AGRICOLTURA. ZANON (FUTURA): NECESSARIO IL RIORDINO FONDIARIO BOSCHIVO
(ACON) Trieste, 23 dic - Considerando che circa un quarto del
territorio regionale è montano, "è di imprescindibile importanza
un'operazione di riordino fondiario attraverso lo stanziamento di
fondi con cui finanziare la realizzazione dei piani di
razionalizzazione da affidare a professionisti esterni". A
sottolinearlo, in una nota, è Emanuele Zanon, consigliere
regionale del Gruppo Misto, rappresentante in Consiglio del
movimento Regione Futura.
La proposta di Zanon è stata portata all'attenzione della Giunta
in un ordine del giorno presentato e approvato in occasione della
seduta d'Aula per il voto della manovra finanziaria. "Si tratta
di rifinanziare la legge regionale 165 del 2006. E bene ha fatto
in tal senso l'assessore Stefano Zannier a introdurre nella legge
collegata alla Stabilità il passaggio di competenze alle Comunità
di montagna, primo atto imprescindibile per andare verso il
riordino fondiario", osserva il consigliere.
Con questo ordine del giorno, Zanon ha dato una spinta in ottica
di razionalizzazione fondiaria nelle aree montane "che si rende
quanto mai indifferibile proprio per contrastare la
frammentazione e la polverizzazione dei terreni: oggi la
frammentazione delle proprietà ha come effetto che i territori
sono spesso abbandonati e invasi da una boscaglia piena di rovi e
disordinata. Questa situazione ha diverse implicazioni. Anzitutto
il territorio montano non manutenuto è a maggiore rischio
idrogeologico, ma anche configura un concreto maggiore rischio di
incendio, tanto più pericoloso visto che i boschi abbandonati
sono a ridosso delle abitazioni. Senza contare che questo ha
effetto anche sul popolamento faunistico di queste aree".
Il riordino fondiario "risulta non più rimandabile, ma richiede
dei tempi molto lunghi perché deve per forza portare non solo
alla realizzazione di un piano ma nel medio-lungo periodo anche
al censimento delle proprietà, al loro riordino e
omogeneizzazione. Questo potrebbe avere come effetto non solo una
riqualificazione dei terreni, ma anche la riorganizzazione di un
territorio a maggiore fruizione anche per le nuove attività
imprenditoriali in virtù proprio del riordino delle proprietà. Si
aprono poi scenari interessanti, come la creazione di una filiera
del legno, la pulizia di tutta l'area boschiva e il recupero del
materiale di scarto come fonte di energia alternativa", spiega
ancora il consigliere di Regione Futura.
"La redazione dei piani di razionalizzazione è un passaggio
indispensabile, anche attraverso il massimo coinvolgimento dei
proprietari e dei portatori di interesse - motiva Zanon - Va
considerato però che il personale dei Comuni, così come delle
Comunità di montagna, è gravato già da una importante mole di
lavoro a cui si potrebbero aggiungere gli adempimenti derivanti
da tutta la partita del Pnrr e dei fondi comunitari. A questo si
aggiunge il fatto che spesso per la redazione dei Piani sono
necessarie professionalità specifiche, che sarebbe più semplice
ed efficiente individuare attraverso incarichi esterni. Questa
fase propedeutica necessita pertanto di una copertura
finanziaria", precisa ancora Zanon.
La montagna friulana, specialmente la media montagna e quella
collinare, è l'area che più oggi merita di essere "curata"
proprio per "concorrere al mantenimento e al consolidamento del
tessuto sociale vitale nelle zone rurali, per contrastare
l'abbandono del territorio, per favorire lo sviluppo di attività
economiche, il mantenimento e alla creazione di posti di lavoro,
garantendo un migliore sfruttamento del potenziale esistente e
favorendo l'insediamento dei giovani agricoltori e operatori
boschivi", conclude il consigliere di Regione Futura.
ACON/COM/fa