SALUTE: USSAI/SERGO (M5S), ATTO AZIENDALE ASUFC POCO TRASPARENTE
(ACON) Trieste, 12 feb - "L'atto aziendale di Asufc nasce tardi
e male, senza un minimo di trasparenza e visione strategica, e
con tanti aspetti critici".
Lo affermano i consiglieri regionali Andrea Ussai e Cristian
Sergo (M5S), commentando in una nota le prime indiscrezioni
relative al documento dell'Azienda sanitaria universitaria Friuli
Centrale.
"Gli atti aziendali sembrano rispondere più a logiche di
spartizione di potere a favore di una stretta cerchia di
professionisti - affermano Ussai e Sergo -, con una miriade di
strutture per mantenere un equilibrio ad hoc tra componente
universitaria e ospedaliera. Da quanto emerge, si conferma
l'eterogeneità degli atti delle tre Aziende sanitarie: sorge
quindi il dubbio dell'utilità dell'Azienda regionale di
coordinamento per la salute (Arcs), concepita dalla riforma
sanitaria Fedriga-Riccardi proprio per fornire linee strategiche
omogenee e con un disegno unitario".
"A livello ospedaliero, si mantengono i doppioni: due
oculistiche, due anatomie patologiche, tre terapie intensive, e
viene creata un'ulteriore struttura complessa di radiologia, la
terza a Udine. Anche la conformazione 'fritto misto' dei
dipartimenti strutturali nel nuovo atto di Asufc pare soddisfare
la logica di spartizione, più che esigenze di salute o di
risoluzione dei problemi che affliggono i vari territori che
compongono l'Azienda - continuano i due consiglieri del M5S -.
Troviamo dipartimenti aziendali unici dal mare alla montagna
insieme a dipartimenti di presidio: un'anomalia difficilmente
comprensibile. Ma non basta, perché ci sono anche dipartimenti
aziendali, come medicina specialistica, che comprendono al loro
interno discipline che nulla hanno in comune tra di loro (ad
esempio, nefrologia, ematologia, dermatologia, malattie
infettive), oppure altri che mescolano discipline mediche e
chirurgiche: risulta difficile capire come potranno funzionare".
"Rimane da chiarire la situazione dei Centri di salute mentale,
ridotti da 10 a 6 prima che il taglio sembrasse scongiurato da
una delibera della Giunta regionale. Ora però - aggiungono Ussai
e Sergo -, le indiscrezioni che leggiamo tornano a parlare di sei
Csm nell'Azienda Friuli Centrale. Allo stesso modo, è da chiarire
la funzione del misterioso board direzionale che evidentemente
non potrà sostituire il collegio di direzione".
"I segni premonitori del naufragio a cui sta andando incontro
Asufc sono evidenti: gli ultimi concorsi per primario banditi per
l'ospedale di Udine sono andati quasi deserti, salvo pochi
candidati interni (vedi ortopedia, gastroenterologia,
otorinolaringoiatria e medicina interna). Una deriva che riguarda
tutta la regione - concludono i due esponenti pentastellati -, se
pensiamo che dei direttori generali scelti da questa Giunta,
quelli di Arcs e Asufc se ne sono andati, quello di Asfo è di
fatto sfiduciato e il direttore di Asugi è blindato dal sindaco
di Monfalcone. E, rimanendo nel Friuli Centrale, al posto di
Braganti è stato scelto un direttore 'caporale', ricalcando il
metodo Riccardi. Il nuovo atto aziendale, così come concepito, ne
è la prova".
ACON/COM/rcm