News


ENTI LOCALI. ROBERTI IN V COMM: IN FVG NO COMUNI IN FORTE DIFFICOLTÀ

02.02.2022
17:59
(ACON) Trieste, 2 feb - Il monitoraggio del rispetto degli obblighi di finanza pubblica dei Comuni eseguito dall'università Ca' Foscari di Venezia ha rilevato che, al 30 novembre 2021, quelli del Friuli Venezia Giulia in fase di dissesto o di riequilibrio sono pari a zero, unica Regione italiana con la Val d'Aosta ad avere questo dato, mentre in tutto si parla di 1.130 Comuni in forte difficoltà finanziaria. E questo è il primo dato rilevante nel momento in cui nel 2021 si è normato il sistema delle soglie da non sforare per disciplinare le due spese difficilmente comprimibili e che, dunque, irrigidiscono i bilanci comunali: per il personale e il costo di ammortamento dei mutui.

Lo ha comunicato l'assessore regionale alle Autonomie locali, Pierpaolo Roberti, alla V Commissione consiliare presieduta da Diego Bernardis (Lega) in modalità telematica.

"Ciò dimostra l'efficienza dei nostri enti locali e la qualità dei servizi offerti", ha sottolineato Roberti ammettendo, però, che "l'attenzione non deve mai mancare per far sì che l'asticella delle spese per dipendenti e mutui non si alzi mai troppo. Le soglie sono state introdotte proprio per questo".

Roberti ha quindi ripercorso l'iter delle soglie, ricordando che i Comuni sono stati divisi per fascia demografica e per ciascuno è stato calcolato quanto erano gli introiti e quanto spendeva per tutto il personale (includendo ogni tipo di contratto), aggiungendo un bonus spesa deciso dalla Regione per ogni classe demografica, dando sempre uno sguardo alla situazione del momento in cui si trova il Comune.

"A disposizione del primo monitoraggio fatto ci sono solo le approvazioni dei bilanci di previsione 2021, nulla di definitivo quindi, perciò si devono attendere i rendiconti del 2021 per, se del caso, ridefinire le soglie", ha detto ancora l'assessore affrontando poi l'aspetto debiti e l'aspetto dipendenti.

Per il primo punto, su 215 Comuni, 21 a oggi hanno superato la soglia riferita al debito, ma è un dato che non preoccupa, ha spiegato Roberti, perché c'è un trend dell'indebitamento comunale. Il dato del 2018 di spesa corrente totale per ammortamento mutui parla di quasi 168 mln di euro, un anno dopo si passa a 137,7 mln, dunque circa 30 mln in meno. Singole criticità a parte, con le attuali soglie gli enti potrebbero spendere in rate di ammortamento 190 mln di euro, quindi ben sotto il dato 2019 ma anche 2018. Questo non tanto per l'introduzione delle soglie lo scorso anno, ma per la naturale tendenza delle nostre municipalità a ricorrere meno ai mutui dato che la Regione ha deciso politicamente di accollarsi lei il debito a livello centrale e trasferire ai Comuni le risorse necessarie per le opere. Inoltre in Fvg è stato creato il Fondo buone pratiche, fatto apposta per dare una mano a quei Comuni che vogliono estinguere in tempo anticipato il loro mutuo.

Guardando al personale, su 52 Comuni della fascia da zero a 999 abitanti, 6 hanno superato la soglia; su 40 Comuni della fascia 1.000-1.999 sono 6 gli oltre la soglia; dei 40 della fascia 2.000-2.999, sono 8; per la fascia 3.000-4.999, sono 21; per la fascia 5.000-9.999, 6; per la fascia 10mila-24.999, 2 Comuni su 18; per le ultime fasce (capoluoghi e Monfalcone) neanche uno.

"Non è necessario preoccuparci per questi numeri, posto che sono bassissimi - ha subito evidenziato Roberti -, perché veniamo da una situazione in cui il numero del personale si era cristallizzato nel tempo e questo può aver portato un Comune ad essere sovra-strutturato rispetto ad altri di pari grandezza, cosa che si evidenzia soprattutto nelle realtà maggiori".

Il titolare delle Autonomie locali ha, poi, analizzato alcuni dei casi più eclatanti, ricordando che sono stati dati 5 anni di tempo per rientrare nelle soglie del personale. La sua previsione è che molto probabilmente, rendiconti alla mano, si renderà necessario intervenire su alcune realtà perché ci sono effettive problematicità. Forse alcuni hanno creato una struttura per l'erogazione di servizi che però, dal punto di vista finanziario, non possono permettersi.

Ancora per il personale, Roberti ha quindi reso nota la differenza del numero di personale addetto per gli enti locali tra il 31 dicembre 2018 e il 31 dicembre 2020: da 8.526 dipendenti si è passati a 8.819, per un aumento di 293 unità. Si tratta in gran parte del riversamento di quei dipendenti che erano stati trasferiti ante 31 dicembre 2018 dai Comuni alle Unioni territoriali intercomunali, quindi è l'effetto dei dipendenti che rientrano. Interessante, ha concluso, sarà paragonare questo dato con la differenza che ci sarà sul 2021, primo anno di applicazione delle soglie seppure fatto anche di pandemia e difficoltà nell'organizzare concorsi. "Stando alle nostre proiezioni - si è sbilanciato - l'aumento potenziale di dipendenti dovrebbe aggirarsi attorno alle 1.500 unità".

Tra i temi toccati a seguire da Franco Iacop (Pd), soprattutto l'aspetto del personale, "per il quale non ci si può fermare alle soglie - ha sottolineato - perché riteniamo necessario un approfondimento dei contenuti dei monitoraggi per garantire maggior equità anche in relazione alle tipologie e non solo alle classi demografiche dei Comuni". E ha poi parlato di perequazione e di disparità ancora presenti nel sistema delle autonomie locali del Fvg, di capacità di ogni singola realtà locale di avere entrate proprie, facilitata per i Comuni grandi, e di entrate da fiscalità. Non ultimo il problema della mobilità, con casi di Comuni piccoli che si ritrovano senza dipendenti in quanto trasferitisi altrove dopo concorso.

Su questo l'assessore ha condiviso la preoccupazione di Iacop facendo presente, però, che la partecipazione a un concorso non può essere impedita, mentre vi è un altro grosso problema che arriva dalla conservazione del posto di lavoro per 6 mesi da parte del dipendente e "questo è un aspetto di ordine contrattuale, che ha implicazioni anche nazionali" e dunque la Regione non può agire da sola.

Tra le richieste di Furio Honsell (Open Fvg), sapere se è monitorata anche la capacità di spesa dei progetti europei da parte degli enti locali, magari con la previsione di incentivi in tal senso per spingerli a progettare di più e non vederlo solo come un onere; se i monitoraggi permettono di valutare anche l'efficacia delle aggregazioni più ampie tra Comuni, si vedano le comunità di montagna. Alla richiesta di ricevere dati del monitoraggio, invece, si è sentito spiegare dall'assessore che si vuole evitare che siano utilizzati per additare qualche Comune come un cattivo amministratore, perché non è quello lo scopo, bensì utilizzarli per avvisare quella municipalità ad attivarsi per rientrare nei parametri.

Da ultimo, Mauro Di Bert (Progetto Fvg/Ar) ha approfittato per parlare una volta di più delle difficoltà organizzative nelle quali si trovano da tempo a operare i Comuni della Regione, ormai non solo quelli di piccole dimensioni ma un po' tutti, per la mancanza di una figura fondamentale come quella del segretario comunale. "Confermo che stiamo lavorando sul tema e la Giunta ha già approvato le prime linee guida sulla predisposizione della norma di riorganizzazione degli enti - gli ha risposto Roberti -, ma ribadisco che i segretari sono una competenza statale". ACON/RCM-fc



La seduta della V Commissione in modalità telematica. In primo piano il presidente Bernardis, il consigliere Honsell (Open Fvg) e l'assessore Roberti
Franco Iacop (Pd), il presidente Diego Bernardis (Lega) e l'assessore Pierpaolo Roberti