LAVORO AGILE PA. LA GIUNTA SI IMPEGNA, DAL ZOVO (M5S) RITIRA MOZIONE
(ACON) Trieste, 1 feb - Un'istanza definita pienamente
giustificata negli obiettivi da raggiungere, ma non propriamente
corretta sul piano espressivo e dei contenuti che, pertanto,
troverà nuovamente spazio in futuro nei lavori della Giunta e dei
consiglieri regionali.
È stata così ritirata dagli stessi proponenti, su esplicita
richiesta dell'assessore regionale alla Funzione pubblica,
Pierpaolo Roberti, la prima mozione esaminata in Aula dal
Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, presieduto da
Piero Mauro Zanin.
"Vi chiedo il ritiro del documento - aveva chiuso il suo
intervento l'assessore - garantendovi comunque il mio impegno in
proposito. Sono disposto a lavorare insieme a voi per una
normalizzazione dello smart working, ma tra queste righe ci sono
troppi elementi da valutare e svariati errori da correggere per
poter esaminare la mozione in prospettiva delle sue finalità".
La mozione 305 "Iniziative per la valorizzazione e la
semplificazione del lavoro agile nella pubblica amministrazione"
era stata presentata dai consiglieri del Gruppo consiliare del
Movimento 5 Stelle (prima firmataria Ilaria Dal Zovo), insieme a
Furio Honsell (Open Sinistra Fvg).
Con il provvedimento, in considerazione del fatto che "la
modalità di lavoro da remoto, oltre a consentire uno strumento di
contrasto all'emergenza epidemiologica, determina una serie di
esternalità positive", si chiedeva alla Giunta regionale "di
stilare i contenuti previsti dal Piano organizzativo del Lavoro
agile (Pola), a oggi incompiuto all'interno del Piano integrato
di Attività e organizzazione (Piao), rispettando le scadenze
previste. Inoltre, è necessario semplificare per tutte le
categorie di dipendenti l'iter dell'accordo individuale per
l'accesso allo smart working".
La richiesta, presentata alla Presidenza il 25 gennaio scorso,
ricordando che "una circolare sottoscritta dai ministri Brunetta
e Orlando prevede che ciascuna Amministrazione possa equilibrare
il rapporto lavoro in presenza/lavoro agile secondo le modalità
organizzative più congeniali alla propria situazione", avrebbe
voluto inoltre impegnare l'Esecutivo regionale "ad attivarsi
tempestivamente nei confronti del Governo per intraprendere
iniziative costruttive volte alla revisione delle proprie
decisioni in materia di smart working e ad avvalersi maggiormente
delle esperienze interne già consolidate e degli strumenti
adottati già in precedenza sul tema, che hanno consentito
egregiamente e tempestivamente di affrontare tutta la fase
emergenziale".
La pentastellata Dal Zovo aveva introdotto la mozione auspicando
"una Regione più snella e al passo con i tempi, anche per
conciliare vita personale e professionale, visti i buoni
risultati pervenuti nelle esperienze passate". Stessa lunghezza
d'onda anche da parte di Honsell che ha anche suggerito l'idea di
"provvedere a specifiche audizioni o a informative esaurienti in
sede di Commissione". La dem Chiara Da Giau aveva invece parlato
di "un'opportunità importante: non solo come forma di
organizzazione logistica, ma come manifestazione concreta
dell'acquisizione di una mentalità diversa in termini di
indipendenza".
Roberti, prima di avanzare la sua richiesta ed esprimere la sua
disponibilità sul tema, ha ricostruito nel dettaglio la storia
dell'applicazione del lavoro agile nella Pubblica amministrazione
del Fvg nell'arco degli ultimi due anni. "Nel testo si
sovrappongono piani diversi e non conciliabili. Sono
favorevolissimo allo smart working, utile non solo come strumento
emergenziale, ma da mettere a regime per una Pa indietro di anni
rispetto al privato. Tuttavia, oltre ai limiti legati alle norme
in essere e ai decreti che finora ci hanno indicato cosa fare,
non può certamente essere considerato elusivo per eludere
l'obbligo del Green pass".
ACON/DB-fc