LAVORO. DA GIAU (PD): CONTRASTO A CAPORALATO, RAFFORZARE CONTROLLI
(ACON) Trieste, 11 feb - "Crisi economica prima e pandemia poi
hanno ampliato le fasce di povertà dove trova terreno fertile,
anche in Fvg, il fenomeno criminoso del caporalato. Dalla Regione
è necessaria un'azione che dia un peso reale alla sostenibilità
sociale e agli standard etici delle imprese, a partire anche da
una disciplina più stringente del marchio "Io sono Fvg", attuando
dunque controlli rigorosi sul rispetto dei criteri di adesione a
questo sistema che "certifica" le eccellenze della nostra
regione".
Lo afferma, in una nota, la consigliera regionale Chiara Da Giau
(Pd) a margine del seminario realizzato a Rauscedo di San Giorgio
della Richinvelda nell'ambito del progetto Rural Social Act per
approfondire il tema delle "buone pratiche di contrasto al
caporalato".
"Le indagini nel vicino Veneto orientale anche nel 2021, hanno
evidenziato diramazioni anche sul nostro territorio di fenomeni
di caporalato e sfruttamento illegale dei lavoratori. L'ampia
diffusione di colture ad alta intensità di lavoro manuale
rischiano di essere il terreno ideale per chi non ha ritegno nel
mercificare i soggetti più deboli e quelle aziende che vedono
nello sfruttamento del lavoro la prima fonte di guadagno. È
dunque positivo il focus odierno promosso dalla rete Rural Social
Act, che consente di delineare un quadro preciso della situazione
e degli strumenti a disposizione per conoscere, prevenire e
contrastare il fenomeno", commenta Da Giau.
"In occasione dell'approvazione della legge di Stabilità 2022 -
ricorda la consigliera dem - attraverso un ordine del giorno
presentato dal gruppo Pd, la Giunta si impegnò a sviluppare
ulteriormente i criteri e parametri di adesione al marchio "Io
sono Friuli Venezia Giulia" riguardanti la sostenibilità sociale,
impostando tramite essi una seria azione di prevenzione e lotta
al caporalato e allo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura,
nonché a mettere in atto controlli rigorosi sul rispetto dei
criteri di adesione".
Sempre secondo Da Giau, "la promozione del territorio e delle sue
eccellenze è certamente importante, ma il valore aggiunto
dell'appartenenza a questa regione non può essere definito solo
dalla territorialità o dalle qualità organolettiche dei prodotti:
le tante produzioni agroalimentari del nostro territorio non
possono infatti classificarsi come eccellenze se non interamente
rispettose di norme, diritti e persone".
"Consapevoli che oggi caporalato e sfruttamento sono esercitati
sempre più sotto una subdola parvenza di legalità che coinvolge
le aziende locali a loro insaputa con contratti che paiono legali
ma sulle cui retribuzioni ai lavoratori sono esercitate vere e
proprie estorsioni, è quanto mai importante un pieno protagonismo
della Regione perché la responsabilità dell'azione di contrasto
non può essere lasciata solo alle forze dell'ordine ma deve
passare attraverso una collaborazione tra istituzioni, mondo
produttivo, terzo settore e società civile", osserva ancora la
consigliera.
"Esistono progetti e iniziative diverse sul territorio: oltre al
Rural social act, il progetto Sipla, il progetto contro la
tratta, la Rete del lavoro agricolo di qualità. Sono tutti
strumenti importanti - conclude Da Giau - cui deve affiancarsi
anche l'impegno della Regione e di tutti i soggetti coinvolti".
ACON/COM/fa