TRENI. DI BERT (PROG FVG/AR): UDINE-CERVIGNANO, RISPETTARE I CITTADINI
(ACON) Trieste, 20 gen - "La questione tuttora irrisolta delle
famiglie che, loro malgrado, si trovano a vivere nel territorio
interessato dal progetto di potenziamento della linea ferroviaria
a Sud di Udine entra in Consiglio regionale grazie al mio
intervento durante la seduta della IV Commissione consiliare,
incentrata sull'audizione dei tecnici di Rete ferroviaria
italiana (Rfi)".
Lo fa sapere in una nota il consigliere regionale Mauro Di Bert,
capogruppo di Progetto Fvg per una Regione speciale/Ar.
"Nessuno vuole fermare lo sviluppo, ma va data attenzione a delle
persone che chiedono solo di vivere con dignità", afferma
chiaramente Di Bert riferendosi "alla presenza di alcune case
nella zona di Lumignacco che, stando all'attuale progetto di
potenziamento della Udine-Cervignano, si troveranno, tra i vari
disagi, a pochi metri dall'ingresso di casa un muro ferroviario
alto quasi 8 metri".
"Conosco molto bene il territorio di cui si sta parlando e a
vedere il progetto che oggi, a quanto ci viene detto, pare essere
alla fase definitiva seppur non tutto finanziato, e l'elaborato
sembra disegnato senza aver mai compiuto un sopralluogo sul
territorio. E' inconcepibile pensare di murare in casa delle
famiglie che hanno dedicato una vita intera a costruirsene una.
Nessuno è contro lo sviluppo - evidenzia Di Bert -, però in
questo caso l'invito rivolto a Rfi è quello di trovare delle
soluzioni e delle alternative, con un progetto condiviso anche
con l'amministrazione comunale di Pavia di Udine. Alla Regione
chiedo di essere vicina a questi cittadini che non possono essere
abbandonati a loro stessi".
"Da parte di queste famiglie - ricorda il consigliere nella nota,
dopo averlo fatto ai tecnici di Rfi - sono già state formulate
delle proposte scritte che ritengo vadano prese in
considerazione, trovando nelle pieghe dei tanti milioni di euro
che abbiamo oggi sentito essere a disposizione per i diversi
progetti di Rfi, quella disponibilità finanziaria necessaria
all'acquisto di un'altra casa, dando dignità a queste persone,
disponibili pure a spostarsi trovando un'abitazione altrove".
"Se l'esistente cozza contro lo sviluppo - conclude -, si cerchi
una soluzione. Giustamente parliamo di un intervento di interesse
collettivo, ma non si può violare la dignità dei cittadini in
questo modo".
ACON/COM/rcm