CONFCOOPERATIVE. ZANIN, SIETE OPERAZIONE STRATEGICA DI SVILUPPO
(ACON) Trieste, 12 feb - "Oggi festeggiamo un'operazione
meritoria, di visione strategica di sviluppo per il nostro
territorio".
Così si è espresso il presidente del Consiglio regionale del
Friuli Venezia Giulia, Piero Mauro Zanin, intervenendo alla
nascita di Confcooperative Alpe Adria (Caa), una comunità fatta
della fusione delle esperienze delle realtà di Trieste, Udine e
Gorizia che al vertice hanno messo una donna già avvezza al
comando, Paola Benini. Un insieme di oltre 400 imprese
cooperative, oltre 24mila soci, 11mila addetti, per un fatturato
di quasi 500 milioni di euro.
Al primo vagito istituzionale di Caa, organizzato al teatro Miela
di Trieste, non hanno voluto mancare i consiglieri regionali
Mauro Di Bert (Progetto Fvg/Ar), Furio Honsell (Open Sinistra
Fvg), Andrea Ussai (M5S) e Massimo Moretuzzo (Patto per
l'Autonomia); il vicepresidente della Regione, Riccardo Riccardi,
ha invece presenziato a nome della Giunta.
"Mi è sempre piaciuto il simbolo del melograno, perché
rappresenta la forza delle singolarità e al contempo l'unione
nella cooperazione", ha detto Zanin in apertura di intervento
facendo un riferimento al frutto scelto dalle coop a loro
immagine.
"Dentro il modello cooperativistico - ha poi sottolineato - c'è
la risposta strategica per l'intero nostro Paese. Dopo il
fallimento del modello economico del proletariato al potere,
anche quello selvaggio liberista sta mostrando il suo fallimento,
perché la pandemia renderà sempre più ricchi i ricchi e una
classe media che, causa l'inflazione e l'aumento dei costi delle
materie prime e delle bollette, sarà sempre più povera. Pochi
ricchi si occuperanno in maniera magnanima di tanti poveri, ma
facendoli diventare non più cittadini ma sudditi. Allora la
risposta è nella solidarietà".
Zanin non ha risparmiato le critiche a quelle cooperative che
"hanno cercato di scimmiottare società per azioni, aziende che
cercano il massimo lucro attraverso lo sfruttamento della forza
lavoro", mentre si deve restare "nel significato per cui nasce
una cooperativa, ovvero esaltare il valore dell'uomo attraverso
un'azione che si chiama lavoro, certo per fare ricchezza ma
finalizzata alla condivisione sociale e solidale di quella
produzione, all'esaltazione della classe media".
Il monito del presidente è quindi andato al dare la massima
attenzione all'aumento del debito, perché sarà eredità delle
prossime generazioni. Inoltre, è vero che si deve puntare al
massimo profitto, ai servizi e alle infrastrutture migliori, ma
tutto ciò non può andare a scapito dei lavoratori e della loro
vita.
"Serve una seria riflessione sul significato della parola lavoro
e del morire per lavoro", ha evidenziato Zanin, annunciando
l'intenzione di far coinvolgere attivamente il Consiglio
regionale su questo tema e, per farlo, istituire "un apposito
osservatorio che collabori con le forze datoriali per dare
risposte sinergiche e coordinate, non di maniera ma di sistema".
ACON/RCM
Il presidente Piero Mauro Zanin alla nascita di Confcooperative Alpe Adria
Il presidente Zanin e, in seconda fila, i consiglieri regionali Massimo Moretuzzo, Mauro Di Bert, Furio Honsell e Andrea Ussai
Mauro Di Bert (Porgetto Fvg/Ar) e il presidente Piero Mauro Zanin
Furio Honsell (Open Fvg) seduto, in piedi Andrea Ussai (M5S) parla con il ministro Stefano Patuanelli