STORIE DI DONNE. VALORE E CORAGGIO IN FVG AL WEBINAR INIZIAMO DA NOI
(ACON) Trieste, 25 gen - Figure femminili che hanno fatto o
stanno facendo la storia del Friuli Venezia Giulia. Oggi numerose
donne, tra testimonianze dirette e affettuosi ricordi di chi non
c'è più, hanno parlato di altre donne partecipando alla prima
giornata (la seconda si svolgerà giovedì prossimo, 27 gennaio)
della seconda edizione di "Iniziamo da noi", evento organizzato
in modalità web dalla Commissione regionale pari opportunità
(Crpo Fvg).
"Abbiamo aperto le segnalazioni di queste figure-esempio del
nostro territorio oltre che alle associazioni, anche agli enti
locali - ha fatto sapere la presidente Crpo Fvg, Dusy Marcolin,
passando poi la parola a Fulvia Raimo che ha coordinato il
webinar - per valorizzare il lavoro che viene fatto in favore
delle donne, per la loro tutela in ambito lavorativo piuttosto
che quando sono vittime di violenza. Le loro storie, segnate da
coraggio e tenacia, punto di riferimento per noi e per le
generazioni future, saranno presto a disposizione sul sito
Internet della Commissione, nella sezione Archivio della memoria
delle donne del Fvg".
"La scelta fatta dalla Crpo Fvg - ha sottolineato il presidente
del Consiglio regionale, Piero Mauro Zanin, attraverso un
messaggio fatto arrivare da Roma, dove si trova come Grande
Elettore del prossimo presidente della Repubblica - è stata
quella di non banalizzare o generalizzare la vita delle donne,
bensì dare il giusto omaggio a chi ha avuto il coraggio di
spiccare il volo trovando, così, consacrazione al proprio
talento. Questo appuntamento di due giorni è la giusta ribalta
alle donne del Friuli Venezia Giulia".
E un "grazie dell'idea che avete avuto di costruire il quadro
complessivo delle donne che, con la loro determinazione, sono
riuscite ad essere protagoniste della nostra comunità" è arrivato
dall'assessore regionale a Lavoro e Famiglia, Alessia Rosolen.
"E' bello sapere che resteranno ad esempio per chi verrà dopo di
loro".
Dando il via alle storie delle donne friulano-giuliane meritevoli
di essere menzionate, dal Comune di Fiume Veneto è arrivata la
scelta di presentare Leda Santarossa, laureata a Padova in
scienze biologiche e preside della scuola fiumana Alighieri per
un ventennio, a iniziare dagli anni '60. "Donna avanguardista e
coraggiosa nel campo della pedagogia e dell'istruzione", è stata
la definizione datale.
Il Comune di Pozzuolo del Friuli ha parlato della contessa
Cecilia Gradenigo, grazie alla quale nel 1881 permise con un
lascito la nascita dell'istituto agrario Sabatini, una scuola che
doveva essere aperta senza preclusioni a maschi e femmine. "Donna
percorritrice dei tempi, pensava che l'istruzione fosse un bene
per il miglioramento non del singolo individuo, ma dell'intera
collettività", è stato detto di lei.
L'associazione Casa internazionale delle donne di Trieste ha
portato ad esempio Zanette Chiarotto, una delle fondatrici
dell'associazione negli anni '80. "Il suo impegno sociale e
politico - è stato spiegato di lei - ha lasciato un grande segno.
La lotta per il superamento dei muri posti contro le donne, muri
che spesso hanno eretto anche le leggi, è stata fondamentale per
Zanette, figlia di italiani in Francia e laureatasi alla facoltà
di Magistero a Trieste".
Il Comune di Latisana si è presentata con Rosi Braidotti,
attualmente eminente professoressa universitaria a Utrecht, in
Olanda, dove è salita in cattedra a 32 anni. A 13 anni e mezzo è
emigrata a Melbourne, in Australia, dove ha potuto studiare
filosofia, ma è rimasta attaccatissima alla sua terra friulana.
"Porto dentro il distacco al Friuli - ha detto lei stessa -,
terra fatta di appartenenza e al contempo di grandi diversità, di
accoglienza e di apertura. Siamo molto speciali, immaginativi e
unici nel mondo".
Per il Comune di Gemona, la donna-esempio è Emanuela DeMarchi,
scomparsa lo scorso anno a soli 57 anni. "Era una forza della
natura che abbiamo perso troppo presto - è stato sottolineato -.
Dall'89, ha portato avanti con il padre il Laboratorio
internazionale della comunicazione. Insieme hanno unito Gemona al
mondo e fatto conoscere Gemona al mondo, facendola uscire dal
binomio Gemona uguale terremoto".
L'Ambito Donna del Medio Friuli, di cui fanno parte 11 Comuni, ha
presentato la ricercatrice dell'università di Trieste Silvia
Marchesan, la cui giovane età non le impedisce di essere già una
pluripremiata. Di lei è stato detto che è stata scelta "non solo
per il suo talento e la sua dedizione per il bene della comunità,
ma anche come fulcro ed esempio per le scienziate e le
ricercatrici delle future generazioni. Forte la sua attenzione
all'ambiente, alla cura delle malattie e delle infezioni
batteriche, è impegnata nella divulgazione scientifica a livello
universitario, ma anche presso i licei scientifici".
Il Comune di Cividale ha deciso all'unanimità di portare come
esempio la cestista Sara Braida, che ha fatto della sua attività
sportiva anche la sua professione. "L'abbiamo scelta - è stato
spiegato - per l'apporto che sta dando alla Federazione sport
sordi Italia seguendo la squadra femminile di pallacanestro". "Le
atlete che alleno non sono professioniste - ha spiegato la stessa
Braida, lanciando un appello alla politica -. Stiamo lottando per
ottenere dei permessi lavorativi collegati all'attività sportiva,
ma i datori di lavoro a oggi non li concedono per questa
motivazione, perciò le mie ragazze devono utilizzare i giorni di
ferie".
Una sportiva anche per il Comune di Palmanova, ovvero la
calciatrice triestina di nascita, ma figura ormai nota a livello
nazionale, Sara Gama, spiegando che "anche il mondo dello sport è
stato ed è un grande sostenitore dei diritti civili, si pensi
alle Olimpiadi del '68 e alle atlete che hanno combattuto e
continuano a combattere per poter gareggiare. Sara è una giovane
donna di grande valore, che si sta impegnano nel settore delle
pari opportunità ed è un esempio di come lo sport possa abbattere
gli stereotipi e le diversità tra uomini e donne".
La contessa Cora Slocomb Savorgnan di Brazzà è stata, invece,
scelta dal Comune di Moruzzo "quale esempio di emancipazione
femminile, lei, nata benestante in America nel 1862, istruita,
studiosa di lingue straniere, amante della pittura, ha fatto
molto per il settore dell'impresa, ma anche per la pace e i
diritti umani grazie alla vastità dei suoi interessi". Suo
l'impegno per le donne attraverso l'insegnamento dei merletti
istituendo sette scuole-cooperative, piuttosto che attraverso
l'apertura di una fabbrica di giocattoli a Fagagna.
Capacità di essere riuscita a conciliare la vita imprenditoriale
come architetto con quella familiare come moglie e madre di 4
figli, la motivazione che ha fatto scegliere Maria Antonietta
Cester Toso, classe 1925, al Comune di Gonars. Per tutti
semplicemente Toni, laureatasi nel '49 a Venezia, è stata la
prima donna ad attivare in paese, due anni dopo, un proprio
studio professionale. "Sapeva far star bene le persone,
socializzava con tutti, di ogni età e livello sociale", è stato
ricordato.
Il Comune di Paularo ha presentato la concittadina Dina Della
Schiava, l'artigiana degli scarpets, le ciabatte tipiche della
Carnia a cui Dina, con l'aiuto della figlia Chiara operatrice di
moda, ha dato e continua a dare una nuova vita, ad esempio
abbinandoli ai costumi da bagno. "Fin da piccola - ha raccontato
lei stessa - giocavo con le stoffe e i fili colorati. La mia è
stata una strada tortuosa e anche da mamma di 4 figli ho
continuato a lavorare con le stoffe. Ho iniziato con i mercatini
in Friuli guadagnando molto poco, finché non sono stata notata e
hanno parlato di me anche i giornali".
Da ultimo, il Comune di Spilimbergo ha ricordato Nives Rizzotti,
nata nel 1965 e morta per Covid a marzo 2021, "ma non prima di
lasciare un esempio di bontà e di coraggio al mondo del lavoro e
al mondo della scuola, cosa che nel 2015 le ha fatto anche avere
un premio per i suoi 50 anni di attività. Nel '65 il padre creò
una piccola falegnameria, alla cui direzione poi si mise proprio
Nives facendola conoscere oltre lo Spilimberghese e soprattutto,
nel 1994, facendola diventare una bottega-scuola. Perciò alla
produzione nota per la sua eleganza, si affianca un lavoro nel
mondo del volontariato e dell'istruzione. Oggi sono la figlia e
il genero a portare avanti il germe che ha seminato".
Il secondo appuntamento per parlare del coraggio e del valore
delle donne del Fvg è quindi programmato tra due giorni, giovedì
27, a partire dalle 14.30. Per partecipare basta inviare una mail
a cr.organi.garanzia@regione.fvg.it.
ACON/RCM-fc