TRENI. SERGO (M5S): SU TRATTE FERROVIARIE IN FVG SOLO SLOGAN E SPESE
(ACON) Trieste, 20 gen - "Dopo un anno e mezzo dall'ultima
audizione di Rete reffoviaria italiana (Rfi) in IV Commissione
consiliare, ci saremmo aspettati quantomeno delle possibili
alternative alla variante di Latisana. Invece ci siamo sentiti
dire che ne stanno discutendo con il territorio e che l'ipotesi è
temporaneamente sospesa".
Lo afferma in una nota il capogruppo del Movimento 5 Stelle in
Consiglio regionale, Cristian Sergo, che aggiunge: "Eppure nei
documenti che ci hanno presentato e in quelli depositati al
ministero della Transizione ecologica, la variante è esclusa.
Torniamo quindi a ribadirlo: se verrà nuovamente presa in
considerazione, sarà soltanto per volontà di qualcuno".
"Sarebbe opportuno che siano spiegati i motivi per un intervento
- continua Sergo - che permetterebbe un guadagno di 50 secondi,
sempre che i treni non si fermino alla stazione. Ma oltre a non
avere delle possibili alternativa a un tracciato che ha fatto
infuriare il Comune e i cittadini di Latisana, abbiamo scoperto
che ci sono progetti in corso migliorare la stazione: peccato che
dovrebbe essere una struttura da abbattere in caso di
realizzazione della variante".
"Inoltre, se fosse valida la logica dell'interlocuzione con le
amministrazioni locali, ci chiediamo quale Comune sia favorevole
alle gallerie sul Carso tra Ronchi e Aurisina - aggiunge
l'esponente M5S -, visto che Rfi ne ha addirittura avviato la
progettazione, e su mandato di chi. Ma ormai assistiamo soltanto
a una serie di slogan, compreso quello secondo cui il risparmio
di tempo ipotizzati è passato da 20 minuti a mezzora: in pratica
più varianti togliamo, più si velocizza la linea".
"L'audizione in IV Commissione ha fatto emergere come Rfi non
abbia nemmeno preso in considerazione la presentazione del
raddoppio della tratta Udine-Cervignano. Chissà che anche questo
intervento non sia temporaneamente sospeso dal 1980 - rimarca
Sergo -, cioè da quando se ne parla senza che si proceda con
l'opera, nonostante le carte scritte e i milioni spesi".
"Per quanto concerne il nodo di Udine, è stato smentito
l'assessore regionale Graiano Pizzimenti, che a novembre
annunciava 40 milioni quando invece ne sono stati aggiunti
soltanto 20, di cui 7 di fondi legati al Piano nazionale di
ripresa e resilienza. Attendiamo inoltre una risposta sul perché,
dopo 3 anni di lavori - conclude il capogruppo pentastellato -,
gli ascensori che dal piano terra portano al sottopasso ancora
non funzionino, nonostante l'affidamento del collaudo statico a
ottobre 2020. Se non si è in grado di realizzare un ascensore di
2 metri, sarà possibile realizzare gallerie per circa 30
chilometri? A chiederselo non è soltanto il M5S, ma tutti i
passeggeri che frequentano le nostre stazioni".
ACON/COM/rcm