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CASTAGNETI. IV e II COMM, NORMA E TAVOLO TECNICO PER RILANCIO COMPARTO

17.01.2022
16:48
(ACON) Trieste, 17 gen - Rilanciare, valorizzare e promuovere lo storico comparto dei castagneti nei territori collinari e montani del Friuli Venezia Giulia. Un'attività definita "rilevante" non solo per l'importanza che il castagno ha sempre rivestito quale fonte di sostentamento, ma legata anche alla produzione di legname e alla sua forte presenza in regione. Sono state infatti identificate 16 varietà locali, 9 delle quali segnalate al ministero per l'iscrizione nel Registro della biodiversità.

Queste le finalità principali, secondo i firmatari dell'istanza legislativa (i consiglieri forzisti Mara Piccin e Giuseppe Nicoli con sigla aggiuntiva successivamente apposta anche dal leghista Lorenzo Tosolini), della proposta di legge 131 inerente le norme per favorire interventi di ripristino, recupero, manutenzione e salvaguardia dei castagneti.

Tra le attività previste, ha dettagliato Piccin, vanno segnalate "la creazione di nuovi impianti con incremento delle superfici coltivate anche attraverso l'utilizzo di tecniche moderne, l'istituzione di un Tavolo castanicolo regionale per coadiuvare l'Agenzia regionale per lo Sviluppo rurale (Ersa), specifici contributi ai proprietari e ai conduttori, azioni di promozione delle filiere e delle attività di ricerca. Senza dimenticare l'informazione e la formazione professionale, nonché l'utilizzo di aiuti di Stato".

Archiviato oggi il doppio appuntamento legato agli 8 articoli previsti dalla pdl 131 Castagneti che, in mattinata, ha iniziato il suo percorso passando sotto la valutazione della IV Commissione permanente, presieduta dalla stessa Piccin, moderatrice dei lavori in video conferenza con il vicepresidente Tosolini a coordinare le attività nell'emiciclo di piazza Oberdan a Trieste.

In tale circostanza, all'illustrazione iniziale da parte di Piccin (che ha anche ventilato la decisione di procedere a una serie di integrazioni durante la futura esame dell'articolato), hanno fatto eco alcune perplessità espresse dai capigruppo Diego Moretti (Partito democratico) e Cristian Sergo (M5S). Il dem, nel preannunciare la scelta di non partecipare all'espressione di voto, ha definito la norma "inutile perché il tema, pur significativo, può essere gestito in maniera efficace attraverso misure già esistenti". Anche il pentastellato ha parlato di "salvaguardia del settore apprezzabile, ma - ha chiesto - perché emerge ora la necessità di una legge specifica sui castagneti, quando non si è voluto farlo per la canapa industriale?".

L'assessore regionale a Risorse agroalimentari, forestali, ittiche e Montagna, Stefano Zannier, anticipando anche lui la presentazione di alcuni emendamenti al testo originario, ha risposto ai due consiglieri che "è stato scelto di procedere con una norma specifica perché, a differenza di altre realtà, si tratta di una produzione storica e a ciclo pluriannuale. Inoltre, gli interventi non potranno sommarsi: se questa pdl verrà approvata, infatti, spariranno i riferimenti specifici nella norma che riguarda anche la canapa".

Nel pomeriggio, dopo aver precedentemente ottenuto parere positivo a maggioranza sulle parti di competenza da parte della IV, il provvedimento ha quindi coinvolto la II Commissione, presieduta da Alberto Budai (Lega), che sarà chiamata a esaminarla nel dettaglio durante i lavori di una seduta già fissata per lunedì prossimo, 24 gennaio.

In questa circostanza preliminare, i consiglieri erano invece chiamati ad audire i principali portatori di interesse (intervenuti tutti in modalità telematica), a partire da Ivana Bassi (dipartimento di Scienze agroalimentari, ambientali e animali dell'Università degli Studi di Udine) che ha esordito definendo "positiva la volontà di sostenere il settore. Seppur di nicchia, riveste infatti un ruolo importante come volano per lo sviluppo socio-economico dei territori, valorizzando anche le funzioni non direttamente produttive. Bene anche il tavolo regionale, soprattutto se realmente aperto a tutte le realtà interessate".

Anche Luca Postregna, sindaco di Stregna e segretario dell'Associazione Fondiaria della Valle dell'Erbezzo (Asfo Erbezzo), ha auspicato "un processo davvero partecipativo per gettare le basi verso una reale strategia di sviluppo. Oltre al tavolo tecnico, sarà però importante - ha aggiunto - prevedere anche una differenziazione tra vecchi e nuovi impianti". Francesco Chiabai (Associazione regionale Agricoltori - Kme?ka Zveza) ha ricordato dal canto suo alcune positive esperienze di condivisione, esprimendo "entusiasmo per questa pdl. Il prodotto è stato abbandonato nel corso degli anni, tuttavia possiede un notevole potenziale. Sono però necessari un censimento delle aree castagnicole e la semplificazione dell'iter di cambiamento tra superfici accatastate a bosco e quelle a castagneto".

Michele Fabro, rappresentante dell'Ersa, ha infine menzionato alcune attività già svolte e promosse dal suo organismo, anche in collaborazione con altre Regioni. "L'obiettivo - ha premesso - deve essere costituito dal pieno ripristino delle potenzialità produttive del castagneto da frutto che, se realizzato in maniera eccessivamente puntiforme e su superfici estremamente ridotte, potrebbe tuttavia dare scarsi risultati. I nuovi impianti, per avere buone possibilità di riuscita, devono altresì rispettare la vocazionalità del terreno, l'utilizzo di adeguate tecniche, input agronomici e materiale vivaistico sano, nonché la predisposizione di adeguate difese dai selvatici e la specializzazione degli operatori". ACON/DB-fc



Lorenzo Tosolini (Lega) e l'assessore regionale Stefano Zannier, durante l'intervento on line di Mara Piccin (FI)
Alberto Budai (Lega), presidente della II Commissione consiliare
Diego Moretti (Pd)
Cristian Sergo (M5S)