PNRR. SERGO (M5S): FONDI ACQUEDOTTI, AL FVG ARRIVANO SOLO LE BRICIOLE
(ACON) Trieste, 2 feb - "Al Friuli Venezia Giulia vanno solo le
briciole del riparto da 2 miliardi di euro complessivi, legato al
Piano nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), per le
infrastrutture idriche. Così, un'ampia porzione di territorio
rimane fuori da qualsiasi stanziamento".
Lo evidenzia in una nota il capogruppo del Movimento 5 Stelle nel
Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, Cristian Sergo,
specificando che "ai gestori della nostra regione sono stati
destinati 16 milioni di euro, molto meno della metà della quota
che abitualmente spetta al Fvg, intorno al 2%. Peraltro, dei tre
interventi finanziati, quello più sostanzioso (8,3 milioni a
Livenza Tagliamento Acque) riguarda in realtà un collegamento che
va a vantaggio della località di Bibione (Veneto), che si
approvvigiona dalle falde di San Vito al Tagliamento".
"Altri 6 milioni - dettaglia l'esponente pentastellato - vanno a
Irisacqua per la realizzazione di una nuova condotta di
approvvigionamento idrico per il Comune di Monfalcone, mentre 1,7
milioni vengono stanziati a favore di AcegasApsAmga per il
ripristino della funzionalità del serbatoio Ezit in provincia di
Trieste. Di fatto, alle ex province di Udine e Pordenone -
aggiunge ancora - non arriva un euro. Molti sono i gestori
esclusi dal riparto, così come non ci sono risorse per la tanto
auspicata rimozione dell'amianto dalle condutture".
"Fino a pochi anni fa faceva gioco ricordare che il Fvg
risultasse essere la sesta delle regioni colabrodo, ovvero quelle
in cui più si disperdono risorse idriche a causa
dell'inadeguatezza della rete. Interrogheremo la Giunta -
conclude Sergo - per capire come siano stati individuati i lavori
da finanziare e quali siano rimasti esclusi dal riparto. Questi
ultimi, come al solito, se eseguiti verranno pagati dai cittadini
con le proprie bollette. Difficile credere che non ci fossero
progetti immediatamente cantierabili da finanziare con le risorse
del Pnrr e, questa volta, non sembra essere colpa del Governo,
visto che alcuni gestori regionali sono riusciti a vedersi
finanziare i propri lavori".
ACON/COM/db