EDITORIA. MORETUZZO (PATTO): NUOVE REGOLE, VIDEOTELECARNIA PENALIZZATA
(ACON) Trieste, 23 dic - "VideoTeleCarnia, la storica emittente
di Treppo Carnico che racconta le comunità locali e le loro
attività da oltre 40 anni, prevalentemente in lingua friulana, ha
lanciato, a seguito delle novità introdotte con la manovra di
bilancio, l'ennesimo grido di allarme ed è ora che la Giunta lo
ascolti e dica come intende comportarsi".
Così si esprime, in una nota, il capogruppo del Patto per
l'Autonomia, Massimo Moretuzzo. "Infatti, già a rischio per
effetto della riorganizzazione a livello italiano delle frequenze
destinate alle trasmissioni televisive del digitale terrestre sul
territorio regionale, dalla cui assegnazione è stata esclusa,
come è accaduto per altre tv locali friulane comunitarie,
VideoTeleCarnia denuncia ora - si legge ancora nel comunicato -
le importanti modifiche alla norma che regolamenta i contributi
regionali per tali realtà, modifiche decise dall'assessore Zilli
senza portare la questione in Commissione né richiedere pareri
preventivi".
"Davvero un bel regalo di Natale", commenta il capogruppo del
Patto per l'Autonomia, Massimo Moretuzzo. "Per la Giunta Fedriga
le televisioni comunitarie evidentemente sono strutture inutili.
Se così non è, ci chiediamo cosa e come intenda difendere il loro
ruolo nelle comunità di riferimento e per la promozione del
territorio".
E, nel caso di VideoTeleCarnia, anche per la promozione della
lingua friulana. L'emittente carnica, infatti, "basandosi sul
lavoro volontario dei collaboratori dell'omonima associazione,
fornisce un servizio di informazione e di produzione culturale
per il territorio carnico e per tutto il Friuli, concorrendo in
maniera decisiva anche alla promozione della lingua friulana,
utilizzata nel 70% circa delle trasmissioni", ricorda Moretuzzo,
che con il collega Giampaolo Bidoli aveva interrogato la Giunta
regionale su quali azioni intendesse intraprendere per garantire
un futuro a queste realtà.
"Una parte del pubblico cui si rivolgono VideoTeleCarnia e le
altre emittenti televisive locali penalizzate dal taglio dei
contributi regionali e rimaste escluse dall'assegnazione delle
frequenze e che, dunque, vedranno compromessa del tutto la
possibilità di proseguire con le loro trasmissioni, è costituita
dalle fasce più anziane della popolazione, che, con il venir meno
delle trasmissioni televisive, difficilmente potrebbero fruire
della programmazione attraverso mezzi alternativi come lo
streaming on line, perdendo così un importante riferimento".
Alla luce di questa situazione, "il rischio concreto è che voci
significative per il territorio e per le sue popolazioni, in
termini di ricchezza culturale e informativa, si spengano
definitivamente, e questo è intollerabile. Per queste ragioni
terremo alta l'attenzione in Consiglio chiedendo chiarezza
rispetto a quanto si intende fare in difesa di queste realtà".
ACON/COM/fa