AUTONOMIE. ZANIN A VERTICE TRENTO: PARLARE A ROMA CON UNA VOCE SOLA
(ACON) Trento, 14 gen - Regioni e Province autonome vogliono
parlare allo Stato con una voce sola, per avere più forza
contrattuale sui temi strategici. E per arrivare a questo
risultato stanno preparando proposte su tre temi strategici: il
meccanismo di elezione dei parlamentari europei, la governance
dei fondi del Pnrr, la definizione di criteri che riducano i
contenziosi con il Governo centrale sulle materie di competenza
primaria degli enti locali.
Di questo si è parlato oggi a Trento nel corso della riunione del
Coordinamento dei presidenti delle assemblee legislative delle
Regioni a statuto speciale e delle Province autonome. La seduta è
stata presieduta da remoto da Piero Mauro Zanin, presidente del
Consiglio regionale del Fvg, in qualità di delegato al
coordinamento delle Regioni speciali, e ha visto l'approvazione
della bozza dei tre ordini del giorno posti all'attenzione dei
rappresentanti delle province autonome di Trento e Bolzano e dei
Consigli regionali di Trentino-Alto Adige, Sicilia, Sardegna e
Valle d'Aosta.
"Il sistema di elezione del Parlamento europeo - ha spiegato
Zanin, approfondendo il primo degli ordini del giorno su cui poi
ha fornito ulteriori dettagli Paolo Pietrangelo, direttore
generale del Coordinamento - penalizza spesso Regioni e Province
autonome, e per correggerlo portiamo all'attenzione due possibili
soluzioni: un modello che prevede la coincidenza tra
circoscrizioni elettorali e territori regionali, e un modello di
stampo proporzionale".
Un problema di rappresentanza, ha osservato Alberto Bertin,
presidente del Consiglio della Valle d'Aosta, che riguarda anche
molte Regioni ordinarie. Ma Gianfranco Micciché, presidente
dell'Assemblea regionale siciliana, ha chiesto e ottenuto di non
coinvolgere preventivamente nell'elaborazione del documento le
altre Regioni, per non rallentare un processo di modifica
legislativa "che deve essere molto rapido per riuscire a ottenere
risultati entro questa legislatura", come ha raccomandato anche
Michele Pais, presidente del Consiglio regionale della Sardegna.
Posizioni condivise anche da Josef Noggler, presidente del
Consiglio regionale del Trentino-Alto Adige e dunque padrone di
casa assieme a Walter Kaswalder, presidente del Consiglio della
Provincia autonoma di Trento, da Roberto Paccher, vicepresidente
del Consiglio regionale del Trentino-Alto Adige, e da Rita
Mattei, presidente del Consiglio provinciale di Bolzano.
"Oggi - ha fatto sintesi Zanin - non usciamo con una proposta
definitiva di modifica, ma solo con una serie di indirizzi che
poi possono aprire la strada anche alle altre Regioni". Gli
ordini del giorno dovranno essere approvati formalmente in una
prossima riunione del Coordinamento - che dovrebbe tenersi a
Trieste, come ha anticipato il presidente del Consiglio regionale
Fvg - alla presenza degli esponenti di Giunta delle Regioni e
Province autonome.
Via libera anche alla bozza di ordine del giorno che prevede di
definire le norme di attuazione degli statuti di autonomia in
modo da limitare i contenziosi con lo Stato centrale. "Il Governo
- ha detto Zanin - non può intervenire in modo unilaterale negli
argomenti in cui la competenza primaria spetta agli enti locali.
Questi contenziosi rallentano l'innovazione della Specialità. E
il nostro ordine del giorno auspica la definizione di criteri più
precisi, non più lasciati alla discrezionalità dei ministeri".
Di fronte all'osservazione di Pais ("Il tema è di grande
rilevanza, ma non nascondiamoci le enormi difficoltà: il percorso
non si potrà chiudere in breve tempo"), il presidente del
Consiglio regionale del Fvg ha spiegato che "l'odg
istituzionalizza un metodo di lavoro: il limite nella
contrattazione con lo Stato è che spesso dialoghiamo da soli con
Roma, bisogna riuscire invece a parlare con una voce univoca".
Zanin si è soffermato anche sul terzo ordine del giorno, che
rivendica un ruolo maggiore per le assemblee legislative in
termini di indirizzo e monitoraggio dei progetti legati al Piano
nazionale di ripresa e resilienza: "In questo momento - è la sua
analisi - sembra prevalere una linea diretta tra Governo ed enti
locali che lascia alle Regioni una funzione ancillare, residuale:
troppi meccanismi viaggiano sulla nostra testa, e assieme alle
Giunte dovremmo stabilire un'alleanza per far sentire la nostra
voce a Roma. Potremmo svolgere - ha ricordato ancora Zanin -
anche un ruolo di supporto per i tanti piccoli Comuni dei nostri
territori che si trovano in difficoltà nel rapporto diretto con
il Governo, ad esempio nella partecipazione ai bandi nazionali".
Anche questa linea di indirizzo è stata condivisa da tutti i
partecipanti alla riunione del coordinamento.
ACON/FA-fc
L'incontro di oggi, a cui hanno partecipato anche il presidente Josef Noggler, del vicepresidente Roberto Paccher
Il presidente del Consiglio regionale, Piero Mauro Zanin, ha partecipato da remoto alla riunione di Trento
I presidenti in visita all'emiciclo del Consiglio regionale del Trentino-Alto Adige