabilità 2022) e soggetto a emendamento modificativo di
ispirazione giuntale, ha stimolato l'intervento di Furio Honsell
(Open Sinistra Fvg) che ha chiesto di conoscere il costo
dell'operazione. "Richiederà uno stanziamento medio di 3 milioni
di euro all'anno, anche se il primo - ha dettagliato Zannier -
costerà qualcosa in più rispetto quelli successivi. Il vantaggio
sarà anche di carattere temporale, visto che oggi abbiamo una
capacità di pagamento spesso anche di molti mesi, mentre in
Veneto è di circa 45 giorni".
Il dem Sergio Bolzonello, pur concordando sull'assoluta necessità
di procedere con il progetto, ha evidenziato però una diversa
visione sulle cifre fornite. A partire da quelle legate al
personale (Zannier aveva parlato di una pianta organica di 53
addetti, utilizzando anche alcune professionalità già presenti
nella direzione Agricoltura), stimate invece "in un centinaio
soggetti. L'operazione è molto complessa e serve un quadro
economico certo. Non è irrealistico pensare di arrivare a
spendere tra i 6 e gli 8 milioni all'anno. La mia paura, dunque,
è che queste cifre non reggano e portino a un naufragio".
Lo stesso Bolzonello ha fatto sue anche le parole del collega di
partito Cristiano Sharli che aveva auspicato "la chiusura di Agea
con le singole Regioni, attraverso una scelta condivisa, forti di
op autonomi. Serve una macchina che funzioni, ma con la garanzia
che continui a farlo anche nel tempo. Costituire un nuovo ente
regionale non è una banalità per questa Maggioranza e neppure per
quella che verrà dopo". Entrambi hanno quindi suggerito che "il
Cr Fvg possa dar vita a un'operazione bipartisan solida, convinta
e all'unanimità, iniziando una battaglia nazionale sul tema Agea".
Il pentastellato Cristian Sergo, infine, ha citato la mozione
tematica da lui steso presentata nel 2017, aggiungendo che "ben
venga un op regionale con la speranza che possa funzionare, anche
se dovremo comunque pagare anche Agea. L'importante è tuttavia
l'efficienza". Quindi, ha fatto riferimento anche a Feaga e
Feamp, suggerendo di "far scegliere il futuro direttore dell'ente
alle imprese della regione".
ACON/DB-fc