TRENI. AUDIZIONE RFI IN IV COMM SU LINEA TS-VE, NODO UDINE E VARIANTI
(ACON) Trieste, 20 gen - Velocizzare la linea Trieste-Venezia,
sciogliere il nodo ferroviario di Udine, sostituire numerosi
passaggi a livello, investire sul potenziamento infrastrutturale
del Porto di Trieste. I temi al centro dell'audizione dei vertici
di Rete ferroviaria italiana (Rfi) erano tali e tanti che alla
fine di quattro ore di discussione sono rimaste più domande che
risposte. E la presidente della IV Commissione, Mara Piccin
(Forza Italia), non ha potuto che prenderne atto, aggiornando i
lavori a una successiva seduta che dovrebbe avere luogo entro la
prima metà di febbraio.
Sollecitato da Giuseppe Nicoli, il capogruppo forzista primo
firmatario della richiesta di audizione, e dall'assessore alle
Infrastrutture Graziano Pizzimenti che ha parlato di "fase
cruciale per modernizzare il sistema", il responsabile
commerciale di Rfi per il Nordest, Carlo De Giuseppe, ha
assicurato che "il Friuli Venezia Giulia gode di una buona
situazione infrastrutturale, con l'82 per cento delle linee già
elettrificate", prima di dare la parola al suo team di ingegneri
per l'illustrazione di una serie di slide.
Dalle relazioni è emerso che molti investimenti sono in dirittura
d'arrivo, in particolare quelli relativi al potenziamento
tecnologico della Venezia-Trieste, ad alcune opere sostitutive
dei passaggi a livello, alla creazione di uno scalo a sud di
Udine per i treni merci, agli interventi nell'ambito del Porto di
Trieste.
Saranno necessari invece iter più lunghi per raggiungere
l'obiettivo di far viaggiare i treni a 200 km/h e riuscire a
collegare Trieste e Venezia in poco più di un'ora, circa 30
minuti in meno di oggi, così come per la variante Ronchi-Aurisina
che ha - è stato ricordato - la velocità media più bassa della
tratta Ts-Ve. Un altro dei grandi obiettivi è allontanare dalla
stazione di Udine centrale il traffico dei treni merci. Si è
parlato anche di mitigazione acustica e cantieri notturni per la
manutenzione della rete, di stazioni da potenziare e rinnovare
nel prossimo futuro (Udine, Latisana-Lignano, Trieste Airport e
fermate della linea Sacile-Gemona) e della puntualità dei treni
in regione, con il momento più critico vissuto ad agosto 2021.
Molti gli interventi e le richieste di chiarimento dei
consiglieri di fronte a questa massa di informazioni e numeri. La
presidente della IV Commissione ha chiesto di approfondire la
tempistica dell'eliminazione dei passaggi a livello a Sacile e un
focus sulla carenza di servizi nella stazione di Pordenone,
mentre Maddalena Spagnolo (Lega) ha espresso soddisfazione per
l'interlocuzione avviata da Rfi con il Comune di Latisana, a
proposito dell'ipotizzata variante ferroviaria.
Mauro Di Bert, capogruppo di Progetto Fvg/Ar, si è soffermato
invece sul nuovo tracciato Cargnacco-Lumignacco, a sud di Udine,
che sarebbe stato elaborato "senza confronto con il territorio.
Al punto che in base al progetto alcune famiglie verrebbero
"murate" in casa, ed è una situazione inconcepibile: Rfi trovi
soluzioni concrete per queste persone, che hanno diritto ad avere
una loro abitazione".
Decisamente critico l'intervento di Cristian Sergo, capogruppo
del Movimento Cinque Stelle. Che a proposito della
Trieste-Venezia ha parlato di "documenti secretati: e se non
sappiamo quanto costano le opere, come facciamo a valutarle?
Spero che Rfi ce lo dica". A Sergo non quadra la previsione di
Rfi di risparmiare 30 minuti sui tempi di percorrenza delle
Frecce da Trieste a Venezia: "Se si vanno a leggere le carte si
scopre che forse sono 7 minuti e 44 secondi, e quei minuti
risparmiati non prevedono soste". Sulla variante di Latisana, ha
detto ancora il consigliere di Opposizione, "dovevate darci
alternative possibili, e non bloccarla soltanto, se è vero che ci
sono problemi idraulici doveva essere un'opera prioritaria. E
sulla Ronchi-Aurisina, prima di fare costosi progetti ci si dica
perché dobbiamo intervenire. Non capisco poi - ha concluso Sergo
- perché sia sparita dai radar la Udine-Cervignano".
Con un doppio intervento, Nicoli si è anch'egli soffermato sulla
variante Ronchi-Aurisina, sottolineando "la perplessità
riscontrata sul territorio rispetto all'intervento in un ambiente
delicato com'è il Carso. Si possono - ha auspicato - trovare
soluzioni alternative". Il capogruppo di Forza Italia ha
sollecitato una accelerazione anche sulla mitigazione acustica e
un dialogo con gli enti locali a proposito dei cantieri notturni.
Sta molto a cuore a Nicoli il futuro di Trieste Airport, "per ora
solo una fermata e non ancora una stazione intermodale: da lì
dovrebbero partire le opere di velocizzazione della
Trieste-Venezia, viste le difficoltà a intervenire sul Carso".
Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) e Mariagrazia Santoro (Pd) si
sono soffermati sui problemi del nodo di Udine. Honsell ha
attaccato l'attuale Giunta comunale udinese "che ha stracciato il
patto siglato dalla precedente amministrazione con Rfi, senza
risolvere il problema dei passaggi a livello". Più in generale,
Honsell ritiene che "la stazione di Udine meriti più attenzione:
i binari sono troppo bassi, non c'è l'ascensore e persino
l'orologio è guasto. E non vedo nessun progetto sulla
Udine-Palmanova". Santoro ha messo in guardia dal problema dei
"rumori provocati dal passaggio dei treni merci a Udine sud,
nella zona di via Pradamano" e ha attaccato "sull'interramento
della stazione di Udine, magnificato come il futuro della città,
su cui vedo però che al momento non c'è nulla".
Tiziano Centis, capogruppo dei Cittadini, soddisfatto per gli
investimenti sulla linea Casarsa-Portogruaro, sollecita
l'abbattimento delle barriere architettoniche in diverse stazioni
del Pordenonese. Il collega capogruppo del Pd, Diego Moretti, è
tornato sul tema della galleria sul Carso, ricordando anche la
contrarietà di alcuni Comuni al cavalcaferrovia di San Polo,
sulla linea Trieste-Udine.
Lorenzo Tosolini, consigliere della Lega e vicepresidente della
IV Commissione - che ha gestito gli interventi in aula in quanto
la presidente Piccin era collegata ai lavori in videoconferenza -
ha ripreso il tema delle compensazioni posto da Di Bert,
ricordando che "quando si eliminò il passaggio a livello di Santa
Caterina vennero ricostruite tre abitazioni private". Ha poi
sottolineato che "il nodo di Udine taglia in due la città,
ritarda i mezzi di soccorso e crea potenziali problemi di
sicurezza", osservando come "molti grandi progetti procedano fin
troppo lentamente".
Emanuele Zanon, del gruppo Misto, ha chiesto se è in programma il
dialogo con gli enti locali e la riattivazione del trasporto
merci e turistico sulla tratta Sacile-Pinzano-Gemona, mentre
Nicola Conficoni (Pd) ha parlato della tratta Venezia-Udine "che
ha un alto livello di saturazione: bisognerebbe aumentarne la
capacità".
ACON/FA-fc