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SALUTE. LIGUORI (CITTADINI): CARENZA INFERMIERI, EVITARE SCORCIATOIE

08.02.2022
14:28
(ACON) Trieste, 8 feb - "La carenza di infermieri nelle Aziende sanitarie regionali - secondo i sindacati, da aprile a dicembre 2021, nella sola Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale (Asufc), hanno rassegnato le dimissioni 152 soggetti - costituisce una delle grandi questioni che affliggono il sistema sanitario regionale. Da tempo sollecitiamo un cambio di rotta da parte della Giunta regionale, la cui unica risposta è l'ennesimo provvedimento-deroga, in questo caso specifico per l'assunzione temporanea di personale sanitario in possesso di un titolo di studio non riconosciuto dal ministero della Salute".

Lo afferma in una nota la consigliera regionale Simona Liguori (Cittadini), definendo tale scelta "una scorciatoia che è stata accolta con grandi perplessità anche dai presidenti dell'Ordine delle Professioni infermieristiche (Opi) del Fvg: 'Ipotizzare questa tipologia di accesso nel mondo del lavoro può porre a serio rischio la garanzia del rispetto dei livelli minimi essenziali nell'erogazione di prestazioni specialistiche al cittadino, mettendo a dura prova la tenuta del sistema salute dei nostri territori'".

"Preoccupazioni condivisibili - così le definisce l'esponente civica - alle quali è seguita la richiesta urgente dell'apertura di 'un tavolo permanente di sviluppo e di implementazione di nuovi modelli assistenziali, fra Regione e Ordini professionali che, partendo proprio dai 10mila infermieri del Fvg, possa garantire l'apporto necessario degli stessi nella garanzia e nella tutela dei bisogni di salute della popolazione, senza ricorrere a colleghi stranieri di cui non abbiamo nessuna garanzia di reale utilizzo".

"L'emergenza sanitaria - continua Liguori - ha ulteriormente aggravato le difficoltà del sistema e reso evidente la carenza di personale sanitario, necessario non solo a gestire la pandemia, ma anche a garantire i livelli essenziali di assistenza. Appare più che evidente la necessità di valorizzare le competenze dei professionisti sanitari, da due anni sotto pressione, con stipendi giudicati inadeguati e al di sotto degli standard retributivi degli altri Paesi d'Europa, costretti a gestire turni massacranti, straordinari e spostamenti di reparto legati all'emergenza da Coronavirus. In altre regioni d'Italia, per esempio, hanno agito in autonomia, integrando il trattamento economico del personale infermieristico e inducendolo a restare sul territorio regionale (la Valle d'Aosta, in via sperimentale, ha stanziato per il triennio 2022-24 un'indennità che ammonta a 350 euro lordi mensili aggiuntivi)".

"Per tutte queste ragioni, il gruppo dei Cittadini ha depositato in Consiglio regionale una mozione - conclude la nota - per impegnare la Giunta a determinare forme di incentivazione economica regionale al fine di valorizzare il personale infermieristico; ad adoperarsi presso la Conferenza Stato-Regioni per individuare soluzioni volte a delineare un piano di assunzioni strutturato e a prevedere un adeguato aumento dello stipendio del personale infermieristico; a esortare il Governo a considerare il superamento del vincolo di esclusività per la professione infermieristica; a rappresentare al Governo la necessità di individuare gli strumenti utili a valorizzare la figura professionale dell'infermiere, anche nell'ambito della didattica universitaria, per permettere una crescita dal punto di vista professionale e di carriera". ACON/COM/db



Simona Liguori (Cittadini)